02.08.2011 | Eventi Inserisci una news

con il CERVIM alla 19esima edizione del "CONCORSO INTERNAZIONALE VINI DI MONTAGNA "

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di Concorso in Concorso, prima parte

Premessa

Mentre i vignaioli stanno conducendo quei lavori in vigneto che preludono alla vendemmia, il mondo del vino si arricchisce di eventi, quali i concorsi enologici.

Tra questi citiamo, sia perché ne siamo stati coinvolti in veste di giurati e, soprattutto, perché nell'ambito dei Concorsi riveste un significato particolare, "Il Concorso Internazionale Vini di Montagna", organizzato dal CERVIM, il Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione della Viticoltura Montana.

L'edizione 19 del Concorso si è tenuta a Courmayeur dal 7 al 9 luglio scorsi presso l'HOTEL PAVILLON ed ha visto presentare al giudizio delle 7 commissioni, composte da 5 membri ciascuna, i vini le cui uve sono coltivate in condizioni difficili, "eroiche". Condizioni, che il CERVIM riassume quali : altitudine non inferiore ai 500 m s.l.m. (con esclusione dei sistemi viticoli in altopiano), pendenze del terreno superiori al 30%, viticoltura delle piccole isole o che si espleta su terrazzamenti o gradoni. In Europa la viticoltura eroica, almeno quella delle aree aderenti al CERVIM, rappresenta una piccola percentuale di quella complessiva, poco più del 3% , con 100.000 ha di vigneti.

Al Concorso sono stati presentati quest'anno 540 vini con un discreto aumento rispetto ai 447 dello scorso anno. 305 erano italiani, 54 spagnoli, in particolare dall'area vitivinicola galiziana e con la novità dei vini della regione del Priorato, 33 campioni provenivano dalla Svizzera, per lo più dall'area "eroica" per eccellenza del Vallese, mentre 55 erano i rappresentanti tedeschi in arrivo, soprattutto dai vigneti della Mosella. C'erano poi campioni della Slovenia, la nazione new entry dell'anno, e del Lussemburgo e dell'Austria, entrambe di ritorno al Concorso dopo qualche anno di assenza. Presenti anche i nettari della Grecia, della Francia e del Portogallo.

Valutare, cioè ?

Sia in virtù delle varie aree di provenienza dei vini che dei dettami dell'OIV, l'Organisation Internationale de la Vigne et du Vin, che offre il suo alto patrocinio al Concorso e della conseguente necessità di disporre giudici capaci di offrire un'obiettiva valutazione ai vini degustati, le commissioni erano formate da enologi, produttori e giornalisti provenienti da nazioni diverse.

Per il secondo anno consecutivo il CERVIM si è avvalso della preziosa collaborazione della società svizzera VINEA, che ha permesso la gestione delle valutazioni con la scheda di degustazione computerizzata. Su questa, con un semplice click di mouse, i degustatori apponevano le valutazioni alle 10 caratteristiche da esaminare, potendo così disporre subito del punteggio dato. Non si è trattato di un semplice risparmio di tempo, quanto di una sua ottimizzazione, che ha dato la possibilità ai giudici di concentrarsi in toto sull'analisi del vino, senza smarrirsi nei calcoli che, benché gli organizzatori non chiedano ai singoli giurati di effettuare, questi fanno, anche per una semplice questione di curiosità di conoscere il "valore" conferito al campione assaggiato.

I vini venivano serviti con la bottiglia mascherata. Bravissimi e precisi, a questo proposito, i Sommelier della Delegazione AIS della Val D'Aosta ed assolutamente corretto il numero dei vini serviti per ogni giornata (una trentina circa per ciascuna commissione), che ha permesso di degustare senza affaticare troppo i sensi, l'olfatto ed il gusto, in particolare. A proposito di gusto, noi ponevano una modesta quantità di vino in bocca (pari ca. ad cucchiaino da caffè) che, dopo averne discriminato il più possibile le qualità, espellevamo. Come sempre, in queste situazioni, preferiamo non deglutire il vino, se non una goccia, per non affaticare l'organismo con una quantità di alcool eccessiva, che può compromettere l'obiettività del giudizio.

Chi "vincerà " ?

Diciamo che tutti i vini presentati al Concorso meritano una vittoria, se non altro per la difficoltà, superiore alla media, che i produttori incontrano nella loro realizzazione.

Tuttavia dei vincitori ci saranno ed i premi saranno tributati ad un massimo del 30% dei vini presentati. Criterio questo che è un punto fermo dei concorsi, che si svolgono con il patrocinio dell'OIV e nel caso del Concorso, di cui stiamo relazionando :

da 84 a 89 punti : medaglia d'argento

da 89,01 a 94 punti : medaglia d'oro

da 94,01 a 100 punti : gran medaglia d'oro

Il CERVIM prevede inoltre ulteriori premi, quali :

- Il Premio Speciale CERVIM 2011, che verrà assegnato all'Azienda di ogni paese che ottiene il miglior risultato;

- Il Gran Premio CERVIM 2011, che sarà assegnato al vino che ha ottenuto il miglior punteggio assoluto;

- Un Premio Speciale verrà poi attribuito al miglior vino di ogni Paese partecipante con almeno 8 cantine iscritte;

E, novità 2011 : il Premio CERVIM Futuro 2011 per l'azienda, di proprietà o nella quale è presente in qualità di socio, un giovane viticoltore di età uguale o inferiore a 35 anni, il cui vino ha ottenuto il miglior punteggio.

Per conoscere i vini premiati dovremo attendere non molto ... il 20 agosto ad Aosta, presso il "Salone Ducale" del Palazzo Comunale, alle ore 10,30, battiti di mano accoglieranno i vini vincitori ed i loro produttori. Non mancherà la possibilità di assaggiarli, il 20 agosto stesso ed il giorno successivo, sempre ad Aosta, in occasione della 12esima Esposizione dei Vini DOC della Valle d'Aosta.

Grazie a . . .

Alla cronaca del Concorso non possiamo non aggiungere un plauso alla professionalità del CERVIM, del suo Presidente Roberto Gaudio, che ha preso il testimone ad inizio anno da François Stevenin e che ne porta avanti l'operato, con altrettanta capacità e passione, al suo direttore Gianluca Macchi, alle doti organizzative di Roberta Biondi e allo staff del CERVIM nel suo insieme.

Grazie anche a Federico Castellucci, Direttore Generale dell'OIV, che è stato presente alle giornate iniziali del Concorso e al gruppo di Vinea, che ha dato il suo prezioso contributo alla parte organizzativa.

Vorremmo ricordare che dietro a un concorso c'è un lavoro infinito, che parte dal contattare i produttori per invitarli a partecipare con i loro vini, alla catalogazione di questi ultimi con il "mascheramento" delle bottiglie. Si deve poi provvedere per la location, contattare le Autorità interessate, quali l'OIV, i giudici ..., controllare le valutazioni, stilare le classifiche. Fino ad arrivare ad offrire ai vini, attraverso il concorso, tutta quella visibilità che meritano.

A proposito di location, un battito di mani va all'HOTEL PAVILLON di Courmayeur, che ci accolto con il giusto calore e che ha messo a disposizione la sala da degustazione con tutto quanto era necessario per degustare con la massima tranquillità e che ci ha accolto durante la permanenza.

 

Oltre il Concorso . . .

Il CERVIM ha organizsato momenti di svago istruttivi al tempo stesso.

Come la visita alla grotta scavata nella roccia dove avviene la stagionatura della Fontina della "Cooperativa dei Produttori di Saint-Christophe" a Pré-Saint-Didier. Ben 12000 forme erano presenti ed, in adeguate condiizioni di temperatura (di 10°C circa) e di umidità (del 90% circa) venivano sottoposte al processo di stagionatura con gli addetti che provvedevano alle operazioni necessarie, quali il cospargerle con una soluzione di acqua e sale, spazzolarle, strofinarle, rigirarle e altro. Interessante sapere che questa grotta è stata un bunker militare durante l'ultimo conflitto mondiale : un bell'esempio di riconversione per fini assolutamente pacifici.

Abbiamo poi visitato la "Cave du Vin Blanc de Morgex et de La Salle", che si trova a Morgex dove, oltre a spiegarci la filosofia di questa cantina, che si fonda sul concetto della cooperativa, abbiamo apprezzato i vini con le bollicine, accompagnati da fontina a diversi stadi di stagionatura.  in questa Cave si vinificano solo uve bianche, in particolare Prié Blanc, da cui si ottiene, tra gli altri, il vino Blanc de Morgex et de La Salle. Tra le note di questa uva ricordiamo il fatto che cresce a quote spesso superiori ai 1000 m dove la fillossera non riesce ad attecchire e permette di avere uve "franche di piede".

Viticoltura eroica per noi ...

Parlare di viticoltura eroica ha un significato particolare. Il fatto che in zone di grande difficoltà i vignaioli continuino a fare vino, merita di per se un premio che si associa alla qualità dei vini realizzati.

Il Presidente uscente François Stevenin, che ci ha tenuto compagnia nella serata di giovedì 7 luglio, ricordava, tra l'altro, come essa sia anche una forma di sostentamento per numerose famiglie, che la praticano.

I vini che ne scaturiscono hanno caratteristiche originali, particolari e, spesso, non "immediate". Affinché i consumatori possano apprezzarle sarebbe opportuno "sensibilizzarli". La bottiglia, con una chiara ma efficace contro etichetta rappresenta uno dei tanti passepartout, a cui unire esperienze individuali, come visitare le cantine, parlare con i vignaioli, diventare parte di quel processo di enoturismo esperienziale. Diventa importante far conoscere come nasce il vino.

E, proprio per le caratteristiche "uniche" dei vini, ai giudici del "Concorso Internazionale Vini di Montagna" sono richieste capacità e sensibilità particolari, che permettano per offrire loro la corretta valutazione. I vini bianchi, ad esempio, possono presentare un'acidità elevata. Diventa allora opportuno ricordare le aree dove sono coltivate le uve, collocate sovente ai limiti per la loro maturazione.

Personalmente, nel degustare i vini del Concorso, ci venivano davanti agli occhi le immagini dei terrazzamenti della "nostra" Valtellina, di quelle aree, dove il vento batte così forte, da dover coltivare la vite bassa sul terreno, come nella zona francese di Banyuls, di quei vignaioli, che con enorme fatica, coltivano le uve su aree apparentemente indomabili, perpetrando una sfida tecnica ed umana all'ambiente.

E, nel dare il punteggio, abbiamo naturalmente considerato le note organolettiche dei vini, non trascurando però quello che c'è dietro il loro calice.

Sono vini, che posti sul mercato subiscono la concorrenza dei più convenienti prodotti di pianura e di collina, e, al riguardo, è risultato chiaro, a seguito di ricerche e studi, che per la viticoltura eroica non vi è soluzione tecnica viticola ed enologica per far scendere i suoi costi fino al livello della concorrenza.

Chi fa questo tipi di vini, ed il CERVIM è in prima linea su questo fronte, deve agire per far aumentare il valore percepito da parte dei consumatori, essendo impossibile ridurre le spese per la loro realizzazione.

Il Concorso, come ricordava Francois Murisier, Vicepresidente OIV e Presidente del Comitato Tecnico Scientifico del CERVIM diventa un ottimo veicolo di comunicazione, "permette di portare a conoscenza del grande pubblico realtà produttive di grande tradizione e vocazione, ma sovente poco note e (...) ai piccoli produttori di trovare una collocazione internazionale sempre molto difficile da raggiungere".

e perché "bere" vini da viticoltura eroica

Se per i produttori realizzare i vini da uve coltivate in condizioni difficili diventa una sfida, un anelito a raggiungere l'irraggiungibile, che può giustificare lavoro, tempo e denaro, vorremmo ora domandarci, per quale motivo il consumatore deve essere invitato ad acquistarli, tenendo conto dei loro costi, superiori alla media e delle loro caratteristiche particolari, ma non sempre godibili al primo sorso.

Per curiosità, sete di conoscenza e per cercare nel vino da bere (parliamo di bere non di degustare, perché a tavola il vino si beve in giuste dosi, ma la degustazione è un'altra cosa) qualcosa di unico. Senza andare a disturbare termini come "no global" o "biodiversità" constatiamo che i vini, così fatti, hanno caratteristiche personali. D'accordo possono essere non perfetti a livello di equilibrio gustativo, ma quei profumi del tutto coinvolgenti, che escono dal calice, sopperiscono egregiamente a questa, chiamiamola "lacuna". E poi ci piace paragonare il vino ad un'opera, confezionata dall'uomo, con i suoi pregi ed i suoi lati meno positivi.

Come un'opera d'arte, in quante quella non totale perfezione diventa uno dei suoi punti di forza e rende grande, ed umana al tempo stesso, la mano dell'artista ?

Ed allora benvenuti vini fatti così perché l'emozione, la pelle d'oca che ci fanno venire nel sorseggiarli, sono per noi una delle tante ottime ragioni per avvicinarvisi.

Per ulteriori informazioni sul CERVIM e sul "Concorso Internazionale Vini di Montagna ":

CERVIM
Loc. Teppe, 27
11020 Quart (Ao) - Italia
Tel 0165 775792
Fax 0165 771925

www.cervim.it

 

 

Mirka Frigo (per la relazione) e Giorgio Luppi (per il materiale fotografico)


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