26.08.2002 | Vino e dintorni

Ecco la vendemmia notturna per un vino di ''gran qualità''

PALAIA (PI). Un tempo le lucciole stavano fra il grano illuminando le spighe dorate di fievole luce. Oggi invece può capitare di vederle in notte fonda muoversi in fretta fra i filari di vite carichi di frutti. Forse che le lucciole abbiano cambiato stagione? ...

No, sono gli uomini dell'Azienda Agricola San Gervasio che di notte, armati di torce, forbici e cassette, surclassatrici delle bigoncie, vendemmiano le uve, ormai pronte per essere iniziate al procedimento di vinificazione.
Una pratica, la vendemmia di notte, che arriva dal sud italia, dove forse è nato a causa delle alte temperature del giorno.
Fra le nostre colline, invece, questo metodo — raro — non si attua per evitare il caldo del giorno, ma per cercare di non far iniziare velocemente il tempo di fermentazione.
Infatti le uve raccolte durante la giornata, arrivano in cantina con un processo di fermentazione già in atto a causa delle temperature troppo elevate, così per ottenere un vino di crescente qualità è stata scelta la notte.
Gli uomini dell'Azienda palaiese, guidati da Luca Tommasini, uno dei proprietari della fattoria, iniziano il loro giro di vendemmia verso le quattro — un'ora e mezzo prima dell'alba ma quando il buio è ancora molto fitto e usano cassette al posto delle antiche bigoncie per stendere in modo migliore le uve e non pigiarle prime del tempo.
La vendemmia non funziona più come nel passato. Tant'è che il ciclo non è lineare. Non si vendemmia tutte le notti, ma solo in quelle predesignate dall'enologo.
Dunque se qualcuno passeggia di notte fra le strade del borgo può vedere le lucciole meccaniche fra le prode. e chi sa che l'antoco rito della vendemmia non assuma, con questa novità, una nuova luce. Quella, appunto, delle torce, le lucciole moderne.
di Chiara Menichetti

FONTE: LA NAZIONE

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