12.03.2008 | Vino e dintorni

Il magnifico Moscato di Siracusa

Ricordo sempre con grande emozione ed entusiasmo, il primo vino che mi fece innamorare di questa realtà enologica, quando una sera di tanti anni fa, lasciatomi consigliare da un amico/collega sommelier e ristoratore, mi presentò un cabernet/sauvignon del Conte Lucio Tasca d’ Almerita, ancora oggi tra i primi in termini di qualità, di tutta l’isola.

Una azienda, quella di oggi, di Siracusa che si è messa in mostra, aggiudicandosi alcune medaglie d’Oro, in alcuni Concorsi Enologici, con i suoi magnifici moscati, stò scrivendo dell’azienda:

Cantine Gulino - Enofsanusa srl
Sede legale: - V.le Tica 127 - 96100 Siracusa
Cantina: C.da Fanusa - Via Impellizzeri, 8 96100 Siracusa

Sede Amministrativa e Commerciali: tel / fax 0931 721218
Sito internet: www.cantinegulino.com

e-mail: cantinegulino@alice.it

Account Manager: Simona Conti - cell. 338 2999041

Cell. 330-969586

e-mail: conti.simona@tin.it

Ho degustato un vino bianco di questa azienda, per me fino ad oggi sconosciuta, che mi ha fatto ricredere molto piacevolmente di come la Sicilia non sia solo “terra di grandi rossi“, un vino che alla cieca, mi avrebbe fatto girovagare in altre regioni italiane. Veramente molto piacevole, di qualità assoluta, un vino con una grande materia prima impiegata, a cui è seguita una vinificazione impeccabile.

E’ seguito poi uno stupendo blend di uve rosse autoctone ed alloctone, che danno origine ad uno splendido vino rosso con una grande bevibilità, e “Dulcis in Fundo“ uno strepitoso Moscato di Siracusa Doc, come pochi se ne trovano in circolazione. La Sicilia, oltre ad essere terra da grandi rossi, è indubbiamente vocata per la produzione di ottimi vini passiti, liquorosi, e per le sue stupende marsale, ad oggi ancora poco conosciute a torto dal grande pubblico.


I terreni particolari

I terreni di substrato che affiorano nell'area dell'azienda vinicola sono costituiti da sabbie e calcareniti organogene giallastre conosciute in letteratura geologica col nome di "panchina".

Trattasi di formazione sedimentaria i cui lineamenti morfologici sono quelli tipici delle aree di affioramento dei terreni di piattaforma carbonatica, poco disturbati e con giacitura sub-orizzontale modellati dall'azione di abrasione del mare e , successivamente dall'erosione meteorica.

L'intera formazione, che nell'area in esame affiora per diversi chilometri quadrati, è ricoperta localmente da un fertilissimo suolo agrario costituito in larga parte dal disfacimento della sottostante calcarenite e da sostanza organica.

Dal basso latino "Fania" che significa bosco. Il toponimo ci indica come, con buona probabilità, in quel periodo medievale la zona si trovasse incolta e vi prosperasse il bosco allo stato naturale. Da un documento del 1338 riportato dal primo libro dei privilegi di Siracusa leggiamo: "de sententia fani milocche".

I vigneti del nero d'avola si trovano in contrada Terrauzza che potrebbe derivare dal vocabolo greco DRUS che significa quercia o da un toponimo composto dal menzionato vocabolo greco e dal vocabolo arabo RA'AYAH che significa stalla di buoi.

Risultano qui evidenti le affinità di significato esistenti nella toponomastica di questa zona: Fanusa (bosco, macchia mediterranea); Terrauzza (macchia a querce o stalle della macchia). L'antica contrada Fanusa era estesa in un quadrato di un chilometro per lato quindi meno estesa dell'attuale contrada che comprende l'entroterra e tutta la zona costiera.

Già nel 1600 era coltivata a vigneti tant'è che la stessa è citata nel testamento di Pompeo Picherali, architetto che ricostruì Siracusa dopo il terremoto del 1693 in cui specificava "lascio il palmento con la cantina annessa e i terreni allevati a moscato a.....".

I vigneti sono insistiti nei terreni della nostra azienda fino al 1850 epoca in cui l'epidemia di filloossera distrusse tale cultivar. Reimpiantati su innesto di vite americana agli inizi del 1900 ed allevati a moscato e nero d'avola dai nostri diretti ascendenti i quali effettuavano una vendita diretta dei loro prodotti in una cantina sita in Siracusa in Via Rocco Pirro. Nel 1950 l'azienda fu riconvertita in orticole e solo nel 1995 gli attuali discendenti riconvertirono l'azienda in cultivar di nero d'avola e moscato di Siracusa ripristinando la vecchia tradizione e ristrutturando il vecchio caseggiato circa 700 metri quadrati già, di Pompeo Picherali e conservando un patrimonio storico della città di Siracusa.


Degustazione

Vino Fania 2006- Igt- gr- 13- Fiano 50% Insolia 50% -

Bella la forma della bottiglia, spartana ma originale l’etichetta con sfondo bianco e scritta nera, ma veniamo alla parte piu’ interessante che è il contenuto :

di un giallo paglierino carico, il naso è veramente intenso (specialmente dopo 10/15 minuti di ossigenazione): fine e di qualità, dove emergono note di frutta a pasta gialla ed in sottofondo di vaniglia (barrique molto ben dosata ??); in bocca è molto gradevole, giustamente caldo, equilibrato e molto intenso : è denso nel centro bocca, emerge il fiano che dona eleganza e finezza, mentre l’insolia conferisce corpo e potenza.

Uno dei migliori vini siciliani di tipologia bianca, che ho degustato negli ultimi anni, che mi ha fatto ricredere sul fatto che la Sicilia fosse terra altamente vocata solo per i rossi, mentre con questo vino, anche i bianchi, hanno fatto passi da gigante in termini qualitativi.

Complimenti a questa azienda del siracusano, che già si è messa in evidenza in ambito nazionale, con prestigiosi premi vinti alla Douja d’ Or 2007.

Un vino da collocare senza dubbio intorno ai 90/100 ed oltre.


Vino Fanus- Igt Sicilia 2006-gr. 13,50

Il nome deriva dalla contrada Fanusa in cui vengono coltivate le uve.

Ottenuto da un blend di Sirah e Nero d’ Avola, si presenta di un bel rubino di media intensità; naso fresco con leggere note speziate in sottofondo, ed una bella ciliegia in evidenza; in bocca è giustamente caldo, morbido, godibile, con una buona bevibilità, si sente la nota “ pepata “ dello sirah, buona la Pai finale.

Devo rimarcare l’aspetto relativo al vitigno Sirah, che in Sicilia dà ottimi risultati.

Valutazione 87/88


Vino Don Nuzzo- Moscato di Siracusa Doc- 2006-gr.14-

Questo vino è identificato come il piu’ antico d’ Italia, nel VII° secolo A.C. iniziò a chiamarsi Pollio, dal nome del Re Tracio Pollio che governava Siracusa.

Un vino che si presenta nel bicchiere consistente, di un bel giallo intenso dorato; al naso è elegante, raffinato e fine, aromatico con note proprie del vitigno moscato; in bocca entra morbido, elegante, fine, dolce in maniera gradevole, non stancante e misurato; dopo 10/15 minuti nel bicchiere si apre a meraviglia.

Un grande vino da meditazione, che vi consiglio di provare, lo merita.

Valutazione 92/93

P.S.) Questo vino si è aggiudicato il Premio della Douja d’Or 2007, ed è strameritato.


Alla salute, cari amici lettori, con i magnifici vini dell’azienda Gulino di Siracusa.

 
Roberto Gatti
sommelier degustatore
Codigoro (Ferrara)
Email: gatti-roberto@libero.it
Winetaste.it - contact@winetaste.it
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