25.02.2010 | Cultura e Tradizioni Inserisci una news

La luna e la viticultura: mito o realtà?

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L’altra notte me ne stavo assorto ad osservare la luna. Mi chiedevo cosa si pensa su alcune tendenze, a mio avviso un po’ new age, che riconoscono alla Luna alcuni fenomeni biologici e, in particolare, sulle attività agricole e quindi sulla viticultura. E così mi rivolgo ai vari produttori, nella speranza mi chiariscano qualche dubbio.

L'unico modo certo, mi pare di capire, con cui la Luna interagisce con la Terra, è tramite la forza gravitazionale e la luce (quella solare riflessa).
Della prima, la conseguenza più nota è la trazione cui è sottoposta, con effetti diversi, la superficie terrestre. Questi effetti sono rilevanti per le masse fluide, che subiscono deformazioni consistenti: il noto fenomeno dell'alternanza delle maree che in certi casi provoca variazioni di livello di oltre i 10 metri.
Forse quindi, per quanto riguarda il vino, trattandosi anch’esso di una massa liquida, la luna può avere influenza nelle varie fasi di lavorazione in cantina? Subisce delle influenze nei vasconi?

Tutti gli esseri viventi che vivono negli ambienti prossimi all’acqua, mi sembra ovvio, risentono fortemente dell'alternanza delle maree e ogni loro comportamento, sia alimentare che riproduttivo, ne viene ovviamente influenzato, ma si tratta di un'influenza indiretta.
In altre parole, l'orologio biologico di questi organismi è sincronizzato sull'andamento della marea, senza che la Luna influisca direttamente su di loro.

L'illuminazione lunare notturna inoltre, ho letto, su alcuni organismi viventi, riguarda l'induzione di movimenti automatici nei vegetali (tropismi) e la modulazione del comportamento riproduttivo di alcuni organismi acquatici.
La luce della Luna, anche in fase piena, sembra troppo debole per alimentare la fotosintesi clorofilliana o per alterare significativamente il ritmo dei processi bio-chimici. O no?

Nonostante tutto questo la tradizione popolare attribuisce ogni sorta d'influsso alla Luna.
Le sue fasi, secondo tali credenze, influenzerebbero: la fertilità delle donne, la durata della gravidanza e la data del parto, la crescita dei capelli e delle unghie, la germinazione dei semi e la crescita delle piante e dei funghi, il successo di molte operazioni agricole (semina, svinatura, potatura, trapianto, innesti, etc.), la preparazione dei cibi conservati e via discorrendo ...

La mitologia lunare sulla fertilità femminile è diffusa in ogni cultura eppure, l'idea che il ciclo mestruale della donna sia sincronizzato con la Luna, è tanto comune quanto, almeno a me sembra, falsa.
Il ciclo mestruale medio dura 28 giorni, quello sinodico 29 e mezzo: questi valori, per quanto sembrino vicini, non sono in fase. Nell'arco di soli 2 mesi si sfaserebbero già di 3 giorni; dopo 10 mesi di circa 15, ovvero sarebbero in corrispondenza completamente opposta.
Che questa tesi sia inconsistente mi sembra deducibile da queste osservazioni:
1) tra gli animali più affini alla nostra specie (scimmie antropomorfe), le femmine di scimpanzé hanno un ciclo medio di 36 giorni, quelle di bonobo di 45 e quelle di gorilla 30;
2) se il ciclo femminile fosse davvero sincronizzato con la Luna, tutte le donne avrebbero le mestruazioni simultaneamente, cosa che evidentemente non accade.

Insomma, a parte questi ambiti che sono fuori tema, e a parte quel che si legge sul Barbabanera, Frate Indovino e compagnia bella, cosa c’è di vero nella relazione fra le fasi lunari e la coltivazione della vite?
E nella produzione del vino?

Anche perchè, a leggere cose ne dice Steiner sull'agricoltura biodinamica ...

Grazie

Ciao
Pierpaolo Paradisi


Tag: luna, agricoltura biodinamica


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