03.09.2002 | Cultura e Tradizioni

Aldo Berti racconta un inedito ''Puccini e il vino''

LUCCA. Giacomo Puccini, oltre che raffinato musicista e geniale teatrante, fu anche un emerito gaudente, attratto da tutti i piaceri della vita. Fu un inveterato fumatore, e ciò gli costò la malattia alla gola che gli causò la morte; fu ghiotto mangiatore e bevitore, preferiva soprattutto i cibi rustici a base di selvaggina e pesci di lago, innaffiati di copiosi bicchieri di vino.

A questi aspetti biografici, sempre con continui riferimenti alla sua grandezza di artista, dedica un succoso ricordo Aldo Berti, già noto ger altri suoi validi scritti pucciniani, in un libro dal titolo «Nel bicchiere sta il piacer» (Puccini e il vino), pubblicato a cura dell'Apt di Lucca, con in copertina un disegno originale di Milko Berti, che raffigura il maestro a tavola con fiasco e bicchiere, e all'interno molte illustrazioni documentarie. Fra le varie rievocazioni (i paesi in cui visse, le tappe musicali, gli amici di bisboccia), sono riportate anche lettere di Puccini importanti per la sua storia, fra cui una in cui sollecita un amico a mandargli del vino: «O tira via, incigna la botte, mandamente 4,5,6 barili». Da rimarcare che sono riportati i principali brani dei libretti delle opere pucciniane in cui si canta il vino, si fanno brindisi, si inneggia all'ebrezza enoica, fra cui (dal che è venuto anche il titolo del volume), quanto esclama Musetta in «La Boheme»: «Ah. Se nel bicchiere sta il piacer / in giovin bocca sta l'amor». Uno spaccato su Puccini e il vino veramente tutto da centellinare.

FONTE: IL TIRRENO

px
px
px
px
px
Web agencyneikos
Entra in MyVinit Chiudi
Email
Password
Mantieni aperta la connessione.
Non sei ancora registrato?