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Poche righe per
introdurre la storia di Luciano Zeoli titolare, dell'azienda Monticino rosso. Luciano è un vignaiolo vecchia maniera: carattere
mite, umile ed innamorato della propria terra che continuamente si
chiede cosa fare per migliorare i propri vini. A questa esigenza
rispose tempo fa il suo enologo, Giancarlo Soverchia, che dalle
Marche decise di spostare la sua esperienza nelle colline dell'imolese
per raccogliere la sfida lanciatagli dallo stesso Zeoli:
creare vini
rossi da invecchiamento in una terra estranea a questa ambizione. |
I vini Monticino Rosso sono nati per invecchiare. Hanno corpo,
carattere e stile a sufficienza per durare nel tempo.
Se bevuti
oggi, sono già in grado di soddisfare le esigenze del più fine
intenditore, ma sarà nel tempo che miglioreranno mostrandoci la
parte più nobile attraverso sensazioni olfattive più evocative e
meglio fuse tra loro. La storia di questa azienda comincia nel
lontano 1961 dove Antonio Zeoli acquistò un podere di 13 ettari da
cui vinifica una parte delle uve per ottenere i primi vini.
La
vera rivoluzione, però, avviene con l'impegno in prima
persona di Luciano Zeoli che,
assieme al fratello Gianni,
acquistò un secondo podere denominato, appunto,
Monticino
Rosso: 24 ettari dai quali i fratelli producono dal 2000
vini di tutto rispetto. L'azienda propone diversi
vini rossi, tutti fatti per invecchiare.
Fattoria del monticino rosso.it
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Le Morine 2003
(etichetta nera)
Sangiovese Sup. 13,5° |
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Rosso rubino con riflessi granata; ottima concentrazione di colore.
Naso: Apertura immediata, potente con sentori balsamici. Si ossigena
e attenua l'esplosione iniziale. Intensità e persistenza mantengono
sempre valori alti. La prima fase olfattiva evidenzia note speziate
intrecciate a note balsamiche che lentamente lasciano spazio a
ricordi di frutta nera matura. E' pulito - franco -, di buon
equilibrio e di buona finezza. |
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Palato: intenso e persistente. Si notano sensazioni di frutta matura
e spezie che si accompagnano ad un finale lungo, dalla sfumatura
balsamica e che termina con un ricordo di buccia di pera selvatica.
Il tannino è ben presente, composto e di media finezza e ben legato
al corpo che mostra le spalle grandi. La parte acida del vino è
delicata e dalle sfumature minerali. |
La parte dura del vino è predominante;
è un vino fatto per durare
nel tempo, per affinarsi e migliorare. Anche se già ora è in grado
di dare soddisfazione, ne darà di più tra qualche tempo dove
potrebbe rivelare la parte più aristocratica di sé che ora si nota
solo a tratti.
Davvero un buon vino! |
Seguono alcuni dei sentori riconosciuti nel vino: note balsamiche,
eucalipto, bacche di ginepro, legno di cedro, note di banana, legno
bruciato, carbone, note di inchiostro, cannella, chiodi di garofano,
note minerali, liquirizia, prugna matura, buccia di pera selvatica,
frutta sotto spirito, goudron, iris, note erbe aromatiche.
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Note di cantina: vengono raccolte le uve Sangiovese di un vigneto
ben esposto scegliendo i cloni più vecchi. Le uve sono pigiadiraspate con attenzione ed il mosto fermentato in tini di
acciaio inox per tre settimane dove si susseguono rimontaggi e
follature a temperatura controllata. Il vino viene poi posto in barrique dove esegue la malolattica e la sua naturale maturazione
per 12 mesi circa. E' posto in commercio dopo un ulteriore periodo
di affinamento in bottiglia. Abbinamenti: carni rosse, cacciagione,
arrosti, formaggi. |
Le Morine '03
(etichetta bianca)
Sangiovese d Romagna Sup. Riserva
13,5° |
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Rosso rubino con riflessi granata; ottima concentrazione e vivacità
di colore. Limpido e soddisfacente all'esame visivo.
Naso: pulito, intenso e molto persistente. Note speziate e di legno
antico in apertura con un sottofondo di frutta matura e soprattutto
con leggere sfumature balsamiche. Il bouquet è ben composto,
equilibrato e di buona finezza. |
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Palato:
di buon corpo, tannico, fresco, abbastanza morbido, intenso
e molto persistente con sensazione di sapidità. Il tannino conserva
una evidente ruvidità che si dovrà appianare nel tempo attraverso un
invecchiamento che porterà questo vino davvero all'apice. Tutte le
sensazioni sono comunque ben amalgamate e composte e tutto, in
questo vino, fa pensare all'invecchiamento. Un vino ottimo. |
Rispetto all'etichetta nera ha un corpo maggiore di qualche linea un
tannino più ruvido ma meno verde.
Seguono alcuni dei sentori riconosciuti nel vino: legno di cedro,
sigari, cacao amaro, torrefazione, mora, prugna, note balsamiche,
note minerali, goudron, frutta sottospirito, fragoline di bosco,
ciliegia, tè nero, cannella, pepe nero, liquirizia, carbone, note
affumicate, note terrose, foglie di fico, note di fico nero, mallo
di noce. |
Note di cantina: la produzione di questo vino è particolare dal
momento che abbiamo una severissima selezione delle uve provenienti
solo dai cloni migliori ed una serie di abili operazioni di
svinatura che consentono la lavorazione delle fecce fini - le
migliori da un punto di vista aromatico per intenderci -,
effettuando batonage ed elevazioni in barrique necessari per
ottenere particolarità olfattive di tutto rispetto.
Abbinamenti:
carni rosse, cacciagione, arrosti, formaggi. |
Pradello Ris. 2003
Cabernet Sauvignon purezza
14° |
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Il colore è rosso rubino di ottima concentrazione cromatica.
Al naso è franco, di buona intensità e persistenza, fine e di buona
armonia olfattiva.
Al palato è intenso, fresco, tannico, di buon corpo, fine,
abbastanza armonico, abbastanza morbido e persistente. Al naso
affascina con profumazione ricche di spessore che ricordano la
confettura di frutta e le spezie attraversate da note balsamiche... |
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Al palato, invece, mostra buon corpo, eleganza ed un tannino ancora
ruvido destinato solo a migliorare. Seguono alcuni dei sentori riconosciuti nel vino: note mentolate,
resina, cacao, confettura di prugna, vaniglia, cannella, chiodi di
garofano, legno di cedro, liquirizia, sigaro, tabacco, ribes nero,
mora matura, rosa rossa, iris, pepe nero. |
Note di cantina: da una selezione di un particolare clone si
raccolgono i grappoli migliori e pigiati e diraspati e fermentati
per tre settimane in acciaio. Dopo la malolattica segue affinamento
in barrique di rovere francese per 12 mesi. Prima di andare in
commercio fa un minimo di affinamento in bottiglia.
Abbinamenti:
carni rosse, cacciagione, arrosti, formaggi. |
Codronchio 2004
Albana 100% DOCG
14° |
Giallo paglierino, limpido di ottima concentrazione di colore.
Al naso apre con una buona intensità dove sensazioni floreali e
fruttate si intrecciano con sentori creati dalla vendemmia tardiva e
dalle muffe nobili. E' delicato ed ha un buon equilibrio olfattivo.
E' complesso e si associano profumi "freschi" con altri "caldi". |
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Al palato è secco, di buon corpo, morbido e fresco, minerale, vena
sapida, caldo. Intenso e persistente: è un vino davvero di
carattere, le spalle sono grandi e ben contengono freschezza ed una
marcata sapidità. E' avvolgente: più velluto che lana. Riempie quasi
la bocca con pronunciati sentori fruttati che terminano in un finale
lungo e ammandorlato. Albana davvero originale per quanto tipica. |
Seguono alcuni dei sentori riconosciuti nel vino: datteri, fichi,
tiglio, legno di cedro, fumo, pesca passita, albicocca matura, nota
alcolica, erbe aromatiche, fiori gialli di campo, note miele, buccia
arancia passita, note mandarino, buccia limone secca, botritis,
acacia, note frutta tropicale, note pepate, vaniglia, frutta secca,
foglie di tè, note alloro, noce moscata mandorle. |
Note di cantina:
le uve sono sovramaturate in pianta e vendemmiate
solo dopo un leggero attacco di muffa nobile. Raccolte con
attenzione, i grappoli subiscono una spremitura soffice a
grappolo intero. Il mosto fermenta poi in tini di acciaio inox a
temperatura controllata.
Abbinamenti: Carni bianche, formaggi, piatti a base pesce, zuppe. |
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