29.12.2008 | Prodotti Tipici Inserisci una news

Capodanno: stimato un consumo di cotechini e zamponi pari a 6mila 800 tonnellate

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I piĆ¹ venduti saranno lo Zampone e il Cotechino di Modena Igp

www.agroalimentarenews.com A cavallo tra il 31 dicembre e il primo dell'anno, gli italiani consumeranno circa 6 mila 800 tonnellate tra cotechini e zamponi. E' una stima della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori che sottolinea come nei prossimi giorni sulle tavole ''si brucera''' la quasi totalita' della produzione nazionale di questi due prodotti tipici e tradizionali delle feste di fine d'anno. Nel dettaglio, i piu' venduti saranno lo Zampone e il Cotechino di Modena Igp, riconoscibili dal marchio di tutela europeo (caratteristico logo a cerchi concentrici gialli e blu con stelline), ma e' altissima anche la richiesta, direttamente agli allevatori, per quelli artigianali. Dopo la ripresa del 2007 che rimonto' il forte calo del 2005-2006, lo zampone e il cotechino - evidenzia la Cia - stanno registrando una sostanziale stabilita' nelle vendite con una flessione contenuta allo 0,5 per cento. Quindi lo spauracchio delle passate settimane, provocato dall'effetto diossina, non sta condizionando il mercato. I prezzi al consumo - secondo la Cia - rimangono quindi sostanzialmente stabili. La forbice dei prezzi per questi prodotti va dai 4 ai 12 euro per pezzo. La Cia ha inoltre stilato una lista di consigli utili per l'acquisto: ''Non comprateli se sono privi del bollino metallico con tutti i dati relativi al produttore e se sono venduti ad un prezzo troppo basso. Quando zamponi e cotechini hanno tra gli ingredienti in etichetta troppi polifosfati, significa che sono stati fatti con molta acqua, perche' questi additivi servono per fissarla nell'impasto. Un cotechino e uno zampone di buona qualita' devono essere da rosa a rosso, senza aloni scuri. In genere, una colorazione scura e' indice di carne scadente o comunque viziata da un difetto di preparazione. Al taglio la fetta si deve presentare compatta e uniforme. Sia l'impasto che l'involucro non devono essere ne' troppo molli, ne' troppo consistenti''. Gli acquisti di spumante italiano - dice sempre la Cia - rimangono sostanzialmente stabili in Italia dove salteranno circa 80 milioni di tappi, mentre crescono all'estero dove si calcola che saranno stappate piu' di 55 milioni di bottiglie con un aumento di circa il 20 per cento rispetto allo scorso anno.Il piu' venduto - rivela la Cia - resta comunque l'Asti spumante con una produzione annuale importante consumata soprattutto in questo periodo dell'anno anche se aumenta notevolmente la domanda di Prosecco con quello di Valdobbiadene Doc che ha raggiunto 50 milioni di bottiglie la cui domanda e' maggiormente frammentata nel corso dell'anno. Per il Prosecco e' stato un anno di grande successo con un tasso di crescita entusiasmante. Il successo dello spumante italiano all'estero e' il frutto della crescita in Germania (+ 16 per cento) e negli Stati Uniti (+ 8 per cento) che - spiega la Cia - sono rispettivamente il secondo e il primo cliente dello spumante italiano con oltre un terzo delle vendite estere. In terza posizione - continua la Cia - si classifica il Regno Unito dove le spedizioni sono aumentate addirittura del 72 per cento mentre una tendenza estremamente positiva si registra anche per la Spagna con un balzo del 33 per cento e per la Francia con un incremento del 2 per cento, nonostante la concorrenza del locale champagne. Una competitivita' che e' confermata anche dal fatto che in Usa e in Svizzera l'Asti e il Prosecco hanno superato la quota dello Champagne. Per Coldiretti invece tra Italia ed estero le bottiglie stappate saranno oltre 120 milioni di bottiglie di spumante italiano per le sole festività di fine anno, pari ad oltre il 40 per cento dell'intera produzione nazionale stimata di poco superiore a 300 milioni di bottiglie. Lo spumante - sottolinea la Coldiretti - deve essere conservato in una cantina buia, fresca e senza sbalzi di temperatura, in posizione orizzontale. La bottiglia non va offerta ghiacciata, ma deve uscire dalla cantina un paio d'ore prima per poi essere raffreddata in un secchiello con ghiaccio tritato, acqua fredda e sale grosso. La temperatura migliore è compresa fra gli 8 ed i 12 gradi. Lo spumante - continua la Coldiretti - va stappato tenendo con una mano il tappo e facendo ruotare con l'altra mano la bottiglia leggermente inclinata accompagnando sempre l'espulsione del tappo. Far uscire poi lentamente il gas e versarlo tenendo la bottiglia dal fondo e non dal collo per evitare che lo spumante si riscaldi con il calore della mano. Berlo esclusivamente in una flûte a forma di tulipano che consente agli aromi di svilupparsi liberamente e di apprezzare le bollicine. I bicchieri da utilizzare devono essere stati sciacquati con acqua calda e sapone neutro per osservare al meglio l'effervescenza ed evitare sempre di aggiungere il ghiaccio nel bicchiere. Il brindisi Made in Italy - continua la Coldiretti - stravince in Italia nel 98 per cento dei casi e conquista mercati anche all'estero dove la crescita delle esportazioni è stata pari al 29 per cento in valore nei primi nove mesi del 2008, mentre soffre lo champagne le cui vendite (- 5 per cento) sono per la prima volta in calo dopo anni. Nel mondo l’accresciuta preferenza accordata alla produzione Made in Italy è dovuta - sottolinea la Coldiretti - all’ottimo rapporto tra qualità e prezzo della produzione nazionale rispetto alla concorrenza d’oltralpe che sembra risentire di piu’ della crisi internazionale. Lo spumante italiano è in forte crescita in Gran Bretagna dove le spedizioni sono quasi raddoppiate in valore (+ 98 per cento) ed è diventata il primo mercato superando addirittura la Germania dove la crescita in valore è stata del 15 per cento mentre al terzo posto si posizionano gli Stati Uniti con una sostanziale stabilità anche per effetto dell'andamento del dollaro. Tra i nuovi clienti del Made in Italy - conclude la Coldiretti - si fa luce la Spagna che, si classifica al quarto posto con quasi il raddoppio il valore degli arrivi (+ 88 per cento), la Russia (+ 40 per cento) e il Giappone (+ 8 per cento) mentre scende la Francia con un calo del 24 per cento.


Tag: alimentare, agroalimentarenews, agricoltura


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