13.03.2003 | Itinerari del Gusto

Valchiavenna: la montagna che respira

Fa ancora freddo, e in montagna si può continuare a sciare. Prima di lasciare definitivamente alle spalle l'inverno, ci si può concedere un'ultima parentesi di inverno, con le giornate già più lunghe e l'aria che comincia a sentire la primavera. Siamo nell'estremità settentrionale della Lombardia, in provincia di Sondrio, in un'area che s'incunea tra le Alpi Lepontine e Retiche, al confine con la Svizzera.

La Valchiavenna - con il suo grazioso centro principale Chiavenna, ricco di testimonianze storiche ed artistiche - si trova in uno dei punti di valico strategici delle Alpi, tra il Passo Spluga, il Passo del Maloja, il Passo Septimer, che nei secoli ha favorito intensi traffici commerciali tra il nord dell'Europa e la pianura padana, nonché passaggi di eserciti ed invasori.


foto: madesimo.com

L' inverno

La Valchiavenna costituisce un'importante ski area alpina transfrontaliera, che comprende le località di Madesimo, Campodolcino, Motta, Val di Lei, senza contare la vicina Engadina, con la mondanissima St.Moritz. Per gli sportivi, c'è di che divertirsi. La morfologia tormentata della montagna della Valchiavenna la rende luogo ideale per praticare l'ice-climbing, grazie alle numerose pareti ghiacciate naturali che si formano tra crepacci, gole e cascate. La particolare tecnica usata per questo tipo di scalata (piolet traction) viene insegnata in corsi speciali tenuti da Guide Alpine, e consente di superare salti verticali e strapiombi mozzafiato.
 

La Valle Spluga è invece il regno del telemark, mentre a Madesimo c'è tutto ciò che possono desiderare gli spericolati dello snowboard, per i quali l'appuntamento da non perdere è nei giorni 22/23 e 28/29/30 marzo 2003 con il circuito di gare in 6 tappe "Snowboard Classic" che assegnerà i titoli del campionato italiano per le diverse specialità. Free Ski - Offerte speciali dal 29 marzo al 19 aprile 2003 nella Ski Area Valchiavenna
7 giorni in mezza pensione, skipass 6 giorni gratuito, ulteriori agevolazioni per bambini da 0 a 6 anni, con sistemazioni in hotel di varie categorie: quotazioni a partire da € 222 a persona.

LINK UTILI

Consorzio per la promozione turistica della Valchiavenna
Valchiavenna.com
Il sentiero escursionistico della Via Spluga
Viaspluga.com
Portale dedicato agli appassionati dello sci e dello snowboard
Madesimo.com


La natura
Ma non c'è solo l'inverno. Questa porzione di montagna autentica e severa, che richiede rispetto e cautela a chi l'avvicina, offre emozioni indimenticabili da vivere nella sua natura maestosa, solcata da tracce di storia millenaria, lungo i percorsi storici (Via Francisca, Strada di Bregaglia, Strada dello Spluga) ed i sentieri escursionistici (Valle del Ratti e Val Codera, Val Bregaglia e Val d'Avero, Val San Giacomo, Bassa Valchiavenna Occidentale).



Un bell'itinerario di trekking, in mezzo a paesaggi di straordinario fascino, è la Via Spluga, tra Italia e Svizzera, lungo i sentieri storici che da Chiavenna portano a Thusis.

Dal punto di vista naturalistico, non si possono tralasciare alcune rarità ambientali, come le Cascate dell'Acqua Fraggia, il Parco Botanico del Paradiso ed il Parco delle Marmitte dei Giganti, uno degli ecosistemi più singolari delle Alpi, caratterizzato da fenomeni d'erosione in atto da secoli, ad opera d'antichissimi ghiacciai.

I crotti
Chiavenna - dal latino "claves", chiave - rivela nel nome la sua antichissima origine (probabilmente etrusca) e l'importanza strategica della posizione geografica, a 20 km dal Lago di Como, 15 minuti dalle piste di Madesimo e 45 minuti da St.Moritz. Chiavenna, uno dei primi Comuni liberi d'Italia, verso l'anno 1000, è stata abituata a transiti e scambi con popoli e culture diverse e ha sempre avuto fama di tolleranza e apertura alla comunicazione con gli altri. E cosa c'è di meglio per comunicare che una tavolata in compagnia? Una delle espressioni di convivialità più originali è sicuramente la tradizione dei "crotti" della Valchiavenna. Il "crotto" (termine che compare agli inizi del '500, e deriva dal latino "crypta", cioè grotta) nasce da un singolare ed antichissimo fenomeno naturale locale.

Chiavenna sorse infatti nell'area di una frana d'origine preistorica. In alcune cavità naturali createsi tra i massi della frana si sono determinati spiragli d'areazione, dove il flusso dell'aria si mantiene a temperatura costante, tra i 4 e gli 8 gradi sopra zero. Queste correnti d'aria di profondità - chiamate "sorel", cioè respiro - rappresentano davvero il soffio vitale della montagna, e fin dall'antichità le cavità dotate di questa ventilazione naturale sono state impiegate dalla gente del luogo come magazzino per la conservazione e la stagionatura dei cibi e del vino.

Poi, siccome erano tiepidi d'inverno e freschi d'estate, i crotti divennero piacevoli luoghi di ritrovo familiare, per fare conversazione e gustare uno spuntino e un bicchiere di vino. Si cominciò così a renderli più accoglienti, aggiungendo una o più salette, un pergolato, un camino. Occorre ricordare che i crotti autentici sono un fenomeno piuttosto raro ed in tutta la Valchiavenna se ne trovano solo un'ottantina. In origine, il crotto era un bene privato, di famiglia, e passava in eredità o era gestito in multiproprietà, ma rappresentava comunque un centro di vita sociale e conviviale aperto ad un gran numero di persone.

Un'iscrizione del 1781 nel Crotto Giovanantoni di S.Giovanni a Chiavenna dice "Si vende vino bono e si tiene schola de humanità". Oggi molti crotti sono aperti al pubblico, come osterie, e per apprezzare appieno quest'originale tradizione montanara, assaggiando i sapori tipici della zona, non si può perdere la Sagra dei Crotti, che si svolge ogni anno in settembre a Chiavenna.
Info: Sagradeicrotti.com

I sapori
A Chiavenna i riti della buona tavola e della piacevole conversazione sono un rito sociale praticato da secoli e non per nulla Chiavenna è a buon titolo una delle città "slow" italiane, ed è stata fra le prime a aderire e sostenere il progetto dei Presidi di Slow Food, per la salvaguardia di prodotti tipici locali a rischio d'estinzione. Alla Valchiavenna appartiene infatti uno dei prodotti più originali e più rari della gastronomia tipica italiana: il Violino di Capra. Si tratta di cosce e spalle di capre allevate allo stato brado sui profumati pascoli di montagna, aromatizzate con erbe alpine, sale, spezie e con una leggera affumicatura ai legni di bosco. Per affettare il Violino, dalle carni color vinaccia e dal pungente aroma minerale e selvatico, lo si deve appoggiare sulla spalla, proprio come lo strumento da cui prende il nome, e lo si taglia utilizzando il coltello come un archetto.

La musica di gusto e profumo che sprigiona è sublime ed una volta iniziato …. deve essere finito, naturalmente in compagnia d'amici e con l'aiuto di qualche ottima bottiglia delle DOC della Valtellina. Occhio al marchio però! I produttori artigiani di Violino di Capra della Valchiavenna sono solo 10 e naturalmente i quantitativi sono limitati, soltanto 7.000 pezzi l'anno.

Tra gli altri sapori speciali che caratterizzano la Valchiavenna c'è naturalmente la bresaola, (nata proprio a Chiavenna) che qui si gusta "santa", cioè semplice, senza aggiunte di olio, pepe, limone o altro. La cucina di montagna è cucina povera, frutto di necessità e di pochi ingredienti di base.

Regina di questa gastronomia è quindi la polenta, da consumare da sola, con formaggio, latte o burro, o insaporita con erbe e cipolle. Ed anche le versatili castagne, cotte in tutti i modi, hanno un posto importante nell'alimentazione locale, tanto che i marroni di Santa Croce di Piuro erano famosi per la loro bontà già nel XVI secolo.

Da queste parti, poi, si usa la "piota", la lastra di pietra ollare, che consente di cucinare la carne conservando un sapore pieno e particolare. Dalle cave di pietra ollare, alcuni artigiani ricavano ancora oggi splendidi oggetti per la cucina, per uno shopping all'insegna della tradizione locale più autentica.
 
Per quanto riguarda i vini, siamo in piena DOC Valtellina, che comprende anche la denominazione Valtellina Superiore DOCG, ed esprime vini d'altissima qualità e robustezza, adatti all'invecchiamento, frutto della difficile viticoltura di montagna. I vigneti sono coltivati a terrazze, ed il vitigno prevalente è il piemontese Nebbiolo che qui prende il nome di Chiavennasca. In annate particolarmente favorevoli, si produce il raro passito "Sfurzat" (sforzato).

APPUNTAMENTI CON GUSTO
Per assaggiare i robusti sapori della cucina chiavennasca e dei pregiati vini locali, il Consorzio per la Promozione Turistica della Valchiavenna propone gli "Appuntamenti con Gusto", soggiorni a tema enogastronomico, validi da febbraio ad aprile, a partire da € 80 a persona.

Per informazioni:
tel.0343.37485;
fax 0343 37361,
Consorzio Valchiavenna
 

Chi è Franca Spazzoli
Romagnola DOC, vive tra Cervia, Ravenna e Bologna. Laureata in Lingue all' Università di Bologna, parla Inglese, Francese, Spagnolo, Tedesco e dialetto romagnolo :)

Giornalista, appassionata di mare, viaggi, cucina, vini (è aspirante sommelier), rum e sigari cubani, lavora da vari anni nel turismo, occupandosi di comunicazione e promozione.

Collabora con il quotidiano di turismo al trade L'Agenzia di Viaggi ed altre testate di settore.
 
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