11.07.2016 | Prodotti Tipici Inserisci una news

PICINISCO IN FESTIVAL i frutti del pascolo, ma anche i prodotti di Val di Comino

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Non solo il PECORINO DI PICINISCO DOP ma anche i prodotti della valle di Comino, dall'agnello al vino CABERNET ATINA DOC

Se ci spostiamo in Centro Italia non possiamo trascurare una visita alla valle di Comino, un grande anfiteatro posto in provincia di Frosinone, a una quota media di 600 metri, dove da secoli si opera la tradizione della transumanza, o meglio della monticazione. Si, le greggi nel periodo estivo salgono dal fondo valle alla montagna per alimentarsi liberamente di erbe spontanee anche aromatiche come il timo serpillo. Da questi luoghi di incredibile bellezza nasca il Pecorino di Picinisco DOP, un formaggio a latte crudo che conserva sin dal suo primo utilizzo, dopo solo 60 giorni di maturazione diventa Scamosciato, tutte le caratteristiche organolettiche del latte di origine. Ma, mentre le pecore scorrazzano fra le montagne, anche a 2000 metri di quota, in fondo valle le uve dei vitigni maturano al caldo delle colline o meglio del pianoro collinare della valle di Comino.

Le uve maturano per diventare vini importanti come il Cabernet Atina DOC (Denominazione di Origine Controllata) del quale parlerò oggi, e il Atina Semillon DOC.

Due vitigni che pare attendano il momento giusto per essere abbinati ai prodotti tipici della val di Comino.

Il Cabernet Atina DOC si produce in diversi tipi come il Rosso: ottenuto dai vitigni Cabernet sauvignon (50 %), Syrah, Merlot e Cabernet Franc, per almeno il 10%; possono essere utilizzati per una percentuale non superiore al 20%, altri vitigni a bacca nera, non aromatici. Cabernet: si ottiene da vitigni Cabernet sauvignon e Cabernet franc per almeno l'85%, con altri vitigni a bacca nera per non oltre il 15%.

Rosso e Cabernet sono anche in versione riserva, se invecchiati almeno 2 anni dei quali 6 mesi in legno.

Vini che diventano indispensabili se bevuti insieme ai prodotti locali come il Pecorino di Picinisco DOP, se invecchiato almeno 6-8 mesi, la tipologia Stagionato, appunto. Il formaggio spigiona sentori aromatici intensi di lattico cotto, frutta secca, fungo, speziato (spesso pepe) e animale, la pecora si sente eccome, e dal sapore dolce con nota trigeminale di leggera piccantezza, si sposa eccellentemente sia con il rosso che con il cabernet, per quest'ultimo è bene attendere che il formaggio raggiunga l'anno di maturazione, abbinamento anche accompagnato dal pane, che viene cotto nel formo a legna. Un connubio tipico locale che consente non solo al consumatore, ma anche al critico di godere pienamente delle caratteristiche dei prodotti della terra, sia di derivazione vegetale che animale, anzi, età proprio qui la bellezza della degustazione.

Vale quindi un viaggio a Picinisco, il 9 e il 10 agosto prossimi, a Picinisco in Festiva, manifestazione nazionale di indubbia importanza e qualità, dove il Pecorino di Picinisco DOP può essere degustato insieme ai vidi della Valle di Comino e ai prodotti tipici della terra ciociara.

(da valledicomino.it) "I primi produttori di vino nel Lazio furono gli Etruschi, che impiantarono la vite su terreni scoscesi e rocciosi. I Romani preferivano per la coltivazione zone più pianeggianti e solatie, e producevano principalmente vini bianchi molto caratterizzati, dal sapore e colore pieno e deciso, cui erano dedicate le feste "Vinalia". La fama dei Castelli come area vinicola è sempre stata ampia; un'altra zona del Lazio con tradizione preromana di produzione del vino è la Ciociaria. Su terreni argillosi sono allevati vitigni di antichissime origini cui furono affiancati a partire da metà '700 vitigni nuovi, tra cui quelli importati dalla Francia come Cabernet e Merlot. Sia alcuni produttori che alcune cantine ed aziende sono storici, legate a famiglie aristocratiche della provincia di Frosinone." 


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