03.01.2018 | Vino e dintorni Inserisci una news

Bilancio positivo per il 2017 del Consorzio Tutela Vini Montecucco

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Sono alte le aspettative per il 2018, anche secondo le migliori Guide ai Vini nazionali e internazionali

Bilancio positivo per il Consorzio Tutela Vini Montecucco, che chiude il 2017 molto soddisfatto dei risultati ottenuti. La Denominazione dell'Amiata ha infatti portato avanti nella seconda metà dell'anno molte iniziative legate alla promozione nazionale e internazionale.

Da Roma, con una masterclass e una degustazione libera in collaborazione con Gambero Rosso rivolte a professionisti e stampa; a Milano, per un pranzo stampa in compagnia dei più autorevoli giornalisti di settore; a Venezia, al fianco della delegazione Fisar locale; a Helsinki, per la Settimana della Cucina Italiana nel Mondopatrocinata dell'Ambasciata Italiana in Finlandia.

 

Ottime le valutazioni per i vini del Montecucco DOC e DOCG secondo le migliori Guide ai Vini 2018 italiane.

Immancabili i riconoscimenti da parte del Gambero Rosso, che inserisce in guida ben sette aziende della Denominazione – di cui sei associate: Assolati, Basile, Collemassari (che ottiene i Tre Bicchieri con il suo Montecucco Sangiovese Riserva 2013 Poggio Lombrone), Parmoleto, Perazzeta, Pianirossi e, infine, Amantis. Tra "Le altre Cantine" della guida troviamo anche Orciaverde, Poderi Firenze, Poggio Mandorlo e Maciarine.

 

La rassegna prosegue con Slow Wine, la guida che premia i caratteri di territorialità, storia e ambiente riconosciuti nella bottiglia valutata e che valorizza le aziende che praticano il Buono, Pulito e Giusto, in sintonia con i valori produttivi di Slow Food. Presenti otto aziende Montecucco, di cui sette socie: Salustri (che ottiene la Chiocciola), Campinuovi (il suo Montecucco Sangiovese Riserva 2013 eletto Vino Slow), Collemassari, Casale Pozzuolo, Vegni e Medaglini, Villa Patrizia, Piandibugnano e, infine, Poggio Leone.

 

Per Vini Buoni d'Italia, invece, sono quattro le menzioni dedicate al Montecucco: Basile, Perazzeta, Pianirossi e Collemassari, che si aggiudica la Golden Star con il Montecucco Sangiovese Riserva 2013 Poggio Lombrone.

 

Per Vini d'Italia dell'Espresso sono cinque i riconoscimenti da attribuire ad altrettanti vini della DOC e DOCG: nuovamente Montecucco Sangiovese Riserva 2013 Poggio Lombrone di Collemassari, annoverato tra i 100 vini da conservare, il Montecucco Sangiovese Riserva Ad Agio 2013 e il Montecucco Sangiovese Cartacanta 2014 di Basile, il Montecucco Sangiovese Sottocasa 2013 di Poderi Firenze e il Montecucco Sangiovese 2014 di Peteglia.

 

Doctorwine premia Collemassari e Amantis, ma è con la Guida Oro I Vini di Veronelli che la Denominazione tocca l'apice del successo, con ben undici aziende presenti, di cui dieci consorziate: Poderi Firenze, Basile, Collemassari, De Vinosalvo, Pianirossi, Vigne a Porrona, Poggio al Gello, Tenuta L'Impostino, Tenuta Tondaia, Poggio Mandorlo e Amantis.

 

Chiudiamo, in Italia, con l'Annuario dei Migliori Vini Italiani di Luca Maroni, che inserisce dieci aziende, di cui otto socie: Parmoleto, Collemassari, Orciaverde, Tenuta L'Impostino, La Calle, Maciarine, Pianirossi, Peteglia e Amantis e Podere Canneta.

 

Ma il Montecucco è molto apprezzato in tutto il mondo, considerata la bella presenza di vini amiatini all'interno delle più autorevoli guide internazionali.

 

James Suckling, infatti, attribuisce l'eccellenza a molte – considerato il limitato numero di produttori della Denominazione – aziende del territorio, tra cui Pianirossi (Montecucco Rosso Sidus 2015, 91 pt), Tenuta L'Impostino (Montecucco Sangiovese Riserva Viandante 2012, 91 pt), Collemassari (Montecucco Rosso Rigoleto 2015, 90 pt; Montecucco Rosso Riserva Collemassari 2014, 91 pt; Montecucco Sangiovese Riserva Poggio Lombrone 2013, 92 pt).

 

Nella classifica di Wine Spectator spicca di nuovo un vino della DOC, con 90 pt assegnati al Montecucco Vermentino Melacce 2016 di Collemassari, mentre il Montecucco Sangiovese La Querce 2011 di Poggio Mandorlo compare tra i Top Hundred Italian Wines di Golosaria (novembre 2017).

 

Da citare, in ultimo, anche i 91 pt di Falstaff, che premia con l'eccellenza il Montecucco Sangiovese Riserva Viandante 2011 di Tenuta L'Impostino, azienda che riceve anche altri riconoscimenti internazionali per il Montecucco Sangiovese Riserva Viandante 2012 (Decanter Bronze, 89 pt) e il Montecucco Rosso Tenuta Impostino 2012 (88-89.99 pt di Wine Hunter Award).

 

***

 

Il Montecucco, la nuova promessa del vino toscano, nasce dalle uve coltivate con passione nei 7 comuni della denominazione di origine controllata e garantita, la DOCG in vigore da settembre 2011: Arcidosso, Campagnatico, Castel del Piano, Cinigiano, Civitella Paganico, Roccalbegna e Seggiano. Nuova frontiera del vino toscano, la Denominazione, con le sue 66 aziende associate, punta a uno sviluppo che possa coniugare gli aspetti produttivi con quelli promozionali e turistici del territorio: la zona, altamente vocata alla produzione del Sangiovese, gode di condizioni climatiche estremamente favorevoli, vicino al Mar Tirreno – da cui dista solo pochi km in linea d'aria – e all'ormai spento vulcano Amiata, che con i suoi 1.738 metri di altezza domina tutto il territorio compreso tra la Maremma, la Val d'Orcia e la Val di Chiana.

Qui si sono succeduti Etruschi, Romani, Longobardi, monaci benedettini, dominio senese e la famiglia dei Medici: una stratificazione storica che ha lasciato tracce indelebili e testimonianze che ancora oggi sono visibili nei borghi, negli stupendi agriturismi e nelle dimore d'epoca, nella produzione di olio e, soprattutto, di vino. 

 

Luciano Pavesio


Tag: sangiovese, toscana, orcia, montecucco, Amiata, Collemassari, Impostino, PIanirossi


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