22.02.2007 | Prodotti Tipici

Dicevano che i suoi vini non potevano invecchiare, invece…

C'è da chiedersi cosa fare quando un esperto di vino entra a casa tua, tu che sei un semplice produttore e tutti i giorni ti consacri alla tua vigna spaccandoti la schiena e innaffiandola col sudore della tua fronte. C'è da chiedersi cosa rispondere quando dice che i tuoi vini rossi non sono all'altezza delle aspettative e forse non dureranno nel tempo, quando tu li hai fatti proprio per migliorare nel tempo.

Poche righe per introdurre la storia di Luciano Zeoli titolare, dell'azienda Monticino rosso. Luciano è un vignaiolo vecchia maniera: carattere mite, umile ed innamorato della propria terra che continuamente si chiede cosa fare per migliorare i propri vini. A questa esigenza rispose tempo fa il suo enologo, Giancarlo Soverchia, che dalle Marche decise di spostare la sua esperienza nelle colline dell'imolese per raccogliere la sfida lanciatagli dallo stesso Zeoli: creare vini rossi da invecchiamento in una terra estranea a questa ambizione.

I vini Monticino Rosso sono nati per invecchiare. Hanno corpo, carattere e stile a sufficienza per durare nel tempo. Se bevuti oggi, sono già in grado di soddisfare le esigenze del più fine intenditore, ma sarà nel tempo che miglioreranno mostrandoci la parte più nobile attraverso sensazioni olfattive più evocative e meglio fuse tra loro. La storia di questa azienda comincia nel lontano 1961 dove Antonio Zeoli acquistò un podere di 13 ettari da cui vinifica una parte delle uve per ottenere i primi vini.

La vera rivoluzione, però, avviene con l'impegno in prima persona di Luciano Zeoli che, assieme al fratello Gianni, acquistò un secondo podere denominato, appunto, Monticino Rosso: 24 ettari dai quali i fratelli producono dal 2000 vini di tutto rispetto. L'azienda propone diversi vini rossi, tutti fatti per invecchiare. Fattoria del monticino rosso.it

Le Morine 2003 (etichetta nera)
Sangiovese Sup. 13,5°

Rosso rubino con riflessi granata; ottima concentrazione di colore. Naso: Apertura immediata, potente con sentori balsamici. Si ossigena e attenua l'esplosione iniziale. Intensità e persistenza mantengono sempre valori alti. La prima fase olfattiva evidenzia note speziate intrecciate a note balsamiche che lentamente lasciano spazio a ricordi di frutta nera matura. E' pulito - franco -, di buon equilibrio e di buona finezza.

Palato: intenso e persistente. Si notano sensazioni di frutta matura e spezie che si accompagnano ad un finale lungo, dalla sfumatura balsamica e che termina con un ricordo di buccia di pera selvatica. Il tannino è ben presente, composto e di media finezza e ben legato al corpo che mostra le spalle grandi. La parte acida del vino è delicata e dalle sfumature minerali.
La parte dura del vino è predominante; è un vino fatto per durare nel tempo, per affinarsi e migliorare. Anche se già ora è in grado di dare soddisfazione, ne darà di più tra qualche tempo dove potrebbe rivelare la parte più aristocratica di sé che ora si nota solo a tratti. Davvero un buon vino!
Seguono alcuni dei sentori riconosciuti nel vino: note balsamiche, eucalipto, bacche di ginepro, legno di cedro, note di banana, legno bruciato, carbone, note di inchiostro, cannella, chiodi di garofano, note minerali, liquirizia, prugna matura, buccia di pera selvatica, frutta sotto spirito, goudron, iris, note erbe aromatiche.
Note di cantina: vengono raccolte le uve Sangiovese di un vigneto ben esposto scegliendo i cloni più vecchi. Le uve sono pigiadiraspate con attenzione ed il mosto fermentato in tini di acciaio inox per tre settimane dove si susseguono rimontaggi e follature a temperatura controllata. Il vino viene poi posto in barrique dove esegue la malolattica e la sua naturale maturazione per 12 mesi circa. E' posto in commercio dopo un ulteriore periodo di affinamento in bottiglia. Abbinamenti: carni rosse, cacciagione, arrosti, formaggi.

Le Morine '03 (etichetta bianca)
Sangiovese d Romagna Sup. Riserva
13,5°
Rosso rubino con riflessi granata; ottima concentrazione e vivacità di colore. Limpido e soddisfacente all'esame visivo.
Naso: pulito, intenso e molto persistente. Note speziate e di legno antico in apertura con un sottofondo di frutta matura e soprattutto con leggere sfumature balsamiche. Il bouquet è ben composto, equilibrato e di buona finezza.
Palato: di buon corpo, tannico, fresco, abbastanza morbido, intenso e molto persistente con sensazione di sapidità. Il tannino conserva una evidente ruvidità che si dovrà appianare nel tempo attraverso un invecchiamento che porterà questo vino davvero all'apice. Tutte le sensazioni sono comunque ben amalgamate e composte e tutto, in questo vino, fa pensare all'invecchiamento. Un vino ottimo.
Rispetto all'etichetta nera ha un corpo maggiore di qualche linea un tannino più ruvido ma meno verde. Seguono alcuni dei sentori riconosciuti nel vino: legno di cedro, sigari, cacao amaro, torrefazione, mora, prugna, note balsamiche, note minerali, goudron, frutta sottospirito, fragoline di bosco, ciliegia, tè nero, cannella, pepe nero, liquirizia, carbone, note affumicate, note terrose, foglie di fico, note di fico nero, mallo di noce.
Note di cantina: la produzione di questo vino è particolare dal momento che abbiamo una severissima selezione delle uve provenienti solo dai cloni migliori ed una serie di abili operazioni di svinatura che consentono la lavorazione delle fecce fini - le migliori da un punto di vista aromatico per intenderci -, effettuando batonage ed elevazioni in barrique necessari per ottenere particolarità olfattive di tutto rispetto. Abbinamenti: carni rosse, cacciagione, arrosti, formaggi.

Pradello Ris. 2003
Cabernet Sauvignon purezza
14°
Il colore è rosso rubino di ottima concentrazione cromatica. Al naso è franco, di buona intensità e persistenza, fine e di buona armonia olfattiva. Al palato è intenso, fresco, tannico, di buon corpo, fine, abbastanza armonico, abbastanza morbido e persistente. Al naso affascina con profumazione ricche di spessore che ricordano la confettura di frutta e le spezie attraversate da note balsamiche...
Al palato, invece, mostra buon corpo, eleganza ed un tannino ancora ruvido destinato solo a migliorare. Seguono alcuni dei sentori riconosciuti nel vino: note mentolate, resina, cacao, confettura di prugna, vaniglia, cannella, chiodi di garofano, legno di cedro, liquirizia, sigaro, tabacco, ribes nero, mora matura, rosa rossa, iris, pepe nero.
Note di cantina: da una selezione di un particolare clone si raccolgono i grappoli migliori e pigiati e diraspati e fermentati per tre settimane in acciaio. Dopo la malolattica segue affinamento in barrique di rovere francese per 12 mesi. Prima di andare in commercio fa un minimo di affinamento in bottiglia. Abbinamenti: carni rosse, cacciagione, arrosti, formaggi.

Codronchio 2004
Albana 100% DOCG
14°
Giallo paglierino, limpido di ottima concentrazione di colore. Al naso apre con una buona intensità dove sensazioni floreali e fruttate si intrecciano con sentori creati dalla vendemmia tardiva e dalle muffe nobili. E' delicato ed ha un buon equilibrio olfattivo. E' complesso e si associano profumi "freschi" con altri "caldi".
Al palato è secco, di buon corpo, morbido e fresco, minerale, vena sapida, caldo. Intenso e persistente: è un vino davvero di carattere, le spalle sono grandi e ben contengono freschezza ed una marcata sapidità. E' avvolgente: più velluto che lana. Riempie quasi la bocca con pronunciati sentori fruttati che terminano in un finale lungo e ammandorlato. Albana davvero originale per quanto tipica.
Seguono alcuni dei sentori riconosciuti nel vino: datteri, fichi, tiglio, legno di cedro, fumo, pesca passita, albicocca matura, nota alcolica, erbe aromatiche, fiori gialli di campo, note miele, buccia arancia passita, note mandarino, buccia limone secca, botritis, acacia, note frutta tropicale, note pepate, vaniglia, frutta secca, foglie di tè, note alloro, noce moscata mandorle.
Note di cantina: le uve sono sovramaturate in pianta e vendemmiate solo dopo un leggero attacco di muffa nobile. Raccolte con attenzione, i grappoli subiscono una spremitura soffice a grappolo intero. Il mosto fermenta poi in tini di acciaio inox a temperatura controllata. Abbinamenti: Carni bianche, formaggi, piatti a base pesce, zuppe.

Fabio Magnani, Giornalista enoico
fabiomag@linknet.it - autore del libro

Vini dal Cile Viaggio tra i profumi dei vigneti andini -
Edizioni Delmònt, Ravenna Marzo 2002

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