07.08.2003 | Cultura e Tradizioni

Che fatica bere Prosecco nella UE

Agli occhi di chi trevigiano non è può sembrare eccessivo tutto quel parlare e scrivere di enogastronomia. E forse della "Marca a tavola" sappiamo già tutto ciò che c'è da sapere. Sui suoi vini, in primis. Un argomento questo che trattiamo con ogni riguardo anzi direi con una sorta di venerazione mistica, oramai senza sosta da parecchi anni.

Dai tempi dell'Istituto enologico di Conegliano che ha dato il "la" ad infinite interpretazioni ,ovviamente lodevoli, del vino che oggi accompagna ,o meglio ancora precede il nostro pasto: il prosecco.

Sconosciuto, trent'anni fa, andava apprezzato in casa dei produttori: Carpenè,Bortolomiol. A quell'epoca nemmeno il celeberrimo El Toulà di Roma lo proponeva come aperitivo. Quelli, a dire il vero, erano i tempi d'oro dei vari Negroni, Vodka Martini, Blody Mary ecc.Molto più tardi, infatti,Rabarbaro e Campari cederanno il passo allo spumante o comunque al vino bianco secco (detto anche vino tranquillo), considerato il "male minore" tra le bevande alcoliche da consumare prima o fuori del pasto.Ci è voluto del tempo per arrivare all'ombra di oggi. Che, guarda caso, cerchiamo ma non troviamo appena fuori i confini italiani. Certo, la Francia ne ha di vini da vendere. Ma a che prezzi! Per un bianco qualsiasi sui banchi del supermercato non bastano 15 euro alla bottiglia!Andiamo più su, in terra dei vichinghi; dove i 15 euro non basterebbero nemmeno per un calice di rosso!( A Stoccolma va di moda sorseggiarlo lentissimamente. A lume di candela ,dopo cena. Cioè dalle 18 in poi.)

La situazione non è più rosea nemmeno nella vicina Austria. Guai ordinare un quartino allo scalo internazionale di Vienna! Quassù è il regno della birra. Da bere dalle 9 in poi. Il problema è che dopo qualche giorno di permanenza a Nord delle Alpi la nostalgia di una buona ombretta si fa acuta. Insostenibile. La patisce in pieno il gruppo di veneti in attesa di imbarcarsi per Venezia.

"Bevemose 'na bira,va!" propone uno."Ancora!." sbuffa un altro. "Allora un Gingerino"."Si tu mato! Varda cossa costa!"

Resistere.Per i trevigiani di ritorno dall'Est il problema è ancor più serio.Nelle ex-repubbliche socialiste lo spumante serve solo per fare il botto a Capodanno.Per un brindisi alla veneta bisogna tornare nel Veneto.

Al vecchio continente,dal Mar Baltico al Mar Nero,piace più la birra. Dimenticavo,i Balcani per aperitivo prediligono grappa e/o vodka.Insomma,prima del "Cin-cin!" sarebbe buona norma seguire un corso di sopravvivenza! E meno male che siamo (solo)in Europa.

Svilena Christov

Fonte: Il Gazzettino Online

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