14.02.2011 | Cultura e Tradizioni Inserisci una news

I Grandi della Viticoltura Italiana : Conte Lucio Tasca d' Almerita

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Correva l’anno 1997/1998 quando per la prima volta degustai, in un ristorante della mia provincia, un vino siciliano “ del nuovo corso “, un cabernet/sauvignon come non mi era mai capitato prima : fu’ amore a prima vista.

I Grandi della Viticoltura Italiana : Conte Lucio Tasca d' Almerita

Gli amori di gioventu' sono i piu' veri ed i piu' longevi e cosi' è stato anche per me, dal punto di vista sensoriale, quei tannini maturi, quella grande bevibilità, quella soddisfazione pura nel sorseggiare quel vino, mi hanno fatto innamorare della Sicilia e del suo patrimonio vitivinicolo : quel vino era il Cabernet/Sauvignon del Conte Lucio Tasca D' Almerita.

IL CONTE LUCIO TASCA D'ALMERITA

Ho incontrato il Conte Lucio Tasca, quando sono sceso in Sicilia per partecipare alla mia prima Edizione di Sicilia En Primeur nel 2006, e di primo acchito non nascondo una certa soggezione nell'avvicinarmi a questo personaggio già Presidente dell' Assovini Sicilia, che raggruppa oggi circa 80 cantine dell'isola, sicuramente tra le piu' prestigiose. Poi avendo avuto altre occasioni di incontro ho conosciuto piu' da vicino l'uomo, il Conte, ed il produttore di vini eccellenti, ed ho capito che questa persona è un vero Signore ( con la S maiuscola ) , termine da attribuire a ben poche persone che ho avuto la fortuna di conoscere, cosi' come i Suoi figli Giuseppe ed Alberto.

Ho scoperto poi che almeno una cosa io ed il Conte abbiamo in comune, oltre la passione per i vini di qualità, : due nipotini maschi entrambi gemelli, e questo aspetto mi ha fatto conoscere il nonno Lucio.

Ora l'azienda è condotta con grande capacità imprenditoriale, ma soprattutto umane e lungimiranti, dal Conte stesso coadiuvato dai figli Giuseppe, che si occupa dei vigneti, e dal figlio Alberto che segue piu' da vicino la cantina e le pubbliche relazioni/marketing.

Sono stato in visita il 4/5 marzo 2010 alla azienda Regaleali, a pochi chilometri da Vallelunga Pratameno ( località salita alla ribalta delle cronache sportive per avere ospitato la prima edizione della Targa Florio ) ed ho avuto modo di conoscere molto da vicino questi nobili imprenditori siciliani e di degustare i loro magnifici vini, di cui ne scriverò in calce.

L' INNOVAZIONE PORTATA ALLA VITICOLTURA SICILIANA NEGLI ANNI ' 60/70

La grandezza del Conte Lucio, tra le altre, è stata quella di sperimentare nuovi vitigni, che da secoli davano grandi risultati in Francia zona Bordeaux, anche in terra di Sicilia.

E' ovvio che anche in questa famiglia vi furono difficoltà generazionali da superare, ed allora il Conte con caparbietà e lungimiranza, accanto ai vitigni tradizionali quali Nero d' Avola, Insolia, Grillo, Catarratto ecc., impiantò senza farlo sapere all'anziano padre alcune barbatelle importate dalla Francia, proprio di quel Cabernet/ Sauvignon che oggi delizia i nostri palati. Poi dopo averlo vinificato portò una bottiglia sulla tavola del padre, il quale una volta assaggiato non potè che complimentarsi con quel vino e , soprattutto, con chi lo aveva prodotto. Possiamo immaginare la sorpresa quando il Conte Lucio, allora giovanissimo, disse al padre che quel vino lo aveva prodotto lui, con barbatelle provenienti dalla Francia. Questa è la storia in sintesi, per farvi capire come il Conte Lucio, per primo nell'isola, intui' le grandi potenzialità dei suoli, del clima e del sole di Sicilia, arrivando dopo 30 e piu' anni a questi risultati :

http://www.winetaste.it/ita/anteprima.php?id=5836

LA STORIA

La storia dell'azienda inizia nel 1830 quando i fratelli Don Lucio e Don Carmelo Mastrogiovanni Tasca acquistarono l'ex feudo Regaleali, circa 1200 ettari nelle campagne di Sclafani, al confine della provincia di Palermo con quella di Caltanissetta. L'intera proprietà fu diretta dal Barone di Regaleali, Lucio Tasca che impresse uno sviluppo decisivo, con il suo esempio, all'intera industria agraria siciliana. Era un grande imprenditore, scrive, di lui il Prof. A. Scifò: "Era stato don Lucio Tasca, Barone di Regaleali, a spingere il sistema della masseria a latifondo verso un vero progresso agricolo in Sicilia".

L'erede e nipote omonimo, Lucio Tasca, primo Conte d'Almerita, si appassionò subito alla conduzione dell'impresa agricola. Sugli "Annali dell'Agricoltura Siciliana" (1854/56), l'azienda di Regaleali viene ampiamente descritta da tecnici agrari tra i più famosi ed autorevoli del tempo, quali Nicolò Turrisi Colonna ed il professor Giuseppe Insegna, e citata come fattoria modello da additare ad esempio per tutta la Sicilia. Ancora il Prof. A. Scifò: "Il giovane Lucio Tasca Conte d'Almerita, oltre alla fortuna, aveva ereditato il talento ad occuparsi, a pubblica utilità di una vasta impresa rurale" ed il Turrisi Colonna si augurava che ciò valesse da esempio alla classe dei grandi proprietari facendo loro prendere il gusto per la vita rurale, così come è avvenuto per i proprietari inglesi che tanto avevano influito sul progresso agrario, economico e civile del loro Paese, i c.d. Land Lords.

Già da allora i vini di Regaleali erano rinomati. Nei menù della Contessa d'Almerita, nata dai Principi di Trabia e di Butera, dama molto in vista dell'alta società d'Europa dell'epoca (1840 - 1890), si legge "Regaleali Bianco e Regaleali Rosso" accanto ai nomi dei migliori vini di Francia e di Germania. Nel 1871 all'Esposizione di Siracusa veniva assegnata una Medaglia d'Onore al Vino di Regaleali. Il Conte d'Almerita moriva nel 1892. Suo successore a Regaleali fu il figlio secondogenito Giuseppe Tasca Lanza, Deputato al Parlamento, Senatore del Regno e due volte Sindaco di Palermo. Nel 1922 il Conte Lucio Tasca Bordonaro iniziava con grande amore e competenza la direzione dell'azienda facendo rivivere i fasti dell'epoca del suo omonimo nonno. La superficie dei vigneti venne da lui triplicata, le cantine ingrandite in proporzione. L'unico figlio, il Conte Giuseppe Tasca d'Almerita, ereditò tutta la terra e l'amore per essa. Nel frattempo però l'entrata in vigore della riforma agraria causò l'esproprio di parte dei 1.200 ettari originari, portandoli a circa 500 ettari. A partire dal 1957 il Conte Giuseppe Tasca, coadiuvato dalla moglie Baronessa Franca Cammarata, assunse l'intera responsabilità della conduzione aziendale, dedicandosi interamente all'azienda, puntando deciso verso la vigna ed il vino ed apportando notevoli innovazioni vitivinicole. Il Conte Giuseppe ha avuto quattro figli: Anna, Costanza, Rosemarie e Lucio, che oggi presiede l'azienda Tasca d'Almerita.

Tra le realizzazioni del Conte Giuseppe - come già il padre insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro - l'introduzione dell'allevamento a spalliera, mai usato nella zona per le uve da mosto e nei primi anni sessanta, il rinnovo dei locali di cantina e delle relative attrezzature. Queste innovazioni portarono la capacità complessiva a 60.000 ettolitri, inoltre egli acquistò numerose botti in legno di castagno da 50 a 60 ettolitri ciascuna, oggi sostituite da botti e barili in rovere francese.

L'AZIENDA

Una famiglia, un'impresa, un successo internazionale. Tasca d'Almerita è da oltre centocinquant'anni una florida azienda apprezzata in tutto il mondo e pluripremiata per i suoi vini.

Dal cuore della Sicilia, da quell'oasi ecologica di oltre cinquecento ettari che è la Tenuta di Regaleali, l'Azienda oggi produce quattro vini bianchi (Regaleali, Leone d'Almerita, Nozze d'Oro e Chardonnay), sei vini rossi (Regaleali Nero d'Avola, Lamùri, Cygnus, Camastra, Rosso del Conte, Cabernet Sauvignon), un rosato (Regaleali Le Rose), uno spumante metodo classico (Almerita) e un vino dolce (Diamante d'Almerita). Il 40% della produzione è esportato all'estero, in particolare in Germania e negli Stati Uniti.

Nei vigneti continua la sperimentazione - una delle attività che contraddistinguono l'azienda Tasca d'Almerita sin dalla sua nascita - attualmente di oltre 40 varietà da tutto il mondo (vitigni italiani, greci, spagnoli e francesi) in collaborazione con Enti di ricerca ed Istituti Universitari e con la consulenza di esperti dell'Università di Milano. Con l'ultima vendemmia è entrata in funzione la nuova modernissima cantina ristrutturata per una sempre più alta qualità delle lavorazioni e dei prodotti.

VILLA TASCA

Alte e snelle palme conducono ad una delle più suggestive ville di Sicilia. Villa Tasca o Camastra, collocata tra il cuore storico della città ed i giardini della Conca d'Oro. Costruita nel Cinquecento, ed appartenuta a Giuseppe Lanza, duca di Camastra, nel 1860 entrò in possesso della famiglia Tasca attraverso la giovane Beatrice Lanza di Trabia e di Butera, che la portò come Sua dote in sposa a Lucio Tasca d'Almerita.

Venne concepita come residenza estiva alla periferia della città di Palermo. Ai disegni del Giganti vanno attribuiti il prospetto neoclassico con l'ampio scalone a doppia rampa, gran parte della recinzione e la sistemazione degli interni con decorazione dei soffitti e delle pareti a paesaggi classici; rovine e statue sono ad opera del pittore Benedetto Codardi. I magnifici pavimenti di maiolica, datati 1777, sono firmati dall'artista Attanasio.

Lo storico giardino è caratterizzato da piante esotiche: palme, acacie giganti, ficus magnolides, un vero museo botanico. Nel novembre del 1881 passeggiando in questo paradiso, Richard Wagner si ispirò e compose il terzo atto del suo ultimo capolavoro, il "Parsifal". In Sicilia per ragioni di salute con sua moglie Cosima, affascinato dalla bellezza del luogo ed orgoglioso della sua amicizia con il Conte Tasca d'Almerita, divenne presto gradito ospite di Camastra.

Grazie alla dedizione della famiglia negli anni la Villa è rimasta una dei pochi giardini che circondano Palermo, arricchita e più bella che mai.

Quando, durante la seconda metà del secolo scorso, le viti di tutta Europa furono assalite dalla filossera, a Villa Tasca fu creato un vivaio e impiantato un vigneto. S'iniziò così a produrre il primo vino riscotendo gran successo anche all'estero: nei menu più aristocratici di "fin siecle" a fianco dei grandi vini d'Europa, figurava spesso il Camastra, che sino al 1950 era ancora nella wine list dell'Hotel Plaza di New York. L'avanzare della città strinse d'assedio gli spazi agricoli intorno a Villa Tasca, da qui la scelta di trasferire la produzione di vino nella Tenuta di Regaleali.

LA TENUTA DI REGALEALI

Inserita in un contesto paesaggistico di rara bellezza, ad un'altezza media compresa tra i 450 ed i 700 metri al di sopra del livello del mare, la Tenuta di Regaleali gode naturalmente di un microclima vocato alla viticoltura, che viene qui praticata fin dal 1.100. L'insistere di temperature atte alla perfetta maturazione dei frutti, e la fondamentale escursione termica giorno-notte di oltre 15° C., consentono la salvaguardia del patrimonio aromatico delle uve. Il terreno di proprietà, oltre 500 ettari di cui 400 coltivati a vigneto, di differente composizione geologica, rappresenta un patrimonio di grande versatilità rendendo possibile la selezione della varietà ideale di uva da porre a dimora in funzione delle caratteristiche di ciascun suolo. Ai vigneti si alternano alberi di mandorle, distese di grano, avena, uliveti vecchi e nuovi; e le pecore, antico "diserbante" naturale permettono la produzione di ottime ricotte e formaggi, guarniti con un prelibato miele di rosmarino o con marmellate fatte in casa. Piante di ginestra, rosmarino ed eucaliptus crescono attorno le riserve di acqua piovana che durante il periodo invernale sono affollate da anatre selvatiche e da aironi grigi. La caccia è bandita, e non è difficile dopo il tramonto incontrare istrici, lepri, conigli selvatici e porcospini.

www.tenutadiregaleali.it

I VIGNETI

L'estensione globale dei terreni vitati si aggira oggi intorno ai 400 ettari, compresi fra i 450 ed i 750 m. s.l.m, di cui 180 coltivati a uve a bacca bianca ed i restanti a bacca nera. Il suolo è di medio impasto tendente all'argilloso, calcareo e ricco di potassio. I sesti d'impianto sono svariati: la distanza tra i filari è compresa fra 2,60 e 2,40 metri, mentre sulla fila le piante distano fra 0,70 e 1,50 metri.

Il 95% degli impianti viene allevato a spalliera con una potatura a Guyot (singolo o doppio) o a cordone speronato. Il restante 5% comprende 12 ettari allevati ad alberello. L'età delle vigne varia da 1 a 40 anni, dato che ogni anno vengono impiantate nuove viti. Il vigneto più antico, detto "San Lucio", risale al 1959.

Ogni singolo ettaro viene seguito con cure meticolose lungo tutto il corso dell'anno. Si comincia a gennaio con le prime potature, a maggio viene effettuato un sovescio di favino in almeno 30-40 ettari l'anno; i suoli sono poi oggetto di regolari concimazioni di mantenimento. In primavera si fa la seconda potatura, detta potatura verde e le viti vengono irrorate con "poltiglia bordolese", un composto di zolfo e solfato di rame, per evitare le aggressioni di parassiti. Durante il mese di luglio si cerca di aiutare la pianta a mantenere il suo equilibrio vegeto-produttivo, con il diradamento dei grappoli.

GLI OLIVETI

Dal 1830 gli ospiti dei Conti Tasca d'Almerita apprezzano l'olio prodotto nella Tenuta di Regaleali, l'azienda agricola di famiglia situata nel cuore della Sicilia e sin dall'Ottocento considerata un modello da prendere ad esempio, dove le esigenze dell'agricoltura moderna sono soddisfatte con metodi rigorosamente rispettosi dell'ambiente. Tradizione che la famiglia Tasca d'Almerita ha continuato ad alimentare con continui investimenti per la qualità.

A Regaleali gli alberi di olivo contornano i filari di vigne, tra pascoli di grano e alberi di mandorle. Nulla è casuale: l'alternare diverse colture è un metodo naturale per interrompere la diffusione di eventuali parassiti. Più di trecento pecore pascolano nei prati in modo da contenere la crescita delle erbe selvatiche, contribuendo a mantenere pulita la tenuta in modo ecologico. Sono solo due esempi dell'organizzazione agricola di Regaleali, un ambiente – ed un'impresa - bella e sana, dove una parte della famiglia Tasca d'Almerita continua a vivere con i suoi bambini e dove la qualità della vita e della produzione sono considerati obiettivi inscindibili.

L'olio 'Regaleali' è ottenuto soltanto da olive prodotte nella Tenuta, provenienti da circa 3.500 alberi di olivo che si possono sostanzialmente dividere in tre tipologie: alla prima appartengono circa 1.600 alberi secolari di diverse varietà autoctone (ogliara, giarraffa, rizza, piricuddara e biancolilla) delle quali molte oggi sono in disuso; la seconda è invece costituita da un giovane oliveto di dieci ettari con un età media di otto anni, composto di sole varietà autoctone, di cui il 90% biancolilla ed il restante 10% nocellara; infine la terza tipologia è rappresentata da un oliveto sperimentale con quattro varietà tra le più diffuse in Italia: frantoia, leccino, moraiolo e coratina.

Dai nostri oliveti nasce un olio fragrante ed equilibrato, ricco di sapori esaltati dal particolare microclima di Regaleali: un ambiente ed un'impresa belli e sani.

LA CANTINA

Il corpo storico delle cantine di Regaleali fa parte dell'edificio principale di Case Grandi. Questi locali erano in passato adibiti a stalle usate per l'allevamento di vacche: Regaleali è stato infatti anche un centro di selezione e ricerca di razza.

Gli stessi locali contengono oggi diversi vasi vinari: le antiche vasche a parete, in cemento rivestite di resine, che hanno complessivamente una capacità di circa 12.000 ettolitri; le classiche vasche in acciaio inox per la fermentazione termocontrollata, per una capacità di circa 15.000 ettolitri; una tinaia di botti di Slavonia, Allier e Troçais, di 3.000-6.000 litri, per una capacità di 2.000 ettolitri.

La cantina è stata recentemente rinnovata con l'applicazione della tecnologia più avanzata per ottenere una sempre maggiore qualità alla produzione Tasca d'Almerita. Per una lavorazione distinta delle uve sono adesso disponibili in tutto 150 vasche con una capacità complessiva di 60.000 ettolitri. Si garantisce così, utilizzando le nuove vasche più piccole, una maggiore selezione, potendo lavorare allo stesso tempo, ma in modo separato varietà diverse. La presenza di tre linee distinte di lavorazione - una stabile per il rosso, due per i bianchi oppure il rosato - consentono di vendemmiare nel momento ritenuto più opportuno senza dovere attendere che la cantina si liberi da una diversa lavorazione in atto. Sono state installate inoltre presse che lavorano con straordinaria morbidezza effettuando la spremitura con una pressione di sole 0,2 atmosfere. Poco lontano dalle cantine si trova la bottaia per l'affinamento dei vini rossi, un ambiente termocondizionato, costruita nel 1990 e contenente barili da 350 litri in rovere francese, con una capacità complessiva di 600 ettolitri.

Vicino a questa bottaia vi sono alcune macchine utilizzate per la svinatura e per la pigiatura; una pressa a polmone per la svinatura dei vini rossi, le innovative presse a polmone per la pressatura: queste ultime, in particolare, effettuano una spremitura soffice e delicata, preservando così il patrimonio gusto-aromatico originario.

Le barriques da 350 litri in rovere francese destinate all'affinamento dei vini bianchi sono invece ospitate nell'ex granaio di Case Grandi. Non lontano sorge un grande capannone che contiene una moderna linea d'imbottigliamento, in grado di confezionare fino a 3.400 bottiglie all'ora.

I prodotti semilavorati e finiti sono immagazzinati presso un capiente locale sotterraneo, termocondizionato.

Il controllo della temperatura sia in fase di fermentazione che in fase di affinamento, rappresenta un fattore decisivo per ottenere un'alta qualità del prodotto, salvaguardando l'integrità dei vini dall'azione negativa delle alte temperature.

La struttura è, inoltre, dotata di un efficiente laboratorio per il costante controllo della qualità dei vini.

CAPOFARO MALVASIA & RESORT

L'Arcipelago delle Eolie, situato di fronte alla costa nord-est della Sicilia, è formato da una catena di sette isole sorte dal mare blu profondo, quasi viola.

"Un vino mare scuro" come disse Omero. E fu tra queste isole che gli uomini di Ulisse aprirono la borsa data loro da Eolo scatenando i venti.

Salina, la più verde delle isole, è l'antica Didyme, dal Greco "gemelli", per i suoi due rilievi che ne caratterizzano l'inconfondibile profilo.

L'isola, riserva naturale dal 1981 ed oggi patrimonio dell'UNESCO, è rimasta nel tempo fedele alla locale e tradizionale architettura. Le case sono dipinte di bianco, talvolta ornate di pesca e blu, i tetti sono piatti con portico o veranda, solitamente utilizzati come stanza da pranzo, soggiorno all'aria aperta. Spessi pilastri supportano le volte lignee; buganvillee crescono selvagge in cima; trecce di aglio e cipolle, grappoli di pomodori locali color ciliegia pendono dai tetti.

Capofaro Malvasia & Resort è la sintesi di tutto questo: le case sono distribuite tra i vigneti e al tramonto Panarea e Stromboli si tingono di rosa.

Vacanza con noi vuol dire natura, mare pulito e trasparente, sentieri da esplorare tra le montagne che si tuffano in mare, verdi di macchia mediterranea e castagni. Il clima è dolce e ventilato. Il cibo è un trionfo di aromi e di sapori in cui gli ingredienti genuini giocano un ruolo fondamentale e poi le granite di frutta locale e la Malvasia delle Lipari.

L'origine del nome Malvasia è quasi sicuramente derivato dalla città greca della Morea, oggi Peloponneso, "il porto che ha solo un'entrata". È un vino dolce prodotto con la tecnica dell'appassimento delle uve sui graticci di canna, torchiando gli acini direttamente, che raggiunge i 14 gradi. Il vino passito ricavato dalle uve Malvasia, da sempre rinomato in tutto il mondo, è oggi parte della cantina Tasca d'Almerita.

www.capofaro.it

I VINI DELL'AZIENDA

Regaleali Bianco- Bianco Sicilia Igt-

Prodotto con uve autoctone dell'isola quali : inzolia, grecanico e catarratto , presenta una freschezza ed una bevibilità inaspettata, i vigneti che danno origine a questo vino sono situati a 500/600 mt di altezza, e le escursioni di temperatura giorno/notte sono elevate;

Leone- Bianco Sicilia Igt

Ottenuto da catarratto di collina e piccola percentuale di chardonnay

Chardonnay- Bianco Sicilia Igt

Nozze d' Oro- Bianco Doc Contea di Scaflani

Ottenuto da uve di Inzolia e Sauvignon Tasca, è stato prodotto il primo anno per festeggiare il 50° anniversario degli anziani genitori del Conte Lucio, un bianco a livello internazionale, grande beva e versatilità di abbinamento;

Regaleali- Rosso Sicilia Igt

Ottenuto da uve 100% Nero d' Avola, dove vi ritroviamo tutta la sicilianità;

Lamuri- Rosso Sicilia Igt-

Da uve nero d'avola 100%

Cygnus- Rosso Sicilia Igt

Un Blend di nero d'avola e cabernet-Sauvignon, la Sicilia incontra il grande internazionale;

Rosso del Conte- Rosso Contea di Scaflani Doc-

Ottenuto dalla migliore selezione di uve Nero d' avola ed altre uve a bacca rossa coltivate nella tenuta di Regaleali.

In questa azienda esistono antichi cloni di barbatelle e si stanno portando avanti progetti di salvaguardia e di sperimentazione vitivinicola : un grande rosso di levatura internazionale, che può competere con i migliori vini italiani ed esteri, da non perdere assolutamente;

Cabernet-Sauvignon-Rosso Sicilia Igt

Ottenuto da uve di cabernet-sauvignon al 100%, ne ho scritto le note in questi termini :

Devo evidenziare che, questo vino all'incirca 12/15 anni fa è stato il primo che mi ha fatto innamorare dei vini siciliani ed ha segnato la svolta nell'isola intera, uno dei primi internazionali coltivati sull'isola :

Rosso scuro impenetrabile in tonalità ancora pimpante; al naso nota tipica del Cabernet Sauvignon, frutta, ciliegia, intenso e godibile; in bocca è armonico, in equilibrio, tannini integrati, bella beva di classe e soddisfazione ;

DC : Eccellente ( 90/91 )

Capofaro- Malvasia Salina Igt

Ottenuto da uve di malvasia allevate sull'isola di Lipari, un vino che racchiude tutto il sole , la sapidità del mare siciliano.

Benedetti siano gli uomini che fanno grandi i prodotti della terra, mettendoli a disposizione di tutti gli altri !

Il Conte Lucio Tasca d' Almerita passerà alla storia come uno dei Grandi della Viticoltura italiana.

Roberto Gatti


Tag: winetaste, gatti, sicilia, palermo, regaleali, nero d'avola, tasca d'almerita, conte lucio, rosso del conte, caltanisetta


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