27.12.2008 | Cultura e Tradizioni Inserisci una news

Originale “cafitton”, bevanda corposa fra realtà e mito

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Bevanda liquorosa a base caffé molto diffusa nel cesenate che spesso scatena veri e propri teatrini tra chi sostiene una ricetta piuttosto che un’altra

In Romagna c’è una bevanda che da sempre si divide tra leggenda e realtà. I romagnoli la amano molto e, spesso, è motivo di simpatici litigi su chi riesce a individuare gli ingredienti dell’originale ricetta. “e cafitton”, è una bevanda liquorosa a base caffé molto diffusa nel cesenate che spesso scatena veri e propri teatrini tra chi sostiene una ricetta piuttosto che un’altra e dove, per stabilire finalmente la migliore preparazione, ci si ritrova a girare per i locali più conosciuti e rinomati per la bontà del caffettone e col solo scopo di scoprire le sfumature dettate dagli ingredienti.
L’effetto scatenante della leggenda è data dalla segretezza che da sempre ha avvolto questa preparazione. Pare che tutto sia cominciato oltre cinquant’ anni fa, quando un barista attento alle esigenze dei suoi clienti preparò un “miscuglio” di ingredienti che aveva a portata di mano per soccorrere un cliente infreddolito e malato. La bontà di quella preparazione fu tale che tutti la vollero provare e, col diffondersi della voce del “medico barista” , sempre più gente giungeva da altri paesi per assaggiare la bevanda. Il barista ebbe la sana idea di custodire la ricetta e di mai diffonderla cosicché la concorrenza poteva solo scimmiottare l’originalità della preparazione iniziale. Tra gli ingredienti, oltre al caffé, pare ci sia erba luisa, zucchero, scorza di limone e qualche correttore alcolico che varia a seconda di chi lo propone, ma a custodire la vera ricetta sono solo i discendenti del vecchio barista che in una notte di dicembre si inventò la formula che, tra le altre cose, lo arricchì.
La ricetta del caffettone, oltre che leggenda, nella realtà è un vero e proprio business al punto tale che c’è stato anche chi a provato a creare una versione in bottiglia, come fu per il famosissimo cocktail bellini a base di pesca frullata e prosecco, ma ottenendo risultati molto scarsi tanto da desistere. La ricetta originale, che i cesenati hanno battezzato “quella di Montiano” perché è lì che tutto nasce, è stata perfino depositata e registrata come marchio, cosa che ha contribuito ad aumentarne la segrettezza e, di pari passo, la curiosità. Nelle altre zone romagnole il caffettone non è molto sentito e non c’è l’abitudine di richiederlo perché molti non la conoscono e, soprattutto, non la vivono come a Cesena dove si imbastiscono gare di abilità tra locali e bevitori esperti e dove prendono vita classifiche dei locali col migliore caffettone.
Non potendo accedere alla ricetta originale molti si fanno la propria e quindi assieme al caffé c’è chi mescola anice, cioccolato, assenzio, liquori e misture di vario genere senza mai raggiungere la bontà dell’originale ma divertendo molto gli astanti al di là del bancone. Secondo gli esperti de “e cafitton”, le migliori preparazioni si fanno al circolo Endas di S.Andrea in Bagnolo, al “Bar Belli, il bar del caffettone” in località Case Missiroli e a Torre del Moro dove il famoso Ettore del circolo Endas ultimamente è considerato la new entry che maggiormente soddisfa gli esperti di questa bevanda. A parte tutto se andate nei vari paesini del cesenate non meravigliatevi di trovare seduti al tavolo persone in contemplazione di una caraffa contenente del fumante liquido nero intenti ancora, dopo cinquanta anni, a svelarne la leggenda.

di Fabio Magnani


Tag: fabiomagnani, romagna, caffé


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