23.06.2005 | Vino e dintorni

Il Beneventano e Torrecuso : terra benedetta per grandissimi vini

"Il mio vino ha carne ed ossa e pelle che è profumata di memoria, sapore che avvolge le lingue e risveglia la parola. Il mio vino è sangue di questa terra e questa terra è tutto ciò che ho dentro." (Libero Rillo). Cari amici lettori, ho voluto iniziare questo articolo con le suggestive parole che avete letto sopra, in quanto mi hanno molto emozionato, ancora prima di degustare questi magnifici vini, nei quali vi ho ritrovato tutto l'amore e la passione che questi bravi viticoltori vi hanno infuso.

Oggi è con particolare soddisfazione che vi segnalo questa piccola azienda agricola, solo nella estensione dei suoi terreni, ma grandissima per i vini che produce:

Azienda Agricola Fontanavecchia
via Fontanavecchia
Torrecuso (Bn)
Tel 0824 876275

info@fontanavecchia.info
www.fontanavecchia.info

Ho voluto intitolare questo articolo "Torrecuso terra benedetta per grandissimi vini" perché dopo avere testato i vini di altre due aziende quasi confinanti e di cui vi scriverò tra qualche tempo, ho trovato una qualità sorprendente su tutte le linee aziendali, ma quello che mi ha letteralmente stupito è stata l'altissima qualità nelle tipologie bianche, che in degustazioni cieche mi avrebbero portato in Friuli zona Collio, tanto erano gradevoli, freschi e godibili; sto parlando di:

Azienda Fattoria La Rivolta
sito internet: www.fattorialarivolta.com;
email: info@fattorialarivolta.it;

Azienda Torre dei Chiusi
email: dpulcino@libero.it


UN PO' DI STORIA
(liberamente tratto dal sito aziendale)
Siete mai stati qui a Fontanavecchia quando l'autunno, fingendosi bella stagione, infiamma di colori i tralci esausti ai cieli di Ottobre? O forse quando la pioggia, dopo tanto dispendio di sole, ricopre di erba fresca le zolle impietrite e culla i mosti impetuosi di spuma nel buio dei tini?

Passate, fermatevi almeno una volta, la nostra è collina silenziosa che seduce, dove qualcuno ha sempre l'ultima bottiglia da meditare ascoltando nonna che racconta di quando la prima volta vide "Fuoss 'a noce", la forra che circonda di verde secolare la cantina e come una sentinella vigila sulle vigne di aglianico e falanghina. Poi c'è Casavecchia, il dizionario di famiglia, dove nel tempo, esattamente da centocinquant'anni, è stato codificato tutto quanto la terra ci ha trasmesso di braccia forti per coltivare la vite di piedi scalzi e di talento per dare vino.


TORRECUSO: TERRA DELL'AGLIANICO D.O.C.
Tutto il territorio di Torrecuso è adagiato in collina e va dalle sponde del fiume Calore alle pendici del monte Pentime del comprensorio del Taburno con una fascia che comprende anche Torre Palazzo. II terreno è ben soleggiato e si presta bene alla coltura della vite. Fino agli anni 50 era per lo più spezzettato in piccoli poderi sui quali si coltivava di tutto con le tecniche del tempo e il ricavato appena soddisfaceva i bisogni della famiglia conduttrice. L'avvento delle macchine agricole ha permesso a tutti di migliorare i propri campi. Al terreno si dette adeguata sistemazione sfruttando anche le leggi the favorivano le migliorie fondiarie e si pensò di qualificare le colline torrecusane sviluppando la coltivazione del vitigno "Aglianico Già da tempo presente nella economia agricola locale, vista l'alta qualità, l'ottimo ambientamento di esso e la buona resa.

Negli ultimi decenni è stata incrementata la produzione di altri vitigni tipici quali: Falanghina, Coda di volpe e Greco, tutti inseriti nel disciplinare Taburno D.O.C. Gli Amministratori locali che si sono succeduti alla guida del paese hanno saputo guardare lontano, e, proponendo la Sagra dell'Aglianico, che è diventato D.O.C., hanno sensibilizzato i viticoltori a migliorare sempre più i terreni e le tecniche vitivinicole interessando nello stesso tempo prima il mercato regionale e poi quello nazionale ed estero. Dal 1973, la prima settimana di settembre, l'Amministrazione comunale organizza la Sagra, richiamo forte ed appuntamento fisso. Durante la settimana della Sagra non mancano incontri-dibattiti sulla intera problematica della viticoltura; a questi temi si affiancano quelli di cultura locale, estemporanee e mostre di pittura, esposizione di artigianato e prodotti locali; il tutto si conclude con l'esposizione e "l'assaggio" del vino d'annata.


DEGUSTAZIONI
Ed ora passiamo alle schede di degustazione di questi magnifici vini, che mi hanno molto emozionato e si sono impressi nella mia memoria cosi' profondamente che difficilmente riuscirò a dimenticarmene. Voglio sottolineare un aspetto molto importante di cui non dovremmo mai dimenticarcene: generalmente moltissime aziende producono vini di buon livello, per puntare poi su un solo prodotto "di nicchia", per affermarsi nei concorsi enologici, per comparire sulle varie guide e per stupire. Qui invece ho riscontrato un livello altissimo su tutti i prodotti aziendali degustati e vi posso garantire che non mi capita spesso, ed allora il mio compiacimento ed i miei complimenti si fanno piu' sentiti, proprio per questo motivo.

Vino: Rosato del Taburno 2003 gr. 13
Uve: Aglianico

Colore rosso cerasuolo brillante; al naso è fruttato e floreale, con profumi puliti, freschi che ci riportano alle rose; in bocca è giustamente caldo, gradevole, fruttato con un leggerissimo residuo zuccherino, che lo rende piacevole ed accattivante.
Buona la persistenza finale.

Uno dei migliori vini rosati ad oggi degustati.

Voto: 5 stelle 85/100
Prezzo: €. 6,00 Ottimo rapporto q/p Vino: Falanghina del Taburno 2003 gr. 13
Di colore giallo paglierino, brillante; necessita di 15/20 min. di ossigenazione, per donarci il meglio di se: al naso profumi molto fini, puliti, di buona intensità ed eleganti di frutta fresca: pera, pesca; in bocca risulta piacevolmente "petillants", avendo riscontrato leggeri residui di fermentazione, tutte le componenti sono in perfetto equilibrio, la beva è di grande qualità e piacevolissima, chiude con una persistenza gustativa lunghissima ed intensa. Tra le migliori falanghine ad oggi degustata (se non la migliore!).

Voto: 5 stelle 88/100
Prezzo: €. 5,00 Superlativo rapporto q/p (da riempirne la cantina!)

Unico appunto è la veste in cui è contenuto il vino la bottiglia che potrebbe essere migliorata, ma da parte mia ho sempre privilegiato il contenuto al contenitore, ed in questo caso siamo veramente ai massimi livelli. Complimenti ancora a questo bravo produttore per avere realizzato un vino cosi' piacevole e di alta qualità: il contenuto della bottiglia si involerà facilmente.

Nota: in questo caso sono perfettamente d'accordo con il risultato della degustazione condotta dai colleghi dell'Associazione Maitre Paestum, quando hanno classificato al 1° posto proprio questa Falanghina in degustazione "cieca", su un totale di 11 falanghine diverse, di altrettante aziende campane.

Vino: Orazio 2001 Rosso Igt Beneventano
Aglianico 55%, Cabernet Sauvignon 40%, Merlot 5% 14%
Abbiamo condotto la degustazione in due fasi distinte: la prima appena aperta la bottiglia e la seconda dopo opportuna e necessaria ossigenazione. Di colore granata scuro, con riflessi aranciati sull'unghia; al naso, appena aperta la bottiglia, emergono note speziate e lignee; ma è in bocca che questo vino è splendido fin da subito: giustamente caldo nel centro bocca, con le componenti ben calibrate (il legno non sovrasta mai), è ben polposo e concentrato; dopo opportuna ossigenazione per cogliere il meglio di ciò che questo bellissimo vino ci può donare: le note speziate del legno lasciano il posto alla frutta rossa matura, ed allora diventa ancora piu' piacevole, morbido, di grande bevibilità per chiudere con una lunga persistenza.

Piacevole il finale che denota una rispondenza perfetta con il fruttato riscontrato all'olfatto. Vinificazione in rosso a temperatura controllata con lunga fermentazione di circa 25 giorni. Invecchiamento di 6 mesi in barrique di rovere francese e sosta di almeno 6 mesi in bottiglia.

Complimenti ancora una volta a questi bravi viticoltori ed al loro enologo il Sig. Angelo Pizzi!
Voto: 5 stelle 88/100
Prezzo: €. 15,50 Buon rapporto q/p

Vino: Grave Mora 2001 - Aglianico del Taburno DOC gr. 15
Scuro, nerastro, impenetrabile; concentrato anche al naso intenso ma di un profumo non invadente ed equilibrato; entra in bocca in punta di piedi ma poi sprigiona nel centro bocca tutta la sua forza ed il suo calore: c'è la mora, la liquirizia, è un mix di sensazioni ed emozioni; lungamente persistente sembra non finire mai. Un grande vino che si farà ricordare negli anni che risalta al massimo con piatti corposi quali: daino in salmi', selvaggina a pelo corto in umido, formaggi stagionati a pasta dura.

Voto: 5 stelle 92/100
Prezzo: €. 28,00

Complimenti per questa grande espressione dell'aglianico, di stile moderno ma non troppo: i tannini sono ben equilibrati e la materia di partenza di grande qualità e concentrazione. Complimenti ancora al bravo enologo il dott. Angelo Pizzi ed all'azienda stessa che ha dimostrato altissima qualità su tutta la linea aziendale.

Cosa posso aggiungere ancora se non invitarvi cari amici a procurarvi alcune bottiglie di questi prodotti superlativi, godibili ed invitanti, dall'ottimo rapporto q/p, credetemi non capita troppo spesso di trovare un'azienda con un cosi' elevato standar qualitativo su tutta la linea aziendale ed allora come al solito un caro saluto e: Prosit con i magnifici vini di Torrecuso terra benedetta per grandi vini dell'azienda Fontanavecchia di Libero Rillo.

Roberto Gatti
sommelier degustatore
Codigoro (Ferrara)
Email: gatti-roberto@libero.it
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