Le varie forme dei contenitori per il vino
o altro si sono evolute nel tempo per favorire l'affinamento, il
trasporto ecc... fino alle
moderne bottiglie, nelle varie capacità e colori che oggi
conosciamo. In origine le bottiglie erano concepite al fine di
indicare la provenienza del prodotto o il loro contenuto, per lo più
erano francesi.
La 'bottiglia bordolesa'
indicava che il vino contenuto proveniva da Bordeaux. La 'borgognotta'
dalla zona della Borgogna. La 'clevelin',
oltre ad indicare la provenienza indicava anche la capacità di 0,62
cl, il che significava che da 100 L. di mosto appena svinato ne
rimanevano solamente 62 L. quando era giunto a maturazione.
La 'bottiglia champagnotta' era
per i vini originari della zona della Champagne; la 'forma
ad anfora' stava ad indicare i vini prodotti in Provenza,
la 'renana', o, 'alsaziana',
i prodotti di detta zona. In tempi non molto remoti e non solo per
ragioni patriottiche, queste erano le bottiglie che si utilizzavano,
anche se oggi vengono usate in tante nazioni e per prodotti diversi
dal vino.
Con il passare del tempo, sull'esempio
francese si sono susseguite altre forme, non solo per il vino, ma
anche per distillati e altri liquidi. In Italia il
contenitore più famoso è certamente il 'fiasco'
che, tra i suoi pregi, ha fatto conoscere ed apprezzare in tutto il
mondo il Chianti, quindi esso si identificava nel fiasco, rivestito
di un intreccio di erbe palustri, e con la Toscana.
Altra bottiglia non meno famosa è 'l'anfora',
che caratterizza tuttora il Verdicchio dei
Castelli di Jesi ed il suo produttore, quindi a colpo
d'occhio l'anfora indica: Verdicchio, azienda e regione. Ancora in
uso e' la bottiglia 'marsalesa'
usata per il vino di Marsala, simile ad una bordolesa ma con il
collo a forma di foglia di ulivo che sta ad indicare che in Sicilia
non c'è solo Vino ma anche del buon olio.
La 'Genzana' fu creata ai suoi
tempi per la valorizzazione dei vini di Genzano, in Lazio. La
bottiglia 'albeisa', più
elegante della borgognotta, per i vini del comprensorio di Alba, già
di per sè famosi (Barolo, Barbaresco, ecc), in Piemonte.
Esistono poi delle forme di bottiglie
personalizzate di aziende che commercializzano i propri prodotti in
bottiglie diverse dalle solite per favorirne il riconoscimento.
Con alterne fortune si è tentato di commercializzare
vini in bottiglie monodose con forme e disegni
impressi o in rilievo di località indicanti l'origine del prodotto.
Da queste brevi e sicuramente incomplete considerazioni sulle
bottiglie è nata l'idea di ricreare la ''Nuragheisa''.
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Frequentando i corsi di assaggiatore e di sommelier la domanda che
mi ponevo era: ''E' possibile creare una
bottiglia che rappresenti la Sardegna e, nel contempo renda
riconoscibile la provenienza del prodotto, sia maneggevole, elegante
e che dia valore aggiunto ai prodotti in essa contenuti?''.
La bottiglia nuragheisa ha ricevuto tanti lusinghieri apprezzamenti
sia dai produttori interessati che dalle autorità politiche che
hanno avuto occasione di visionarla.
E' riconoscibile a vista d'occhio la
provenienza del prodotto, è elegante, ha presa facile per
la sua particolare forma tronco-conica, è adatta al contenuto di
tutti i prodotti sardi, ma soprattutto non è la classica bottiglia
che una volta vuota diventa ingombrante e quindi da buttare, al
contrario essa diventa un oggetto di
arredamento.
E' auspicabile che in questa folle corsa della globalizazzione dove
tutti tentano di imporre tutto a tutti, spesso a discapito della
qualità e provenienza, ci si orienti anche sull'origine e
provenienza del prodotto, in aggiunta alle scritte sulle etichette.
Questa bottiglia non ha bisogno di
etichetta per indicare la provenienza, eccezion fatta per le
diciture di legge.
La sua storia completa si può conoscere visitando il sito
Nuragheisa.it.
Eventuali profitti derivanti da questa idea in parte e parti uguali
saranno devoluti al fondo Edo Tempia di Biella,
che si occupa di cura e ricerca sul
cancro, ed in egual misura ad un ente che in
Sardegna si occupa di cura e ricerca dell'anemia mediterranea.
Concludendo, ad ogni bevanda il suo bicchiere, a condizione che sia
contenuto nella bottiglia adatta.
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Ennio Pilloni
E-mail: nuragheisa@yahoo.it
Biella - 17/5/07 |