09.01.2009 | Vino e dintorni Inserisci una news

DO YOU SPEAK CALABRIA?

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Con la propria sede USA, Distilleria Caffo spicca il volo negli Stati Uniti, segnando + 125% di fatturato in un solo anno. E l’Amaro del Capo conquista l’Upper Class di Manhattan

Era il 1999 quando la famiglia Caffo decise di aprire una società negli Stati Uniti, la Caffo Beverages INC, con l’obiettivo di portare un sorso di Calabria per ricordare il nostro Paese ai molti cittadini di origine italiana e per fare conoscere i nostri sapori agli americani. E’ però nell’ultimo anno, grazie alla direzione del Vice Presidente Alessio Pane, di origine calabrese ma con lunga esperienza negli Stati Uniti nel settore del beverage, che l’azienda ha preso letteralmente il volo, raggiungendo un +125% delle vendite in un solo anno. Oggi i prodotti importati sono principalmente il Vecchio Amaro del Capo (15%), il Limoncino (25%), la Sambuca (20%), le grappe (5%) e Liquorice (5%).

 

Nonostante si trovi al terzo posto per fatturato, il Vecchio Amaro del Capo sta facendo  “moda”, soprattutto fra i giovani italo americani: nove su dieci, infatti, lo conosce e lo consuma.

E se, ovviamente, la popolarità del prodotto è maggiore fra chi ha il “cuore” legato all’Italia, anche tra gli americani la popolarità è crescente.

Il Vecchio Amaro del Capo, infatti, è divenuto un successo trasversale tra i giovani dai 21 ai 35 anni. Se quelli di origine italiana lo preferiscono come dopo pasto e rappresentano il 70% dei consumi, gli americani lo amano bere “tutto d’un fiato” nei bicchieri brevettati da Caffo ed equivalgono al restante 30%. Merito certo delle campagne di comunicazione e promozione innovative, che con gli slogan in italiano “Che Caffo Bevi” o “Fatti il Capo”, scelti per rendere più scherzoso il messaggio e ribadire la propria italianità, si sono fatti conoscere da un pubblico curioso e selezionato. Non a caso, sono state intraprese anche azioni mirate al “dopoteatro” di Manhattan, proponendo il Vecchio Amaro del Capo come after dinner drink, o sulla Hampton Beach, una delle spiagge più trendy, servito rigorosamente ghiacciato.

E questa strategia ha ripagato, tanto che a Broadway il vecchio Amaro del Capo ghiacciato è divenuto un rito per il fine serata.

 

Gli Stati Uniti diverranno presto il primo mercato di export” afferma Alessio Pane “Soprattutto in questo momento di crisi economica, le aziende di piccole e medie dimensioni, che lavorano bene, come la nostra, hanno l’opportunità di crescere perché garantiscono servizi e elasticità . Le grandi società non riescono, invece, a soddisfare le esigenze di tutto il mercato perché presentano una gestione complicata. Lasciano così scoperto circa il 15% delle quote, che noi possiamo invece conquistare”.

 

Il successo di Caffo negli Stati Uniti è dovuto anche alla scelta di non cercare un importatore sul mercato ma di aprire, in prima persona, una sede gestita direttamente dall’azienda. E oggi, grazie ai risultati ottenuti, il  + 125%  non è visto come un punto di arrivo. “Abbiamo appena stretto un accordo con la società Fedway, che porterà a coprire in modo capillare tutto il New Jersey, con una rete di circa 250 agenti. La nostra prospettiva di crescita, quindi, è ancora notevole”, conclude C.E.O. della Caffo Beverages INC, Sebastiano Caffo.

 

Ufficio Stampa Gheusis Srl – Tel. 0422 928954 – info@gheusis.com 


Tag: distilleria caffo, sebastiano caffo, vecchio amaro del capo


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