Davide Vignato quest’anno presenta El Gian, il suo primo Gambellara DOC biologico

Per Davide è importante “fare territorio e fare qualità”, inserendosi sul mercato proprio con un vino che richiami le colline di Gambellara non solo per il suo profilo organolettico ma anche per l’appartenenza alla denominazione.

Nel 1997, sulla proprietà di famiglia, Davide intraprende la strada della viticoltura biologica, partendo dalla vigna, dove riduce le rese e abbandona i concimi. Vuole costringere le radici delle vigne ad affondare nel terreno per assorbire quanto più i minerali e legarvisi in profondità. Nel 2006 la tecnica biologica trova spazio in cantina in un continuo confronto con l’esperienza del papà. I vini ora si fanno strada, ottenendo qualche premio ma soprattutto piacendo ad una clientela esigente ed informata. Il 2013 è l’anno della certificazione biologica mentre in vigna si comincia la lavorazione biodinamica.

L’azienda in questi anni si è evoluta grazie anche ai cardini della strategia aziendale: il rigore produttivo e la costante ricerca della qualità portata all’estremo, per mezzo del controllo di ogni fase, “dal campo alla bottiglia”.

Ogni scelta aziendale è frutto di un attento studio e di precise valutazioni tecniche, finalizzate alla massima qualità del prodotto. Qualità che costituisce il principale punto di riferimento durante tutta la filiera produttiva; nelle fasi di ricerca e sviluppo; nello studio e nella gestione degli impianti viticoli; nelle fasi di produzione in senso stretto; nell’organizzazione del lavoro, in campo, in azienda e sul mercato.

Davide Vignato, orgoglioso del suo prodotto afferma: “Finalmente vedo in bottiglia il frutto di tanto lavoro, di tanta passione e di molte ore di studio. El Gian e Col Moenia, sono i miei due primi Gambellara DOC biologici, uno più semplice, fresco e fruttato, dal bouquet fine ed elegante e l’altro di maggiore struttura, con profumi intensi e grande mineralità. Sono soddisfatto di aver ottenuto la certificazione, producendo i miei vini all’interno del disciplinare della DOC perché credo fortemente nel mio territorio.