23.06.2002 | Cultura e Tradizioni

Il Gorgonzola sposa passito ed Erbaluce

Le feste e le sagre, che da qui alla fine dell´estate invaderanno i paesi di Piemonte e Valle d´Aosta sono un bene da tutelare. Oddio, mi dicono che per alcune sagre dell´agnolotto piuttosto che della tagliatella, gli organizzatori si vanno ad approvvigionare nel pastificio industriale. E qui sta la differenza tra le sagre nei paesi del Sud Italia e quelle nel Nord che si stanno borghesizzando.

Se gli agnolotti del plin sono quelli dal pastificio che rifornisce trattorie, self service, ristoranti e persino sagre, chi ce lo fa fare di andare a mangiare con le forchette di plastica sotto un tendone, magari facendo la coda. Meglio la trattoria, no? Se invece la sagra esprime il valore del prodotto locale, trasformato dalla cucina casalinga, in un gareggiare per fare il piatto migliore, allora anche la sagra comincia ad avere un senso, senza del quale, prima o poi l´iniziativa si avvia al tramonto. Le sagre che invece hanno lo scopo di comunicare un bene locale, risultano doppiamente importanti, soprattutto perché mettono insieme la gente, di qualsiasi generazione, che lavora allegramente per comunicare un´idea. Mi ha sorpreso l´altra sera a Fontaneto d´Agogna, trovarmi nella piazza dove la Pro Loco del giovane presidente Giovanni Luca Barcellini aveva allestito un´elegante tensostruttura. C´era un palco e si vedeva che era fatto per favorire lo spettacolo con tutti i crismi; c´era un gruppo di volontari sorridenti, giovani e meno giovani, donne e bambini, tutti a pensare a un´iniziativa che valorizzasse il Gorgonzola locale. Ma pensate al valore sociale che ha un gesto del genere: quelle persone, finita la festa, avranno una coscienza di appartenere a una storia molto più forte di chi passa il tempo davanti alla televisione. Durante la degustazione dei piatti a base di gorgonzola e poi dei due tipi di gorgonzola (dolce e piccante), abbiamo anche approfondito quale fosse il vino ideale da abbinare alla sublimazione del formaggio italiano. Ebbene, è stato decisamente bandito il vino rosso e tannico; ha trovato una collocazione felice l´Erbaluce con sedano e gorgonzola; s´è sposato alla perfezione il passito di uve greco, abbinato al gorgonzola piccante. «Che è quasi una testimonianza» ­ ci ha detto Giovanni Oioli, titolare di un caseificio familiare di Cavaglietto che aveva offerto i prodotti ­ la gente preferisce quello morbido e dolce. Già, le beccate dell´Arcuri e di Andreotti, hanno spostato l´attenzione sul prodotto più semplice, mentre quello della tradizione, quello che ho scoperto grande anni fa nel caseificio Paltrinieri di Cavallirio, è relegato agli appassionati. E ci voleva una sagra per risvegliare interesse attorno ad un patrimonio del gusto che nessuna pubblicità potrà mai cancellare. Caseificio Oioli ­ via Castello, 12 - tel. 0322806251. Presso lo spaccio, Gorgonzola piccante al kg.: euro 6,70

FONTE: LA STAMPA

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