24.07.2006 | Vino e dintorni

Come gettare il bambino con l'acqua sporca

Metti che un gruppo di aziende si uniscano in Associazione per la promozione dei loro vini e del territorio e che quest'associazione faccia talmente bene il suo lavoro da divenire punto di riferimento per la stampa italiana ed estera che vuole conoscere quella zona enologica. Metti che quest'associazione permetta anche a chi non è socio di presentare i propri vini ai giornalisti in visita e che quindi diventi di fatto il vero ed unico referente in zona...

Metti che organizzi da sempre centrate promozioni in tutta Italia e che riesca nell'impresa di riuscire a far funzionare anche un' Enoteca Regionale, enti che di solito stanno in perenne e costosa rianimazione. Cosa fareste di un'associazione così? Ma è ovvio: deve essere chiusa! Adesso usciamo dal vago e diamo nomi e cognomi.
 
L'associazione è l'Assivip, al secolo Associazione Interprovinciale Produttori Vini Pregiati, con sede a Moie di Maiolati Spontini, vicino ad Ancona.
Venne creata agli inizi degli anni novanta e da allora ha fatto da babbo e da mamma soprattutto al Verdicchio (Jesi e Matelica) ed al Rosso Conero, ma anche ai vini del maceratese ed alla Vernaccia di Serrapetrona.

Ogni giornalista che vuole sapere qualcosa sulla zona o vuole assaggiare i vini locali non deve fare altro che alzare il telefono, comporre il numero 0731.703844 e parlare con il Giancarlo Rossi, da sempre direttore e anima Assivip. Ogni suo problema, ogni sua richiesta verrà esaudita. Se non credete a me domandate in giro. Non voglio dire che siano tutte rose e fiori in Assivip: come in ogni casa che si rispetti ci sono litigi tra coniugi, ma il suo lavoro di promozione lo ha sempre svolto bene.

Oggi la Regione Marche, volendo creare un nuovo grande ente per la promozione del vino marchigiano, pensa molto seriamente (eufemismo!!) di tagliare i fondi all'Assivip per dirottarli su questa nuova struttura. Questo renderebbe di fatto inutile l'associazione, portando al suo scioglimento. Ma il nuovo ente da chi sarebbe formato e gestito? Voglio pensare da gente esperta del settore, che conosce il vino, le problematiche del settore, i modi più o meno validi di promuoverlo.

Persone che conoscono la stampa specializzata e non, abituate a muoversi in questo mondo come pesci nell'acqua. E se così non fosse? Se nascesse l'ennesimo carrozzone dove vari politici di turno riempiono le poltrone e fanno riempire le poltroncine ai loro adepti? A rimetterci sarebbero non solo le grosse aziende marchigiane di livello (che dovrebbero organizzarsi singolarmente la loro promozione) ma soprattutto le piccole che si ritroverebbero senza punti di riferimento.

In definitiva a rimetterci sarebbe il vino marchigiano ed è per questo che spero si rifletta a fondo su cosa fare ''di'' e ''in'' Assivip nel prossimo futuro. Il rischio è quello classico di gettare il bambino con l'acqua sporca ... (Fonte: Winesurf)
 

Considerazioni
Il sito dell' Assivip lo trovate segnalato tra i links utili di Winetaste e quanto scritto dai colleghi di Winesurf lo condivido al 100%: Giancarlo Rossi in questi anni ha lavorato bene e con lui tutta la struttura dell' Assivip, quindi prima di chiudere una associazione che lavora bene e tanto ha fatto per la promozione dei vini marchigiani, ci penserei non una ma…….. mille volte!
Chi ha orecchie per intendere……intenda !! Buon lavoro a Giancarlo Rossi, con l'auspicio che continui a lungo, ed a tutti i suoi collaboratori, per una sempre maggiore diffusione dei magnifici vini marchigiani, di cui sono estimatore incallito da circa 10 anni. (Roberto Gatti)


 

Roberto Gatti
sommelier degustatore
Codigoro (Ferrara)
Email: gatti-roberto@libero.it
Winetaste.it - contact@winetaste.it
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