Vincenzo Magrì, lavorando per alcuni anni nel laboratorio del Gran Caffè Politeama, aveva acquistato grande esperienza e stima nel campo della pasticceria, ma una morte crudele lo stroncò giovane al fronte, nella prima guerra mondiale. I giovani figli dovettero darsi da fare per sopravvivere: impiantarono un chiosco a Mondello, Antonino andò a lavorare alla Birreria Italia e da Caflish, Nicola emigrò a Roma. Nel secondo dopoguerra, tornato Nicola, i fratelli Magrì inaugurarono nell'ottobre 1950 l'attuale locale di Palermo in via Isidoro Carini, che si distinse subito per la qualità e novità dei prodotti, anche per il concreto e intelligente intervento delle rispettive mogli, che collaborarono non poco alla fama della Pasticceria.