10.01.2002 | Vino e dintorni

Barbaresco: auguri e figlie femmine

Da quando, nel 1997 l´amministrazione comunale ha deciso di inviare a casa di ogni neonato del paese un attestato enologico, che dà diritto a ricevere 12 bottiglie di barbaresco dell´annata, le cicogne volano con più frequenza sui filari di nebbiolo.

ANNO nuovo, vita (e vite?) nuova. E allora auguri agli otto bimbi nati a Barbaresco nel 2001 e a quelli che nasceranno nel 2002. Secondo il sindaco, Giancarlo Montaldo, da quando, nel 1997 l´amministrazione comunale ha deciso di inviare a casa di ogni neonato del paese un attestato enologico, che dà diritto a ricevere 12 bottiglie di barbaresco dell´annata, le cicogne volano con più frequenza sui filari di nebbiolo. E gli otto «benvenuti tra le vigne» (ecco i loro nomi in rigoroso ordine di venuta al mondo: Alessandro Andrej Lopardo, Davide Salatin, Fabio Pelassa, Giovanni Del Vasco, Beatrice Giordano, Edoardo Rocca, Edoardo Ceppa, Davide Varaldo) sono stati immortalati con le loro mamme ai piedi della grande meridiana, per un singolare biglietto d´auguri che riceverà a casa ogni abitante, il giorno del compleanno. Piccole cose, certo, ma sono preziosi segnali di attenzione di una comunità, dove le persone non sono solo numeri e il vino non è solo «fatturato». Unico avvertimento alle cicogne: l´anno scorso su otto nascite, sette sono state di maschietti. Ve ne siete accorte? E allora auguri... e figlie femmine. Auguri e «vita nuova» anche per Bruno Casetta, che dopo 14 anni ha lasciato la direzione de «Il Cambio», lo storico ristorante di piazza Carignano, a Torino. Casetta, che nel frattempo si è affermato anche come pittore (le prime ispirazioni le colse osservando i colori delle campagne di Cellarengo, il paese dell´Astigiano di cui è originario), resterà nel settore come supervisore della catena di ristoranti dei fratelli Ferrari e di Piero Chiambretti. Sono già quattro e in autunno ne aprirà uno nuovo, sempre a Torino, con tre vocazioni (menù orientale, cucina italiana e alla griglia) e un «innovativo» wine bar. Ovvero Chiambretti c´è e Bruno Casetta anche. Auguri ricambiati di un brillante 2002 anche a Giuseppe Martelli, novarese tenace e direttore attento dell´«Assoenologi» il quale a proposito del «Giro di vite» del 27 dicembre, sul colpo di spugna parlamentare che ha reso legittimi decine di migliaia di ettari di vigne «sommerse» scrive: «L´Assoenologi è stata fra le poche organizzazioni di categoria a manifestare il suo dissenso verso "facili sanatorie" pensando di difendere gli interessi dei produttori onesti che con serietà, trasparenza e impegno hanno seguito quanto previsto dalla normativa, convinti che lo spartiacque tra quello che si può e non si può fare è rappresentato dalla legge. Alla luce dei fatti però sembra che questo provvedimento sia condiviso da tutti e, pertanto, ancora una volta "Viva il re, abbasso il re"». Roba da diventare eno-repubblicano. Auguri anche al sindaco di Acqui Terme Bernardino Bosio, alle prese con il ghiaccio attorno alla «sua» fontana delle Ninfee. Che nella città della «Bollente» ci siano problemi di acqua ghiacciata sembra un paradosso. Ma Bosio si occupa anche di vino e rilancia il concorso enologico «Città di Acqui Terme», aperto ai produttori di doc e docg di tutto il Piemonte. C´è tempo fino al 4 febbraio per partecipare. Bosio dedica il concorso di quest´anno a Luigi Rivetti, enologo scomparso poco prima di Natale. Era stato finora l´anima dell´iniziativa e dell´Enoteca regionale di palazzo Robellini. Un brindisi di brachetto alla sua memoria. E infine, auguri carissimi al decano dei cantinieri della cooperativa di Calamandrana stazione. Di cognome fa Solito e il figlio Claudio ne ha seguito il mestiere e conduce ora la cantina che aderisce al gruppo «Terre da vino». Ma perché gli auguri? Semplice e curioso: papà Solito, da 80 anni, porta con orgoglio il nome Euro. Sì, proprio Euro e non venitegli ora a parlare di arrotondamenti.



Sergio Miravalle



FONTE: La Stampa

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