15.04.2004 | Vino e dintorni

Schioppettino: un vitigno autoctono salvato dall'estinzione

Uno tra i primi nomi dell’antichità, con cui venne chiamata la nostra bella penisola, fu Enotria. Furono gli antichi Greci, ad attribuirle questo nome, i quali ritenevano il vino come un nettare degli dei e lo offrivano in premio ai vincitori dei giochi olimpici. Il termine Enotria significa "terra del vino", e non è casuale che fosse chiamata con questo termine...

Un pò di storia...
Come rivelano antichi resti archeologici ritrovati, nella nostra bella Penisola si produceva vino sin dalla comparsa dell'homo italicus. I primi dati che i libri di viticoltura riportano, risalgono a diverse migliaia d'anni fa, quando i nostri antenati, consumavano vino dalle palafitte padane fino alle grotte siciliane. E già nell’antichità, i primi divulgatori scientifici del I sec. d.C., censivano più d'un centinaio di varietà vitivinicole peninsulari (91 uve diverse, 50 tipi di vini pregiati, e tutta una serie di vini minori, salati, dolci, artificiali) coltivate ed apprezzate in tutto il Mediterraneo e anche più là.

Venendo ai giorni nostri, l'Italia è il primo produttore del mondo, con una quantità media annuale di 70 milioni di hl. Un primato raggiunto grazie a condizioni climatiche particolari, dove si produce vino dalle pianure a quote sotto il livello del mare, fino ai 700/800 mt sul livello del mare; alla natura fertile dei terreni, ricchezza e varietà dei vitigni, moderne tecniche di vinificazione ed tanta esperienza, tramandata di padre in figlio, da generazioni di vignaioli. Tutto ciò offre ai consumatori, a differenza di qualche decina di anni fa, una grande scelta qualitativa.

Paradossalmente è quasi più difficile, oggi, trovare un vino scadente che non un vino di qualità. Cercando di tutelare la produzione di alta qualità, la legislazione italiana si è dotata di leggi, con istituzione delle denominazioni Doc e Docg.

I vini Doc (Denominazione di origine controllata) sono prodotti in aree delimitate, piccole o medie, e recano sull'etichetta il loro nome geografico.

LE DOCG E LE DOC DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
Prima di addentrarci nel nostro specifico tema, il vitigno Schioppettino appunto, farò un breve viaggio, insieme a voi, cari amici e lettori, intorno ai vini del Friuli Venezia Giulia, per poi approfondire la zona Doc dei Colli Orientali del Friuli. La produzione di vini ha sempre avuto, fin da tempi remoti, una notevole importanza per l'economia della regione. La vite è arrivata in Friuli, importata dall'Oriente, ancora prima che in Francia. Il vino infatti era già conosciuto dagli abitanti del Friuli quando la Gallia Transalpina ignorava la sua esistenza. Quindi è opportuno che anche noi Italiani teniamo ben stretti i nostri primati nazionali!

DOCG:
1. Ramandolo (prodotto con uve di Verduzzo nella località di Ramandolo)

DOC:
1. Carso
2. Colli orientali del Friuli
3. Collio goriziano o Collio
4. Friuli Annia
5. Friuli Aquileia
6. Friuli Grave
7. Friuli Isonzo o Isonzo del Friuli
8. Friuli Latisana
9. Lison-Pramaggiore


IGT:
1. Venezia Giulia
2. Delle Venezie


Complessivamente i"Colli Orientali del Friuli"comprendono circa 2.000 ettari di vigneto in coltura specializzata nei quali trovano ospitalità, oltre ai vitigni autoctoni quali Tocai friulano, Verduzzo friulano, Ribolla gialla, Schioppettino, Pignolo, Tazzelenghe, Refosco dal peduncolo rosso e Picolit, anche altre varietà importate dalle più diverse zone viticole europee. Chardonnay, Pinot bianco, Pinot grigio e Pinot nero dalla Borgogna. Dal Bordolese sono giunti Sauvignon, Cabernet e Merlot. Dall'Alto Adige il Traminer aromatico; dal bacino del Reno il Riesling renano, infine dalle isole del Mediterraneo la Malvasia (istriana).

Tutta questa varietà non ha consentito ai"Colli Orientali del Friuli"di essere conosciuti per uno o pochi vini particolari, ma è garanzia che queste terre sono adatte a qualsiasi tipo di produzione viticola ed enologica, data la loro particolare composizione ed il microclima ottimale per questo tipo di coltivazione, sommate ad una secolare esperienza dei bravi viticoltori friulani. Anche qui, da circa una decina di anni, abbiamo assistito ad una evoluzione nel modo di coltivare la vite e nel modo di vinificare, il tutto per perseguire l’obiettivo finale della: qualità e finezza dei prodotti che arrivano sulle tavole di tutto il mondo...

Produzioni volutamente contenute, vendemmie rigorosamente manuali e l'uso delle più moderne tecnologie di vinificazione sono alla base della qualità e della genuinità di questi magnifici vini. Per quanto detto, si può a ragione affermare, che nella zona DOC"Colli Orientali del Friuli"esiste il vino giusto per ogni pietanza: dall'antipasto al dessert. Molti estimatori apprezzano i vini bianchi, che qui raggiungono livelli altissimi, difficilmente riscontrati altrove, se si esclude la confinante Doc Collio e poche altre eccezioni, dai profumi fruttati nel primo anno di vita, freschi, floreali, fragranti; nel contempo al palato rotondi, ricchi di struttura.

Ma qui vengono prodotti anche ottimi rossi, alcuni dei quali di origine autoctona, salvati dall'estinzione grazie alla sensibilità e alla lungimiranza di alcuni dei viticoltori friulani, di cui, piu’ sotto, tratterò dettagliatamente proprio uno di questi, encomiabili produttori. Infine il "Picolit" e il "Ramandolo": due vini che hanno fatto la storia dell'enologia friulana. Così diversi eppure così simili. Preziosi perché rari, complessi e ammalianti tanto da essere considerati vini"da meditazione", che ben poco ormai, hanno da invidiare ai piu’ blasonati e costosi, “ Sauternes ” dei cugini d’Oltralpe.

 

TIPOLOGIE VINI
Chardonnay: Bianco di discreta struttura, con gradazione e acidità piuttosto elevate. Fine ed elegante con profumi che ricordano la mela e i fiori di acacia. Invecchiato si evolve in bouquet piacevolissimo in cui si riscontra l'artemisia.
Vino da aperitivo, adatto a una vasta gamma di antipasti magri, minestre, piatti a base di uova o di pesce. Va servito a 8-10 °C.

Pinot bianco: Bianco delicato e vellutato con gradazioni ed acidità sostenute. Profumi di fiori bianchi, mela, albicocca ed artemisia. Se invecchiato il bouquet evolve in note che ricordano la frutta matura, la frutta secca, le erbe aromatiche.
Vino da aperitivo, adatto a una vasta gamma di antipasti magri, minestre, piatti a base di uova o di pesce. Va servito a 10-12 °C.
 

Pinot grigio: Bianco dal colore giallo paglierino, con riflessi ramati, anche intenso, bouquet tipico che ricorda i fiori di acacia. Gusto secco, pieno, piacevolmente amarognolo.
Si presta ad accostamenti con prosciutti, formaggi freschi, primi piatti con sughi a base pomodoro, carni bianche leggere. Si serve a 8-10 °C.

Ribolla gialla: Bianco, di colore giallo paglierino tendente al verdognolo. Profumo floreale e fragrante, sapore asciutto, fresco, con leggera nota ammandorlata nel finale.
Si accompagna ad antipasti freddi, minestre e primi piatti a base di verdure, creme e vellutate, pesce. Va servito freddo a 10-12 °C.

Malvasia: Bianco poco alcolico, in genere poco colorato, leggero e dissetante, piacevolmente aromatico.
Ottimo vino da aperitivo e da antipasti magri. Si adatta anche a primi piatti e zuppe a base di verdure. Vino tipico, nella versione frizzante, per accostamenti con il pesce e con i crostacei. Da servire a 10-12 °C.

Tocai friulano: Vitigno principe del Friuli, anche se a volte un po trascurato, a favore di altri piu’ famosi e conosciouti: Bianco dal colore giallo paglierino tendente al verdognolo. Aroma floreale e fruttato con una nota tipica che ricorda il profumo della mandorla amara. Al gusto asciutto, intenso, vellutato, generalmente con acidità moderata.
Eccellente come aperitivo o accompagnato a formaggi freschi, prosciutto crudo, primi piatti anche impegnativi, carni bianche, uova con asparagi. Da servire a 10-12 °C.

Riesling: Bianco dal colore giallo paglierino poco marcato. Profumo tipico di agrumi, erbe aromatiche, fiori di campo. Al palato elegante, asciutto, fresco, dissetante, leggero di corpo.
Si accompagna a piatti a base pesce, crostacei, molluschi, minestre delicate, carni bianche senza spezie. Da servire a 8-10 °C.

Sauvignon: Sicuramente tra i miei vitigni preferiti, insieme al Tocai:Bianco di colore giallo paglierino più o meno intenso. Aroma prorompente, tipico, che ricorda i fiori gialli, la salvia, la menta, il peperone. Vino di grande struttura, corposo e nel contempo dotato di buona acidità.
Vino da aperitivo e da abbinare a piatti primi piatti speziati, creme e minestre, formaggi di media stagionatura, prosciutto crudo, uova in omelette. Da servire a 8-10 °C.

Traminer aromatico: Bianco di colore giallo paglierino anche intenso. Aromatico con bouquet che ricorda la vaniglia, i fiori di tiglio, la mandorla, la frutta matura.
Vino da abbinare ad antipasti elaborati caldi o freddi. Pesce in salsa e formaggi saporiti. Da servire a 10-12 °C.

Verduzzo friulano: Bianco dal colore giallo dorato anche intenso. Profumo intenso, fruttato. Al palato per lo più amabile o dolce, leggermente tannico, robusto, corposo con grado alcolico anche elevato.
Tipico vino da dessert che si accompagna bene a pasticceria secca. Se invecchiato risulta interessante anche abbinato a formaggi piccanti e di lunga stagionatura. Da servire a 12 °C.

Ramandolo: Bianco dal colore giallo dorato intenso. Deriva da uve di Verduzzo friulano prodotte nell'omonimo cru (comuni di Nimis di cui Ramandolo è una frazione, e Tarcento). Profumo intenso, fruttato che ricorda il miele, l'uva passa, la confettura di frutta. Al palato per lo più amabile o dolce, leggermente tannico, robusto, corposo. Grado alcolico anche elevato specie se prodotto con uve passite. Tipico vino da fine pasto che si accompagna bene a pasticceria secca. Se invecchiato risulta interessante anche abbinato a formaggi piccanti e di lunga stagionatura. Da servire a 12 °C.

Picolit: Questo vitigno è soggetto “ all’aborto floreale”, perché solamente pochi acini di un grappolo riescono ad allegare, e quindi la produzione è ridottissima naturalmente: Vino bianco dal colore giallo dorato intenso specie se invecchiato o affinato in legno. Profumo finissimo e intenso, floreale, fruttato, incredibilmente complesso. Al palato dolce, vellutato, armonico. Grado alcolico in genere piuttosto elevato. Per le sue caratteristiche è un vino"da meditazione"di difficile abbinamento e quindi da degustare preferibilmente solo, ma molto meglio se noi saremo in buona compagnia. Temperatura di servizio 12-14 °C.

Bianco: vino a denominazione di origine ottenuto tramite vinificazione di una o più varietà a bacca bianca tra quelle precedentemente descritte (esclusi Traminer aromatico e Malvasia). Le sue caratteristiche dipendono dal tipo di uve utilizzate. Al palato è secco.

Merlot: Colore rosso rubino intenso. Aroma pieno e fragrante leggermente erbaceo, che ricorda l'amarena, il lampone, la mora il mirtillo. Se invecchiato il bouquet si arricchisce di note speziate. Gusto secco, strutturato, sapido.
Vino indicato per piatti di carne bianca e rossa, arrosti e formaggi di media stagionatura. Servire a 18-20 °C.

Cabernet sauvignon: vino di colore rosso rubino intenso tendente al violaceo. Aroma intenso, delicato, fruttato. Se invecchiato il Bouquet evolve con note di vaniglia, liquirizia, spezie. Al palato è pieno e vellutato specie se affinato in barrique. Vino da carni fredde della grande cucina. Ottimo con arrosti, pollame o formaggi a pasta dura. Servire a 18-20 °C.

Cabernet franc: vino di colore rosso rubino tendente al violaceo. Aroma intenso spiccatamente erbaceo e vinoso. Sapore pieno, tannico, in genere poco alcolico.
Se giovane è vino da carni rosse e arrosti. Se leggermente invecchiato si accosta bene anche alla selvaggina da piuma e a formaggi stagionati. Servire a 18-20 °C.

Cabernet: vino ottenuto tramite vinificazione congiunta di uve di Cabernet franc e sauvignon. La prevalenza di note fruttate o erbacee dipende dal rapporto tra le due uve.

Pinot nero: colore rosso rubino non sempre intenso. Aroma delicato fruttato, complesso che evolve e si impreziosisce a seguito di invecchiamento ed affinamento in legno. Vino di buona struttura, al palato vellutato, rotondo, mai aggressivo.
Vino da carni bianche o rosse, arrosti e formaggi freschi. Servire a 18-20 °C.

Schioppettino: è sostanzialmente una Ribolla nera, chiamata in antichità anche Pocalza, dal colore rosso rubino tendente al violaceo. Aroma tipico di frutti di bosco, mora selvatica, lampone e mirtillo. Sapore pieno, intenso, a volte asprigno. Le migliori versioni vengono affinate in legni medio-grandi !
Vino da accompagnare ai piatti rustici della cucina friulana, carni rosse, selvaggina e formaggi a media stagionatura. Servire a 16-18 °C.

Refosco dal peduncolo rosso: colore rosso rubino con riflessi violacei che si attenuano con l'invecchiamento. Profumo intenso,erbaceo, vinoso, con note che ricordano la mora selvatica e frutti di bosco.
Sapore deciso, leggermente tannico e piacevolmente amarognolo.
Vino da carni grasse e piatti rustici della cucina friulana. Servire a 16-18 °C.

Pignolo: Vino rosso di grande struttura con colore rubino intenso. Aroma delicato e complesso che si impreziosisce di mille sfumature a seguito di affinamento in legno. Sapore pieno, leggermente tannico, asciutto e vivace.
Se invecchiato è un vino di grande classe che si accompagna a carni bianche e rosse, formaggi stagionati, salumi speziati. Servire a 20°C.

Tazzelenghe: Colore rosso rubino intenso. Aroma erbaceo con note fruttate. Per il notevole contenuto in tannini e per l'elevata acidità, necessita di lungo affinamento in legno. Dopo qualche anno le note erbacee si stemperano facendo emergere un bouquet fine, particolare, estremamente complesso.
Vino da carni grasse, insaccati, selvaggina. Servire a 20°C.

Rosso: vino a denominazione di origine ottenuto tramite vinificazione di una o più varietà a bacca rossa tra quelle precedentemente descritte. Le sue caratteristiche dipendono dal tipo di uve utilizzate. Al palato è secco e corposo.

Rosato: vino a denominazione di origine ottenuto tramite vinificazione in rosato di una o più varietà a bacca rossa tra quelle precedentemente descritte. Colore rosa tenue o cerasuolo. Profumo vinoso e fragrante. Gusto morbido e asciutto. Da abbinare ad antipasti di insaccati, minestre e risotti, formaggi freschi. Servire a 14-16 °C.

Fine prima parte.

Roberto Gatti
sommelier degustatore
Codigoro (Ferrara)
Email: gatti-roberto@libero.it
   
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