10.07.2017 | Prodotti Tipici Inserisci una news

Tonno contaminato continua l’allerta istamina, ecco i lotti ritirati

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Lo Sportello della Salute invita a prestare attenzione a un lotto di tonno contenente istamina. La sostanza nociva è stata rilevata nel lotto T154-17 della Trivaris SI in scatole sottovuoto. La qualità riportata sulle scatole di latta è “Filetto Tonno Pinne Gialle Qualità Extrataglio” proveniente dalla Spagna.

L'istamina è generalmente presente nel pesce conservato o scongelato male, ed è molto pericolosa. I primi sintomi sono riscontrabili già 20-30 minuti dopo il pasto. In genere fra i primi effetti sono confondibili con quelli di una reazione allergica. Infatti in genere si inizia ad avvertire un forte senso di nausea, spasmi, arrossamento della pelle, fino ad arrivare a diarrea, tachicardia e edema glottide.

Dopo che anche in Italia sono cominciate a giungere notizie di intossicazione alimentare legata a questo particolare tonno, il ministero della salute ne ha ordinato l'immediato ritiro dal commercio. Come specifica, Lo Sportello Della Salute, il lotto coinvolto è il T154-17, e riporta sulle confezioni come data di scadenza 01.11.2018.

Con precisione si tratta del filetto di tonno a pinne gialle qualità extrataglio misto. Da allora i richiami di prodotto sul mercato segnalati al Sistema di allerta rapida europeo (Rasff ) sono stati numerosi, e ora si registrano anche in Italia casi di sindrome sgombroide in diverse regioni. Il problema? Sempre proveniente dalla Spagna. Il problema riguarda il tonno e il pesce azzurro, dalle sarde alle palamite, sgombri, tombarelli. Lo sviluppo di istamina può essere causato dalla scarsa igiene nella manipolazione degli alimenti e, soprattutto, da una cattiva conservazione del pesce, tenuto a temperatura elevata per periodi di tempo prolungati.

Il rischio per chi consuma pesce alterato da alti livelli di istamina è quello della sindrome sgombroide, una patologia simil-allergica che spesso si manifesta tramite arrossamenti della pelle, prurito, cefalea pulsante, nausea, palpitazioni e crampi addominali. In molti casi la sintomatologia è auto limitante. Nessuna demonizzazione: è uno dei maggiori "produttori" di tonno. Sintomi più severi possono presentarsi in soggetti asmatici o allergici in generale.

L'istamina provoca una forma di avvelenamento e si manifesta attravetso la cosiddetta sindrome sgombroide, così definita dalle autorità sanitarie: "si tratta di una patologia simil-allergica risultante dall'ingestione di pesce alterato che contiene istamina. In molti casi la sintomatologia è auto limitante. Sintomi più severi possono presentarsi in soggetti asmatici o allergici in generale", come specifica il Ministero della Salute. All'intossicazione da istamina contribuisce dunque il consumo di pesce crudo mal conservato o semplicemente non più fresco: a causa del deterioramento delle carni, per la cattiva conservazione o semplicemente perché il pesce è vecchio, si sviluppa il focolaio della contaminazione. Il problema riguarda soprattutto il tonno e il pesce azzurro, dalle sarde alle palamite, sgombri, tombarelli.

Cibi ricchi di istamina sono pesci della famiglia degli scombridi e altri pesci di mare non ben refrigerati, alcuni formaggi, vini rossi, estratto di lievito, cibi fermentati anche vegetali, birra. Qualcuno ritiene che l'istamina possa essere anche di provenienza endogena, prodotta dalla degranulazione dei mastociti a sua volta causata da una sostanza non ancora identificata contenuta negli scombridi o – anche se non provato – da enzimi come tripsina o da altre sostanze come peptoni contenuti nel bianco d'uovo, crostacei, cioccolato, fragole, etanolo, pomodori, agrumi. L'istamina proviene dalla decarbossilazione batterica dell'istidina. Cibi ricchi di tiramina sono cibi fermentati, tra cui formaggi Camembert e Cheddar, estratto di lievito, vini rossi, aringhe marinate, salse derivate dalla soia. La tiramina proviene dalla decarbossilazione batterica della tirosina.

La feniletilamina può trovarsi in numerosi cibi fermentati, nel vino rosso e nel cioccolato; essa proviene dalla decarbossilazione batterica della fenilalanina. Disturbi L'istamina può provocare nausea, vomito e diarrea, crampi intestinali, vampate di calore, sensazione di bruciore e formicolio in bocca, orticaria, ipotensione, cefalea, palpitazioni cardiache. La tiramina e la feniletilamina (così come le altre monoamine vasopressorie triptamina, dopamina e serotonina) possono dare, più raramente, cefalea, ipertensione, palpitazione, vampate di calore, sudorazione, rigidità nucale, nausea, vomito. Diagnosi La diagnosi delle reazioni farmacologiche al cibo si fa in base all'anamnesi e ai disturbi descritti. In ogni caso su questo argomento la letteratura è carente. Un recente "position paper" auspica studi clinici per definire il ruolo dell'intolleranza all'istamina nel provocare sintomi pseudo-allergici e procedure diagnostiche più specifiche rispetto a un test di provocazione al vino rosso, che è stato proposto di recente. Prevenzione Poiché la monoamino-ossidasi (MAO) è l'enzima che nell'intestino detossifica le monoamine, si devono prevenire i disturbi dovuti alle monoamine, nei pazienti che prendono farmaci inibitori di tale enzima. In questo caso vanno evitati i cibi che contengono monoamine. Come già detto, esse sono presenti in formaggi, aringhe marinate, cioccolato, lievito, vino, birra, salse derivate dalla soia. Esse sono presenti anche in altri cibi come fegato di pollo, fichi in scatola, uvetta, banana, avocado, carni trattate per renderle più tenere, panna acida, fave.

Aggiornamento al link :

https://www.newsitaliane.it/2017/istamina-nel-tonno-tonno-contaminato-tutta-italia-allarme-tonno-killer-109531

( Fonte Newsitaliane )

Consiglio una lettura al link : http://guardalanotizia.it/tonno-in-scatola-migliore-peggiore/


Tag: istamina, tonno, contaminazione


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