13.02.2017 | Eventi Inserisci una news

Le Famiglie dell’Amarone d’Arte e l'Accademia del Barolo: un incontro di sinergia e amicizia

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Amarone e Barolo insieme: 2 vini, 2 territori, 23 produttori

Martedì 7 febbraio, all'Antica Bottega del Vino di Verona, le 13 Famiglie dell'Amarone d'Arte e le 10 dell'Accademia del Barolo hanno confermato la volontà di lavorare insieme per divulgare la cultura del grande vino italiano.

 

Le Famiglie dell'Amarone hanno accolto i produttori di Barolo e un centinaio di wine lovers in una serata che ha avuto come protagonisti due vini profondamente identitari e simboli del made in Italy nel mondo: l'Amarone e il Barolo. Durante la cena sono state degustate 23 etichette dell'annata 2011, dei due vini icone del territorio della Valpolicella e delle Langhe.

 

Con questo evento le Famiglie dell'Amarone d'Arte e l'Accademia del Barolo hanno voluto lanciare un messaggio importante: è possibile fare rete e sistema, come ha sottolineato Maria Sabrina Tedeschi, presidente delle Famiglie dell'Amarone d'Arte.

 "Insieme si è più forti ed è importante creare sinergie anche al di fuori del nostro territorio. - affermava Maria Sabrina - "Noi e l'Accademia del Barolo siamo due associazioni simili che lavorano in gruppo per esaltare i rispettivi territori promuovendo la ricerca all'interno delle nostre tradizioni e la cultura. Questa serata rappresenta non un confronto, ma un incontro fra due zone d'eccellenza".

 

Anche Gianni Gagliardo, presidente dell'Accademia del Barolo ha messo in luce l'obiettivo dell'Associazione nata cinque anni fa: "La nostra mission è divulgare la cultura del Barolo, un territorio che ci ha sempre regalato moltissimo. Per questo abbiamo portato in dono alle Famiglie dell'Amarone una barbatella di Nebbiolo, in segno di un'amicizia che speriamo si consolidi in iniziative volte a far conoscere la forza del sistema vitivinicolo italiano".


La serata è stata introdotta dai giornalisti Gianni Fabrizio e Nicola Frasson.

"Amarone e Barolo sono due Docg che godono di un grande successo commerciale all'estero - ha commentato Frasson - "Questi due territori hanno molto in comune: non sono particolarmente grandi, sono intensamente vitati ed entrambe queste colline, un tempo, regalavano anche altri tipi di coltivazioni come le nocciole in Langa e le ciliegie in Valpolicella".

 

"Ma se nelle Langhe trionfa il monovitigno, il Nebbiolo, in Valpolicella siamo nella patria della varietà ampelografica - ha detto Gianni Fabrizio - Anche la gradazione alcolica di questi vini è sostenuta da un processo diverso: nel caso del Nebbiolo la maturazione tardiva, nel caso dell'Amarone l'appassimento. Inoltre, se il Nebbiolo conquista per austerità e finezza, l'Amarone va dritto al cuore per l'accoglienza, la disponibilità, la dolcezza sostenuta sempre da una spalla acida".


Il risultato è stato un incontro edificante e anche sorprendente tra due vini, due zone geografiche diverse, due associazioni e 23 produttori, ciascuno con il proprio stile e la propria filosofia. In comune ci sono sempre l'amore e la passione per la propria terra oltre al grande impegno nel perseguire una viticoltura d'eccellenza.

 

 

Luciano Pavesio

Silvana Albanese


Tag: Barolo, amarone, accademia, bottega, Tedeschi, famiglie, Gagliardo


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