L’enogastronomia
irpina alla conquista di New York. La Comunità Montana Terminio
Cervialto di Montella (AV) ad una straordinaria occasione di
promozione del territorio. Per una settimana dal 20 al 26 Aprile la
James Beard Foundation di New York, la più prestigiosa fondazione
gastronomica degli Stati Uniti, ha celebrato i prodotti tipici, i
sapori e le ricette tradizionali d’Irpinia e, in particolare, del
territorio della Terminio Cervialto.
Al Greenwich Village, dove ha sede la Fondazione newyorkese nata per
promuovere la buona cucina di tutto il mondo, centinaia di soci,
prestigiosi ospiti ed importanti giornalisti della stampa
specializzata americana, hanno avuto l’opportunità di gustare le
prelibatezze irpine.
Periodicamente la James Beard House ospita uno chef di rilievo che
prepara per gli ospiti pietanze della tradizione e piatti tipici
rivisitati. Per questo mese di aprile è toccato proprio all’Irpinia
e alla Comunità Montana Terminio Cervialto, che ha inoltre proposto
un workshop dimostrativo dedicato alla pasta fresca irpina e alle
modalità di lavorazione. Portavoce dei prodotti tipici irpini e
soprattutto della cucina della tradizione, lo chef
Antonio Pisaniello de “La locanda di Bu” di Nusco.
Evento centrale, la serata di gala del 24 aprile alla James Beard
House di New York, dove, dall’antipasto al dolce, l’alta società
newyorkese ha potuto scoprire le prelibatezze della terra irpina.
Immancabili i vini, i prodotti castanicoli e lattiero caseari, i
tartufi, l’olio dei produttori locali, molti dei quali noti a
livello internazionale. Tra gli ospiti che prenderanno parte
all’evento, i maggiori esponenti della stampa specializzata
enogastronomica e turistica americana, dal New York Times all’Indipendent
fino al Washington Post, il console italiano a New York, i
rappresentanti della sede newyorkese della Regione Campania, il
sindaco di Boston Thomas Meninno (originario di Grottaminarda), l’ex
sindaco di New York Rudolph Giuliani, l’attore irpino, da tempo
residente a New York, Sandor Flammia, l’imprenditore Achille
D’Agnese, originario di Montemarano, l’ex governatore dello Stato di
New York Mario Cuomo, il fondatore della Chrysler Lee Iacocca, e
diversi importatori.
In occasione della prestigiosa iniziativa è stata anche presentata
la guida enogastronomica della Campania di Carla Capalbo, “The food
and wine guide to Naples and Campania”, che ha già fatto scoprire l’Irpinia
a numerosi americani amanti dell’enogastronomia tipica.
“L’evento alla James Beard Foundation ha rappresentato
un’irripetibile occasione per promuovere il nostro territorio
oltreoceano – afferma il presidente della Comunità Montana Terminio
Cervialto, Nicola Di Iorio -. Le manifestazioni organizzate dalla
fondazione riscuotono puntualmente un successo che va oltre ogni
previsione, con una notevole visibilità non solo a New York ma in
tutta l’East Cost. I soci della James Beard House sono sparsi in
tutta la zona, anche sul versante del West Coast, il catalogo
mensile viene distribuito in tutta l’America nonché on line con
contatti da ogni parte del mondo.
D’altronde nell’ultimo periodo l’America guarda con interesse
crescente verso l’Italia, ma soprattutto verso il Sud, che negli Usa
rappresenta una zona da scoprire per le bellezze paesaggistiche e
storico-architettoniche ma soprattutto per l’enogastronomia tipica
che caratterizza le zone interne come l’Irpinia. Gli eventi
statunitensi di questi giorni si inseriscono perfettamente, anzi ne
rappresentano la linea più avanzata, nella strategia che la Terminio
Cervialto da tempo sta cercando di attuare nella sua azione
amministrativa. Si tratta di una prestigiosa vetrina per il nostro
territorio, le sue tipicità e le sue eccellenze.
Un'occasione imperdibile per veicolare su scala internazionale il
marchio degli “Itinerari Irpini di pregio” che vede come capofila
nel Progetto Integrato Rurale proprio la Comunità Montana Terminio
Cervialto. Non va trascurata la valenza anche politica di
quest'appuntamento. In un Paese, gli Stati Uniti d'America, che
tanti irpini ha accolto, a distanza di qualche decennio il nostro
obiettivo è quello di dimostrare come l'Irpinia sia riuscita a
crescere e da terra d'emigrazione, sia riuscita a diventare polo di
esportazione di cultura, di uno stile di vita, di qualità coniugata
alle sue produzioni e alle sue risorse. Produzioni e risorse nelle
quali crediamo molto e sulle quali abbiamo scommesso e continueremo
a farlo”. |