29.05.2013 | Normative Inserisci una news

Giorgio Tommasi nuovo Presidente del Consorzio di Tutela del Custoza

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Il nuovo Presidente del Consorzio succede a Carlo Nerozzi, che lascia per altri impegni

Giorgio Tommasi è il nuovo presidente del Consorzio di tutela del Custoza doc, prendendo il posto di Carlo Nerozzi, che lascia per altri impegni.

Viticoltore con una lunga tradizione famigliare alle spalle e laureato in agraria, Tommasi, 59 anni, già presidente da oltre cinque anni del Consorzio di tutela del Bardolino, nel quotidiano conduce un'azienda agricola con vigneti a Sandrà e Lazise.

Il Custoza da parte sua, con 70 cantine, circa 500 vignaioli, 1200 ettari di vigneto specializzato e una produzione di 12 milioni di bottiglie annue, occupa il quarto posto tra le Doc italiane per produzione di vini bianchi.

 

"La strategia del Custoza" – afferma Tommasi - "è semplice: puntare ad una qualità sempre più elevata, partendo da una base che è già buona, e far sì che il vino trovi una maggiore identità, concentrandoci sui nostri tratti caratterizzanti: la piacevolezza di beva, l'abbinabilità con la cucina, la leggerezza e la delicata aromaticità, la freschezza tipica dei suoli delle colline moreniche che stanno tra la città di Verona e il lago di Garda. Qualità e identità sono le nostre parole d'ordine".

 Tra le doc storiche del panorama dei vini bianchi nazionali, il Custoza ha poi una prerogativa abbastanza rara: non dipende infatti da un vitigno prevalente, ma nasce dal sapiente mix di varie uve, fra le quali spiccano quelle autoctone, la Garganega, il Trebbianello e la Bianca Fernanda. "È sulla valorizzazione dei caratteri distintivi di queste uve che ci possiamo e dobbiamo focalizzare sempre di più, ma si tratta di un percorso che la filiera produttiva del Custoza ha già intrapreso con convinzione" spiega il presidente del Consorzio.

 

Intanto, il Consorzio di tutela del Custoza ha ricevuto dal ministero delle Politiche agricole l'incarico per la tutela e la promozione della denominazione "erga omnes", ossia in rappresentanza anche delle aziende che imbottigliano il vino della doc senza essere socie dell'ente consortile. "In realtà" – annota Tommasi – "il riconoscimento dell'erga omnes era quasi scontato, visto che i soci del Consorzio di tutela producono circa il 90% del totale delle uve dell'area: si tratta di uno dei livelli di rappresentatività più alti d'Italia".


Giorgio Tommasi è ora prossimo ad entrare come consigliere in Federdoc, la Federazione dei Consorzi a tutela delle doc italiane, al posto di Luciano Piona, ex presidente di Uvive (l'Unione dei Consorzi dei vini veneti) ed oggi anch'egli membro del consiglio di amministrazione del Custoza.

 

(Fonte: Ufficio stampa Consorzio Tutela Vino Custoza)

Luciano Pavesio


Tag: consorzio, tutela, Garda, tommasi, custoza, Garganega


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