09.07.2010 | Eventi Inserisci una news

Il 18esimo Concorso Internazionale dei Vini di Montagna

Invia un commento

si รจ tenuto dall'1 al 3 luglio a Courmayeur il 18esimo Concorso Internazionale dei Vini di Montagna organizzato dal CERVIM

Da giovedì 1 a sabato 3 luglio si sono tenute a Courmayeur le degustazioni del Concorso Internazionale dei Vini di Montagna.

Il concorso, giunto alla sua diciottesima edizione, è stato organizzato dal CERVIM, il Centro di Ricerche, Studi e Valorizzazione della Viticoltura Montana ed ha avuto il prestigioso patrocinio dell'OIV, l'Organisation Internationale de la Vigne et du Vin.

Il Concorso, che ha visto la presenza di quasi di 500 vini, testati e valutati da 30 commissari, riuniti in 6 commissioni di assaggio, si differenzia da analoghi eventi per diversi motivi. In primis la tipologia dei vini, che devono provenire da uve, coltivate in zone "difficili", tanto che si parla di "viticoltura eroica". Zone, che il Comitato Scientifico del CERVIM riassume in quattro punti essenziali :

pendenza del terreno superiore a 30%; altitudine superiore ai 500 metri s.l.m.; sistemi viticoli su terrazze e gradoni;viticoltura delle piccole isole

I vini dell'edizione 2010 provenivano da 7 nazioni, dove la viticoltura eroica è presente. L'Italia, che la vanta in molte regioni (dalle Alpi a Pantelleria, senza eufemismi di sorta) era anche ottimamente rappresentata con il 65% dei campioni. Non mancavano prodotti francesi, spagnoli, portoghesi, greci, svizzeri e tedeschi. La Germania è stata la nazione straniera ad aver presentato la percentuale maggiore di vini..

Altra differenza rispetto ad altri concorsi, a cui abbiamo partecipato, è stato il metodo di valutazione impiegato che, fermo restando le valutazioni che il vino doveva conseguire per ottenere il premio / medaglia (dagli 84 agli 89 punti per la medaglia d'argento, dagli 89,01 ai 94 per la medaglia d'oro e dai 94,01 in su per la gran medaglia d'oro), riconoscimenti che, secondo quanto previsto dal regolamento dell'OIV, si aggiudicheranno il 30% dei vini meglio premiati nelle varie categoria di appartenenza (ulteriori dettagli in merito su http://www.cervim.org/regolamento-concorso.aspx). Il metodo impiegato, che consideriamo molto interessante è stato messo a punto dall'Associazione svizzera VINEA. Prevedeva l'impiego di computer, sui quali ciascun giudice, con il semplice click del mouse, poteva inserire la sua valutazione nella griglia della scheda da concorso dell'OIV. Un metodo da premiare non solo per la velocità, ma soprattutto, per la possibilità di avere subito sotto controllo il risultato e con la possibilità, in caso di ripensamenti di poterlo prontamente modificare senza dover ricompilare la scheda. Il risultato di ciascun componente della commissione giungeva al Presidente della stessa, che in tempo reale era in grado di informare sul "voto" ottenuto dal vino (con l'eliminazione del punteggio più alto e di quello più basso ed il calcolo della media). Quindi nessuna scheda da compilare a mono, ma massima concentrazione dedicata al vino.

L'osservazione che ci preme fare è che in questo concorso, forse più che in altri, è un must che i giudici siano consci delle tipologie di vino, che valutano. E' vero che un giudizio di impatto, come quello che il consumatore meno esperto fa, ha una sua validità di essere, ma il ruolo di chi esamina e valuta il vino, deve essere anche quello di essere un amico, una guida fidata per il consumatore. In questo ambito è opportuno sapere che i vini, ottenuti in zone "eroiche" possono presentare caratteristiche organolettiche particolari e, proprio per questo motivo, spesso da premiare. Ecco perché nelle commissioni di degustazione vi erano esperti della stessa nazionalità dei vini. Sarebbe stato infatti un peccato sottovalutare vini di pregio. Ad esempio, le caratteristiche di un vino come lo Sforzato potrebbero essere male interpretate se non se ne conosce l'uva con cui è fatto e le caratteristiche della sua elaborazione. Così come la freschezza, offerta dagli acidi, dei vini della Mosella, ma anche, talvolta la loro dolcezza per via del voluto residuo zuccherino, non devono assolutamente trarre in inganno. Naturalemten i vini erano serviti a bottiglia mascherata.

Ottimo il lavoro del CERVIM, sia nell'organizzazione del Concorso che nella vasta e continua attività che realizza, dall'organizzazione di Seminari, Congressi, Giornate di Studio, sopralluoghi nelle zone di produzione, incontri con i vignaioli e tanto altro. Un'attività così brillante che è stata anche da stimolo per altre organizzazioni, che, in buona fede, ne hanno preso spunto per creare qualcosa di simile. Il CERVIM allora chiederà una sorta di copyright per tutelare il proprio know how.

Un plauso non può mancare allo staff, che si è dedicato al Concorso, dal Presidente del Cervim, Francois Stevenin, al suo Direttore, Gianluca Macchi e alle preziose e puntali Roberta e Monique.

Per noi, che pur con un certa esperienza, amiamo definirci appassionati, è stata l'occasione per degustare ed apprezzare vini unici. E per rafforzarci nella nostra idea, che al di là del calice, c'è molto di più. Un di più fatto di terreni, di uve, di tradizioni e, soprattutto, di uomini e donne, che al vino, dedicano la loro vita e di tante emozioni.

Attendiamo ora i risultati del Concorso 2010 e la premiazione dei vincitori, che si terrà in una regione, dove ci saranno a far contorno cime prestigiose, mentre, nel frattempo, chi andrà in vacanza in Val d'Aosta potrà assaporare i nettari prodotti nella valle, presso i rifugi del C.A.I. grazie ad un intelligente accordo, che CERVIM ha messo a punto recentemente.

Mirka Frigo e Giorgio Luppi

 

 

nelle foto :

- il Presidente del CERVIM Francois Stevenin ed il Presidente dell'Associazione  Vinea, François Murisier (con il microfono)

- il gruppo dei degustatori in vetta al Monte Bianco

- postazione di degustazione

 

 


px
px
px
px
px
px
px
Web agencyneikos
Entra in MyVinit Chiudi
Email
Password
Mantieni aperta la connessione.
Non sei ancora registrato?