E’ stato altresì
sospeso per tre mesi Antonio Fusco, presidente regionale Ais
Campania “per omessa doverosa vigilanza” sulle delegazioni di Napoli
e Salerno. E’ stato quindi deciso l’invio di un commissario esterno
a reggere le sorti dell’Ais campana.
Francesco Continisio ha tenuto una conferenza per spiegare quelli
che, a suo dire, sono i motivi della radiazione. Ha parlato di
“motivi formali”, sostenendo che la sua colpa è stata di aver
iniziato i corsi per sommelier ad ottobre ma di aver chiesto i soldi
dell’iscrizione all’Ais solo a gennaio sia per evitare che si
versassero 70 euro per soli tre mesi (con l’anno nuovo si paga una
nuova quota) sia per non gravare eccessivamente sulle finanze dei
corsisti che per il solo corso già sborsavano poco meno di 500 euro.
Ha quindi detto di aver pagato circa 14000 euro all’Ais per le quote
non riscosse e di ritenere eccessivo il provvedimento di radiazione.
Quando però un sommelier presente gli ha chiesto come mai pur
pagando la quota non avesse mai ricevuto né la tessera né la
rivista, la risposta di Continisio è stata piuttosto vaga. Forse
proprio questo è il vero nocciolo del problema. Per capirne di più
dopo alcuni colloqui confidenziali con sommelier amici che non
riportiamo per espressa richiesta degli interessati ma che comunque
ci hanno chiarito un po’ le idee, intervistiamo
Roberto Giorgini, il commissario
inviato dall’Ais nazionale.
Dott Giorgini ci può spiegare cosa è
successo?
Certo, il collegio dei Probiviri ha deciso la radiazione dei
delegati di Napoli e Salerno.
Continisio ha parlato di “motivi formali”,
è d’accordo?
No, direi piuttosto motivi sostanziali. L’Ais era già al corrente di
alcune irregolarità ma ha lasciato passare del tempo sperando che la
situazione si sanasse, ma ciò non è avvenuto. Sono stati presentati
poi degli esposti da alcuni soci e a quel punto bisognava
intervenire in modo deciso per far capire che chi non lavora in modo
serio e trasparente non può far parte dell’Ais.
Mi è sembrato di capire che non è solo un problema di quote non
riscosse da Continisio ma anche di quote riscosse e non inviate o
inviate con enormi e poco chiari ritardi.
C’è stato sicuramente il problema da Lei menzionato, i soci che
hanno presentato ricorso hanno mostrato le ricevute di soldi pagati
ai responsabili delle delegazioni ma che non risultavano alla sede
Ais di Milano.
Cosa succederà adesso in Campania?
Fino agli inizi dell’anno nuovo resterò come commissario anche se si
pensa alla presenza di un supervisore esterno fino a nuove elezioni,
tra maggio e giugno. Per il futuro si cambierà il sistema di
conferimento delle quote che i soci verseranno non ai delegati ma
direttamente su un conto bancario dell’Ais regionale e da qui su
quello nazionale.
E i corsi per sommelier?
I corsi si svolgeranno regolarmente come tutte le altre attività
dell’associazione. Ci stiamo adoperando affinché i nostri soci
subiscano il minor disagio possibile da questa situazione.
Una brutta figura per l’Ais Campana?
Sicuramente, ma vorrei far notare che la quasi totalità dei nostri
sommelier campani sono professionisti seri e preparati a cui dico di
non lasciarsi turbare da questa situazione disdicevole e di
continuare ad essere messaggeri del buon bere.
di Marco Contursi
vignetta di Peppe Avolio
27/10/05
Fonte:
Campaniasuweb.it |