18.10.2018 | Eventi Inserisci una news

Grappa, cioccolato e “scarpe da vinificazione”: Affini brinda con sapori e arte a “Vendemmia a Torino”

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Dal 19 al 21 ottobre tre serate per conoscere le nuove frontiere della mixology e della creatività, immergendosi in drink equilibrati, food pairing intriganti ed estrose performance artistiche con il mosto dell’uva

La proposta di Affini, tra i principali locali della movida torinese in via Belfiore 16/C, per "Vendemmia a Torino" sarà, come consuetudine, all'insegna del bere consapevole, grazie anche a nuove collaborazioni con brand di certificata qualità.

 

Venerdì 19 ottobre, a partire dalle 18, GRAPPA EXPERIENCE metterà in contatto i sapori del vermouth e dei vini DOC e DOCG della provincia di Torino con quelli delle migliori grappe provenienti dal Trentino, selezionate dall'Istituto di Tutela Grappa del Trentino Alto Adige. Drink inediti che saranno gustati per la prima volta e potranno diventare nuovi "must" della mixologia.

 

Sabato 20 ottobre, a partire dalle 18, il cacao sarà l'indiscusso protagonista, al bar come in cucina, con DOMORI PAIRING. Un contest divertente e gustoso dove il brand Domori metterà a disposizione alcuni dei propri ecclettici cioccolati in un contest per creare abbinamenti insoliti e particolari.

 

Domenica 21 ottobre, sempre alle 18, spazio poi alla creatività con PATINA GRAPE MUST, grazie alla performance dal vivo dell'artista Andrea Gatti. Il vino non sarà più soltanto ingrediente per futuristiche mixology, ma si trasformerà in tinta da "pittura" per colorare in modo fantasioso e personalizzare un paio di scarpe.

La tecnica denominata Patina Grape Must, infatti, permette di utilizzare il mosto del vino in modo artistico, per colorare pellami pregiati e dare vita a calzature all'ultima moda.

 

 

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L'Istituto di Tutela della Grappa del Trentino è nato nel 1965 con l'obiettivo di tutelare e promuovere il prodotto. Oggi conta 24 soci dei quali 21 sono distillatori e rappresentano la quasi totalità della produzione trentina ed ha il compito di valorizzare la produzione tipica della Grappa ottenuta esclusivamente da vinacce prodotte in Trentino e di qualificarla con un apposito marchio d'origine: il tridente con la scritta "Trentino Grappa".


Quello della grappa in Trentino è un settore di non piccolo conto, soprattutto se calato nell'economia locale. Ogni anno vengono prodotti in Trentino circa 10 mila ettanidri di grappa (circa il 10% del totale nazionale) vale a dire circa 4 milioni di bottiglie equivalenti (da 70 centilitri) distillando 15 mila tonnellate di vinaccia.

 

Tre le tipologie principali di grappa prodotta: quella da uve aromatiche (30% del totale), quella destinata all'invecchiamento (circa il 45%) e quella da vinacce miste (circa il 25% della produzione).

Il fatturato medio annuo che la grappa genera in Trentino è calcolato intorno ai 15milioni di euro per l'imbottigliato e 2 milioni di euro per quanto riguarda la materia prima.

 

Il "cuore" della zona dedita alla distillazione della grappa è senza dubbio l'antico borgo di Santa Massenza, uno dei paesi simbolo della Valle dei Laghi trentina, dove si produce anche il mitico Vino Santo, prodotto lasciando essiccare sui graticci l'uva Nosiola fino alla "settimana santa" al soffio della brezza del Lago di Garda, la celebre "Ora", prima di pigiarla e lasciarla fermentare dolcemente anche per tre anni.

In questo piccolo paese di poche centinaia di abitanti, posto a fianco della coreografica statale che da Trento conduce al Lago di Garda, la cultura della grappa viene tramandata da generazioni di padre in figlio. Basti pensare che fino agli anni '80 erano ben 13 le distillerie attive in questo borgo, mentre ora ne sono rimaste appena cinque, con i titolari che portano tutti lo stesso cognome Poli.

 

Il lavoro di questi mesi autunnali è il preludio al calore ed all'atmosfera della "Notte degli Alambicchi Accesi", quando a dicembre per tre serate rivive l'antica arte distillatoria della Valle dei Laghi grazie a un coinvolgente spettacolo teatrale itinerante all'interno delle varie distillerie.

Il tour serale conduce gli incuriositi spettatori, dotati di radiocuffie, per le vie del paese per assistere in maniera divertente ed originale a tutte le fasi della lavorazione ed ascoltare, dalla voce dei maestri distillatori, le "storie della grappa".

In ogni azienda un siparietto teatrale illustra in maniera originale e simpatica le varie fasi della lavorazione, con l'immancabile goccio di grappa finale per "riscaldare" e rallegrare il cammino alla volta della successiva distilleria.

 

Ecco quindi prendere forma alcune leggende che sopravvivono in questo borgo trentino, dove, fino agli anni Ottanta, le distillerie riempivano, giorno e notte, le proprie caldaie con legno di pino, ricco di resina e capace per questo di alimentare una lunga fiamma diretta.

Oggi invece si utilizza il sistema a "bagnomaria", con intercapedini di acqua bollente che avvolgono gli alambicchi e con il loro calore premettono l'evaporazione degli alcool dalle vinacce.

Nei giorni che seguono la vendemmia per tutta la giornata si susseguono carichi di vinacce fatte precedentemente rifermentare per circa una settimana in apposite vasche, da cui si estrae con questo sistema la grappa grezza al termine di una "cotta" di diverse ore, nettare che verrà imbottigliato in primavera oppure dopo un lungo periodo di affinamento in legno, le cosiddette "grappe invecchiate".

 

Silvana Albanese

Luciano Pavesio


Tag: grappa, vendemmia, Torino, trentino, alambicchi, distillerie, Affini, Belgiore, tridente, Massenza


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