24.01.2002 | Eventi

Il lambrusco diventa un “cult”

Le Cantine Riunite di Reggio, all'indomani del meeting vitivinicolo di Salsomaggiore, che aprirà i battenti oggi, presentano una nuova operazione di marketing che mira alla valorizzazione dei lambruschi emiliani...

Lo fanno con l'apporto di due grandi artisti emiliani come il vignettista Nani Tedeschi e lo scrittore Giuseppe Pederiali, che hanno tenuto a battesimo la prima edizione della «Gazzetta del Fojonco», il primo periodico dedicato agli uomini e alle terre che producono il lambrusco.
«Molte aziende hanno il loro notiziario — ha spiegato il presidente delle Riunite Corrado Casoli — ma quello che premeva a noi era raccontare la storia e le fatiche degli uomini che hanno fatto del lambrusco, un vino che affonda le sue radici in un atradizionme millenaria, una ragione di vita».
Il periodico, stampato in 3500 copie e distribuito ai soci delle Riunite e al club gli “Amici del Fojonco”, è diretto da Pier Giorgio Oliveti.
«Per noi il lambrusco rappresenta il miglior vino del mondo — prosegue Casoli — è per questo che vorremmo riscoprirne, dopo anni di oblio, la portata storica ed enogastronomica, raccontando anche la trasformazione nel tempo dei vigneti e i processi di preparazione del lambrusco».
Lambrusco che passione quindi a giudicare dalla massiccia campagna di valorizzazione di questo vino che le Riunite hanno deciso di operare. Una campagna che non si esaurisce con la gazzetta ma che prosegue con altre iniziative di valorizzazione del vino principe emiliano. «Con l'editore Garzanti — ha spiegato Casoli — abbiamo raggiunto un accordo che mira alla pubblicazione del nuovo romanzo di Giuseppe Pederiali «L'Osteria della fola», che sarà abbinato ai nuovi lambruschi di alta qualità della Riunite. L'operazione dopo le librerie sarà ripetuta anche al «Viitaly», di Verona con la presentazione del volume.
Lo scrittore parmense è quindi il primo testimonial del lambrusco emiliano.
E' sua la creazione, nel romanzo «Il cavaliere di Pietra», del Fojonco, l'unico rapace al mondo con tre gambe, con un debole per il vino.
«Vogliamo ritrovare l'orgoglio del lambrusco — Continua il presidente — anche grazie all'immaginifica fantasia di Pederiali, che ci ha dato modo di attingere al suo patrimonio culturale per trovare, con il Fojonco, una metafora del bere il vino».
Riunite si presenta al meeting di Salsomaggiore oltre che con una nuova politica di marketing, che tocca anche gli aspetti più sotrici del lambrusco anche con dati molto significativi.
Nuovi vini e attenzione ai prodotti per il segmento della ristorazione.
Sono queste le linee strategiche annunciate dal direttore generale di Riunite, Gabriele Franceschi, per consolidare i risultati dell'ultima annata: 52% export, 115 miliardi di fatturato, 180 dipendenti e 50 miliardi investiti nello stabilimento di Campegine.
I soci (5100) lavorano in una estensione di 5200 ettari: «Un vigneto grande come l'Emilia — commenta — per un'azienda che è sempre più leader del settore dei lambruschi».

Andrea Zambrano

FONTE: Il Resto del Carlino

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