15.01.2007 | Vino e dintorni

Sartarelli ed il Verdicchio di Jesi

Correva l'anno 1999 e da molto tempo (1985), mi interessavo ai vini italiani, a quelli che non conoscevo ancora, andando alla loro ricerca per poterli degustare e rendermi conto della loro piacevolezza, qualità e finezza.

 

Già avevo degustato un Verdicchio che mi era piaciuto particolarmente e navigando in internet, sul sito del Concorso Internazionale del Winechallenge di Londra, avevo letto che un vino italiano, un Verdicchio 1997 aveva vinto nientemeno che il White Wine Trophy 1999: appunto il Balciana 1997 dell'azienda Sartarelli di Poggio San Marcello, che allora non conoscevo.

Ho preso il telefono ed ho comunicato al titolare sig. Patrizio questa strabiliante notizia, il quale mi rispondeva di essere a conoscenza di avere vinto una delle 100 medaglie d'oro del concorso, ed io a ripetergli che ne aveva vinto un'altra ben più prestigiosa: la Gran medaglia d'oro, vi lascio immaginare la sua gioia e sorpresa.

Dopo una settimana ero già puntualissimo in azienda e sono riuscito a comprarne diverse bottiglie, sia di Balciana che di Tralivio, e pure di verdicchio base, per me e per gli amici. Devo aggiungere, ad onore del vero, che il Balciana dei primi anni, pur essendo un grande vino non rientrava nelle mie corde, in quanto era un vino semiappassito, da uve surmature e quindi una via di mezzo tra un vino secco e dolce, di difficile abbinamento.

Oggi non è piu' cosi', il vino è secco, di grande corpo ed equilibrio, di grande piacevolezza, intensità e qualità, piu' facile da abbinare a tavola con i piatti della cucina marchigiana ed italiana tutta.

Sono stato chiamato, dall'amico enologo dell'azienda Alberto Mazzoni, persona molto preparata e di una squisitezza e simpatia personale difficilmente riscontrabile, e dai titolari dell'azienda Patrizio Chiaccarini e Donatella Sartarelli , che nonostante i successi ottenuti sono rimasti persone semplici e cordiali, a partecipare ad una verticale di Tralivio e di Balciana con ben 4 annate a ritroso nel tempo, e più sotto ve ne trascriverò le mie impressioni di degustazione. Credo che questa sia l'unica azienda, a quanto mi risulta, a produrre solo vini da monovitigno: il verdicchio, con ricerche in campo che hanno portato alla salvaguardia e studio di ben 32 antichi cloni di verdicchio, che nei prossimi anni ci potranno regalare nuove sorprese ed altri vini fuori dagli schemi.

Un po di storia aziendale

La loro attività di vignaioli inizia verso la metà degli anni '60: in un primo momento l'intera produzione veniva venduta ad altre cantine, ma con il passare degli anni crebbero in questi viticoltori l'attaccamento e la passione per questa magnifica zona a tal punto, che nel 1972 decisero di trasformare direttamente le uve prodotte.

Nell'anno 1999 l'Azienda ha partecipato per la prima volta al concorso internazionale di Londra "International Wine Challenge" organizzato dalla rivista specializzata Wine Magazine, con il vino Verdicchio dei castelli di Jesi Classico Superiore "Balciana".
Alla competizione erano presenti 8.500 vini bianchi provenienti da 34 Paesi. Nella prima fase di degustazioni sono state assegnate circa 110 medaglie d'oro (una di queste al "Balciana").

I vini aggiudicatari di tali medaglie sono passati così alla seconda fase di degustazioni, svoltasi per assegnare i trofei nazionali ed il trofeo del vino bianco della competizione.
E' stato così che il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore " Balciana " si è aggiudicato i due premi: Italian White Wine Trophy ed il prestigioso: White Wine Trophy.

Processo di vinificazione

La vinificazione di tutte le uve aziendali (selezioni e non) avviene in modo semplice, ma con estrema cura nei tempi e nelle modalità. S'inizia con la spremitura delle uve con 2 presse a membrana: la prima, con membrana laterale, è caricata con tubo coassiale per pompaggio senza diraspatura e con rottura degli acini minima; la seconda, con membrana centrale, è utilizzata per tutte le uve raccolte a cassetta e svuotate direttamente all'interno della stessa, onde evitare rotture degli acini.

Per entrambe le pressioni di lavoro vanno da 0 a 2 atmosfere, ma qui si lavora a pressione massima di 1,4 atm.. Alle varie pressioni si separano i mosti: da 0 fino a 0.5 atm mosto fiore (vino destinato all'imbottigliamento); da 0.5 a 1.4 atm mosto di seconda. Subito il mosto è pompato in vasche di cemento o d'acciaio inox, nelle quali viene portato ad una temperatura di 7 - 9° C a seconda della temperatura esterna. Per circa due giorni il mosto rimane in queste vasche, ciò permette di separare staticamente, già in questa fase, circa il 95% della feccia.

Dopo aver eseguito la sfecciatura per separazione, il mosto viene riportato a 17 - 18°C e così ha inizio la fermentazione, la cui durata varia dai 20 ai 30 giorni ad una temperatura costante di 18 - 20° C. A fine fermentazione si eseguono vari travasi con lo scopo di "pulire" il vino che rimane nelle botti d'acciaio inox fino all'imbottigliamento. Generalmente per il Verdicchio Classico si inizia l'imbottigliamento già nel mese di marzo, per il "Tralivio" nei mesi di aprile - maggio, mentre il "Balciana" s'imbottiglia in luglio prima della nuova vendemmia.

Il vino, quando si trova nelle vasche, è sempre mantenuto alla temperatura di 18°C, invece dopo essere stato imbottigliato a 16°C in apposito locale.
Circa il 45% del vino prodotto viene venduto ancora sfuso direttamente in cantina, e ciò che piu' di ogni altro aspetto mi ha favorevolmente colpito, è stato il riscontrare una qualità medio-alta nel vino in dama da 5 lt : un vino che potrebbe ben figurare al cospetto di molti vini imbottigliati, di qualità ben piu' scadente.

Ogni vino qui prodotto vede solo acciaio, in azienda non c'è l'ombra di alcun legno, e questa è una scelta aziendale molto mirata, a salvaguardare la tipicità e peculiarità dell'unico vitigno qui coltivato : il verdicchio.

Degustazione Sartarelli 02-12-2006



Soc. Agricola Sartarelli
Via Coste del Molino, 24
60030 Poggio San Marcello-An-
tel. 0731-89732
fax: 0731-889902
sito internet: www.sartarelli.it
email: info@sartarelli.it



Unica azienda nelle Marche, e forse in Italia, che ha un solo vitigno (monovitigno) Verdicchio, che da origine a diversi vini in base ai diversi terreni aziendali ed alle diverse vinificazioni, tutte rigorosamente in acciaio 100%, per preservare i profumi varietali e le peculiarità intrinseche del vitigno stesso.

Tutti questi vini hanno bisogno di un lungo affinamento in bottiglia, tanto è vero che l'azienda oggi ha in stoccaggio circa 150.000 bottiglie di Verdicchio 2005. Il base viene venduto a Marzo dopo la vendemmia, mentre tutte le bottiglie vengono affinate in cantina almeno 1 anno. Non è necessario infittire oltre modo i vigneti, in queste colline, la pianta viene regolata nelle sua futura produzione già in potatura. Durante la vendemmia in vigna vengono fatti piu' passaggi, almeno 3-4, e solo alla fine si raccolgono i grappoli piu' maturi, ma mai botritizzati, per produrre il cru " Balciana".

Verticale Tralivio Verdicchio Classico Superiore dei Castelli di Jesi - anno 2005

Paglierino di media intensità; al naso è fresco, fruttato e floreale; in bocca è ancora giovane, fresco: di buon corpo, con una nota sapida importante; buona la lunga Pai finale. Da conservare in cantina per alcuni anni, per goderne il meglio.(86/87)

Anno 2004
Paglierino piu' intenso del precedente; al naso c'è piu' frutta matura e meno floreale; emergono le erbe aromatiche, una nota balsamica e di miele, in bocca esce alla grande, leggermente petillants nel centro bocca; sali minerali in bella evidenza, sempre lunga la Pai finale (87/88)

Anno 2003
Paglierino carico tendente al dorato, è denso nel bicchiere; al naso emerge una nota tostata, di tabacco, liquirizia, ancora erbe aromatiche essiccate; in bocca è pieno, caldo, equilibrato, morbido: è pronto e maturo da godere al massimo. (89/90)

Anno 2001
Giallo oro, luminoso; emergono al naso note balsamiche, resinose, ancora una nota tostata, di mandorla amara; in bocca è pieno, caldo, di buon corpo, ma morbido, equilibrato, grasso ed opulento, chiude con una lunga Pai. In degustazione alla cieca molto difficilmente sarebbe stato individuato come un verdicchio. Da notare anche la bassa quantità di SO2 usata di 40 mg/lt. ed il perfetto stato di conservazione. (88/89)
Abbiamo abbinato in fasi successive, il Tralivio a canelloni al ragu', coniglio in porchetta, e vi posso garantire che questi vini reggono alla grande il confronto, creando come si usa dire " un matrimonio d'amore "

Verticale di Balciana - Cru di Verdicchio Superiore dei Castelli di Jesi

Anno 2004
Al naso profumi ancora freschi e floreali di tiglio, spezie dolci, erbe essiccate, miele; in bocca è caldo, pieno, appagante, secco con una buona Pai finale (87/100)

Anno 2003
Annata straordinaria, calda che ha espresso questo vino: di colore paglierino carico, intenso; al naso è la mandorla amara, insieme alla spezie, note balsamiche; in bocca sentore di miele di castagno, si percepiscono i tannini sulla lingua nel centro bocca, tutta la struttura ed il corpo del vino. Chiude con una Pai medio lunga. Abbinamento ideale con formaggio di fossa di Talamello (l'ambra di Talamello come lo chiama lo scrittore romagnolo Tonino Guerra) o di Sogliano sul Rubicone, con la pera angelica di Romagna.  (88/100)

Anno 2001
Oro carico e luminoso; al naso emerge un bouquet di ampia tostatura (propria del vitigno e dall'invecchiamento), frammista ad erbe aromatiche; in bocca si sentono le uve surmature, ma mai botritizzate e perfettamente sane, anche se raccolte a fine ottobre-novembre; Pai medio-lunga ((88/100)

Anno 2000
Oro carico, tendente all'ambrato; naso grasso ed opulento, complesso; in bocca è piacevolissimo, frutta candita come albicocche; dopo 15/20 minuti è emersa una nota di liquirizia molto marcata e piacevole, mai riscontrata prima in un vino a bacca bianca; è equilibrato e piacevole, molto godibile dopo 6 anni di vita. (89/90)

Una constatazione comune per questi vini bianchi con una struttura da rossi: che hanno lasciato una piacevole nota tannica sulla lingua, morbida con tannini di grana fine e maturi. Una esperienza entusiasmante che ha dimostrato, ancora una volta se c'è ne fosse bisogno, che quando si lavora bene nel vigneto, come in questo caso, il 70% dell'opera è compiuta, senza bisogno di barriques o peggio di chips, che altro non fanno (nei vini bianchi !) che annullare la riconoscibilità della tipologia del vitigno, le sue peculiarità, rendendo tutti i vini simili con quella anonima ed insignificante nota di vaniglia, che altro non fa che toglierci il piacere del " Gusto del Vino" (Wine-taste).
Una nota infine sui prezzi di vendita: il vino in dama viene venduto ad euro 1,70/lt; 4 euro a bottiglia 0,750 il base classico; 7 il Tralivio; 17 il Balciana.

A breve vi segnalerò anche altre piccole aziende meritevoli di essere portate alla vs attenzione, per la gradevolezza dei loro vini Verdicchio, anche questi transitati solo in acciaio e quindi: barriques free !

Grazie cari amici lettori della vs attenzione e come al solito: Prosit con i magnifici verdicchio dell'azienda Sartarelli.

 
Roberto Gatti
sommelier degustatore
Codigoro (Ferrara)
Email: gatti-roberto@libero.it
Winetaste.it - contact@winetaste.it
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