30.05.2008 | Vino e dintorni

Soave 4X4: il Soave a trazione integrale

Ho partecipato alla 3° manifestazione “Tutti i Colori del Bianco “ , organizzata dal Consorzio di Tutela di Soave, presieduto dal Presidente Arturo Stocchetti e diretto da quel vulcano di iniziative, sempre in eruzione, che è l’amico Aldo Lorenzoni, coadiuvato dalla altrettanto attenta e presente Lucia Vicentini.

Il tutto con il supporto organizzativo e di conoscenze in materia, dell’amico e collega giornalista, il bravo Bruno Donati, persona dalla grandi doti umane e tecniche, e quando è Bruno ad organizzare questi eventi le belle sorprese non mancano mai. Una manifestazione che è giunta alla sua terza edizione, che vuole fare conoscere il Soave e tutto il suo territorio, fatto di dolci e stupende colline, ma anche caseifici dove si possono gustare ottimi formaggi, ma anche le magnifiche ciliegie di Brognoligo, a pochi chilometri da Monteforte d’ Alpone, dove si è svolta questa bella ed istruttiva manifestazione, nel palazzo vescovile in pieno centro.

160 le aziende partecipanti, provenienti da ogni parte d’ Italia, con in degustazione pubblica di oltre 350 vini, il meglio dei bianchi oggi disponibili in Italia. Tra le curiosità di questo evento voglio segnalare il Pigato ligure ed un vermentino di dieci anni di età, a sfatare l’errata idea comune della loro non tenuta nel tempo. Tra i vini bianchi piu’ longevi voglio ricordare i vini friulani degli anni ‘80 dell’enologo Gaspare Buscemi, il verdicchio Colonnara del ‘ 94, il toscano Colognole, il trebbiano Valentini del 1998 ecc.

Ma a fare gli onori di padrone di casa, come è giusto che fosse, è stato il Soave, con una degustazione verticale, riservata agli oltre 40 giornalisti provenienti da ogni parte d’ Italia e dall’ estero, di 4 annate storiche di altrettante cantine: quindi ecco da dove è scaturito il titolo Il Soave 4x4.

Il venerdi’ pomeriggio si è svolta questa bella ed interessante degustazione, che ci ha fatto capire e riconfermato, come i vini bianchi, quando provenienti dai giusti terreni, vinificati in maniera ottimale, possano durare oltre i 10 anni di età, sfatando il luogo comune ancora troppo diffuso (aimè!) tra i ristoratori ed addetti ai lavori, che i vini bianchi debbano essere consumati entro il loro primo anno di vita, massimo due.

Vorrei dire invece, come mi ha confermato nella giornata successiva il dott. Lunelli del gruppo Ferrari di Trento, che il meglio i vini bianchi, bollicine comprese, iniziano a darlo dopo il 4° anno di età, perdendo sicuramente in freschezza, ma acquistando in termini di complessità e sfumature piu’ fini ed eleganti.

La degustazione è stata presentata direttamente dai produttori, coadiuvati da due colleghi redattori di Guide Nazionali: Nicola Frasson di Slowfood e Massimo Zanichelli dell’ Espresso. La prima azienda a presentare i suoi vini è stata:


1) AZIENDA AGRICOLA INAMA- VIGNA FOSCARINO

A Stefano Inama non mancano le iniziative, anche coraggiose, ma sempre volte alla ricerca della sperimentazione e dell’ottenimento del meglio possibile. L’azienda possiede vigne in una delle zone piu’ vocate della zona del Soave, i Vigneti di Foscarino, dove possiamo trovare confinanti Anselmi, Gini ed altri produttori storici della zona.

Il principale patrimonio viticolo dell’azienda si localizza proprio sul Monte Foscarino, 20 Ha di garganega disposti su ciglioni e terrazze a 150 mt di altezza, su terreni costituiti da lave basaltiche di origine vulcanica. Le uve raccolte in ottobre, godono di una breve macerazione sulle bucce dopo la macerazione, ed il mosto viene fatto fermentare in barriques (non nuove) per 7 mesi, con batonages, ed oltre 10 mesi di successivo affinamento in acciaio.


NOTE DI DEGUSTAZIONE


Annata 2006

Tutte le bottiglie servite erano in formato magnum, ed i vini ottenuti da garganega in purezza 100%, con uso di enzimi per estrarre i profumi: giallo paglierino in buona tonalità; naso fine ed intenso, si sente la vaniglia della barrique; in bocca è fresco, abbastanza caldo, è stato il 2006 il migliore millesimo degli ultimi 10 anni; si percepisce ancora il sentore dei lieviti

85/86


Annata 2005-gr.13,5

Colore piu’ intenso del precedente, necessita di 10 minuti di ossigenazione, ed allora al naso si è aperto; in bocca è caldo, con una bella nota di nocciola nel finale, chiude con una discreta Pai.

84


Annata 2004

Bel giallo paglierino carico; al naso si sente troppo il legno in cui è transitato; in bocca è abbastanza denso, con una nota tostata, necessita anche lui di aria per aprirsi, bello il finale di bocca.

84


Annata 2003

Naso di media intensità; in bocca è caldo, maturo, ma presenta ancora una bella spalla acida. Lunga la Pai in chiusura

85


2) AZIENDA SUAVIA- VIGNA LE RIVE

Conosco questa azienda, condotta da 4 giovani sorelle, da oltre 10 anni, quando incominciavano a muovere i primi passi nel panorama vitivinicolo italiano, e fin da subito ne avevo colto la grande qualità interpretativa del Soave. L’azienda gode di un fattore insostituibile: possiede tra i migliori vigneti del comprensorio, a 350 mt di altezza slm, in uno dei punti piu’ alti e settentrionali della zona classica.

Il cru proposto in degustazione è stato del vigneto le Rive, 1,5 ha di vigne che gode di una ottima ventilazione, di un germogliamento tardivo, con vigne di 45/50 anni di età, che sono le migliori per produrre grandi vini. Il vino viene affinato in barriques “ Sur-Liès “, per dirla alla francese.


Annata 2005

Nota boisè al naso; bella la bocca, intensa, piacevole, in equilibrio sensoriale, con note dolciastre molto accattivanti e piacevolissime, che invitano alla beva scorrevole. Ciude con una buona Pai. Un bel prodotto

88/100


Annata 2003

Ha risentito indubbiamente dell’annata torrida: è pronto, ma sicuramente inferiore al millesimo 2005. Al naso è elegante, ricorda il Riesling, con note di idrocarburi e zolfo,in bocca ha una buona beva, una bella mineralità e lunghezza.

86


Annata 2002

Naso di media intensità e qualità; in bocca spicca una bella freschezza, con la nota acida in evidenza; corpo leggermente esile, ma in equilibrio-Discreta la Pai.

85


Annata 2000

Paglierino quasi dorato; naso di buona intensità, di media qualità; in bocca è caldo, ampio, leggermente carente di acidità, chiude con una lunga Pai

84/85


3) AZIENDA PORTINARI UMBERTO- VIGNA ALBARE

Il sig. Umberto Portinari, uomo schivo e riservato, ha voluto lanciare una sfida hai presenti : che anche da vitigni di pianura si possono ottenere ottimi prodotti e ci è riuscito: SFIDA VINTA !

Portinari è il viticoltore di Brognoligo, che ha usato per primo in Italia, la tecnica della Doppia Maturazione Ragionata (DMR). Questa tecnica consiste nel provocare due livelli

di sovramaturazione delle uve attraverso il taglio del tralcio della vite, eseguito in modo da lasciare una metà dei grappoli, ancora alimentati dalla linfa, a surmaturare in pianta, e l’altra metà, quella ”recisa”, a iniziare, sempre in vigna, un naturale processo di appassimento.

Questa doppia maturazione è definita “ragionata“ perché diventa cruciale il momento del taglio del capo a frutto, che va compiuto nel momento ottimale di migliore maturazione dell’uva, la quale godrà in seguito di una raccolta “collettiva” di ambedue le partite ( sia quella surmatura che la passita ), in genere non prima di tre settimane dal momento del taglio. Questa tecnica è iniziata nel 1992 in collaborazione con l’ Istituto di Viticoltura di Conegliano. I vini di Portinari vedono solo l’uso dell’acciaio.


Annata 2000

Buon naso, in bocca è giustamente caldo, equilibrato, pieno di bella beva, e chiude con una lunga Pai. Un vino ancora integro.

86-


Annata 1999

Naso pulito e fine; in bocca è armonico, di corpo medio, ma equlibrato, con una bella nota di nocciola nel finale. Di buona espressione

86/87


Annata 1998

Bel giallo paglierino, con riflessi dorati; naso pulito, intenso, con note terziarie di evoluzione, in bocca è abbastanza pimpante, ma già in fase di declino, ma ancora bevibile, con sentori di pietra focaia.

84/85


Annata 1997

Bel giallo intenso; naso terziarizzato; in bocca è pieno, intenso e di bella beva, molto gradevole, vivo e pimpante, molto buono ad 11 anni dalla vendemmia.

UN GRANDE PRODOTTO


90/100 ed i miei migliori complimenti, da applauso !


4) AZIENDA GINI- VIGNETO SALVARENZA

Una delle aziende stotiche di Monteforte d’ Alpone, la presenza dei Gini infatti risale al 1600. Un documento di compravendita del 1852 testimonia l’acquisto da parte di Giuseppe Gini di una vigna in contrada Salvarenza, dove la famiglia possedeva terre già nel XVIII secolo.

Un pedigree secolare che oggi trova coronamento in una delle aziende piu’ affascinanti ed articolate di tutto il comprensorio, assai vicina per concetto, struttura e fascino ad uno chateàu francese. Ho avuto la fortuna, alcuni anni orsono, di visitare le magnifiche cantine, interamente scavate nella roccia vulcanica, le cui pareti a vista di roccia nera tufacea offrono la migliore garanzia di controllo della temperatura e dell’umidità.

In questa cantina si lavora senza l’uso della solforosa in vinificazione, consentendo di ottenere vini piu’ salubri, ed ugualmente longevi negli anni, con un quantitativo massimo all’ imbottigliamento di circa 50/60 mg./lt.


Annata 2005

Naso elegante di media intensità; bocca fresca, intensa, di bell’equilibrio, lunga la Pai. Migliore in bocca, rispetto al naso, dove probabilmente avrebbe necessitato di maggiore ossigenazione. Un bel prodotto.

88


Annata 2002

Naso di media qualità; in bocca è fresco, minerale, spicca una bella nota di nocciola tipica del vitigno; giustamente caldo, lungo, con note acido-saline molto gradevoli.

86/87


Annata 1999

Giallo con riflessi dorati; naso inizialmente chiuso; in bocca si apre a ventaglio, con un buon equlibrio;una bella beva, pimpante , minerale e sapido, con note tra la frutta esotica ed il mielato.

87/88


Annata 1993

Note terziarie al naso, di bella piacevolezza ed intensità; in bocca è piacevole, ancora godibile, in forma, con sentore di lieviti, grano, con una buona sapidità.

89/90


Note conclusive

Da questi incontri emergono dei dati molto significativi, primo tra tutti il fatto che anche i vini bianchi possono durare molto a lungo negli anni. Le condizioni per arrivare a ciò sono molteplici, prima tra tutte una grande vigna, impiantata nel posto giusto, che ci consenta di fare arrivare in cantina uve perfettamente sane, e con la mano dell’enologo che dovrà solo preservare quanto la natura gli ha fatto arrivare in cantina.

Poi non da meno, una buona cantina buia ed umida, dove questi vini bianchi possano dormire in silenzio, al buio e lontano da rumori, schiamazzi della vita moderna, ed al momento opportuno saranno in grado di farci emozionare, e di regalarci sensazioni che solo questi “vecchietti “ sanno trasmetterci.

Alla salute, cari amici lettori, con i magnifici Soave 4X4 in degustazione verticale (a trazione integrale), un magnifico vino, ottimo se bevuto giovane, che diventa GRANDE se invecchiato qualche anno.

Roberto Gatti
sommelier degustatore
Codigoro (Ferrara)
Email: gatti-roberto@libero.it
Winetaste.it - contact@winetaste.it
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