25.06.2002 | Eventi

Sfornati i nuovi aspiranti sommelier

Si è concluso anche quest’anno il corso di aspiranti assaggiatori di vino dell’Onav, tenuto all’Enoteca La Serenissima per 18 serate.
Un’occasione per conoscere questo importante prodotto della nostra regione e un momento di approfondimento culturale sulle caratteristiche del “nettare degli dei”!

Una serie di enologi, enotecnici, docenti universitari ed esperti del settore hanno dato il loro prezioso contributo nella formazione di assaggiatori di vino qualificati.

In particolare da sempre l’ Onav, oltre a offrire la possibilità di iscrizione biennale all’Associazione compresa nel prezzo del corso, consente di effettuare visite in cantina per poter conoscere, con esperienza diretta, come nasce il vino.
In particolare quest’anno sono state organizzate due visite: una all’azienda agricola Castelvecchio e l’altra all’azienda Lis Neris.

La Tenuta Castelvecchio non ha certo bisogno di presentazioni: costruita sulla roccia carsica, appena sopra Sagrado, gode di una posizione naturale sui generis per la coltura della vite.
Nate da terreni ricchi di ferro e calcare, irrigate con elaborati e costosi sistemi “a pioggia” – che consentono il giusto apporto d’acqua – le viti occupano circa 40 ettari di terreno attorno all’azienda.

La brezza del mare e l’esposizione al sole consentono di produrre vini strutturati e aromatici, i cui segreti vengono in parte svelati nelle due cantine: una moderna e attrezzata e l’altra scavata nella roccia. Il piacere e la bellezza di trovarsi a diretto contatto con una grande azienda del Friuli-Venezia Giulia è arricchito dalla possibilità di ascoltare, direttamente dalle parole dell’enologo Bignucolo, come viene realizzato concretamente il vino della cantina di Sagrado.

L’azienda Lis Neris è situata nel cuore della zona vitivinicola del comune di San Lorenzo Isontino.
40 ettari di vigneto specializzato trovano nel terreno calcareo della pianura isontina luogo ideale per la viticoltura. Il clima favorisce una maturazione lenta, con il risultato di dare un prodotto armonico e dai gusti e aromi bilanciati.
Un vino che ristora, un vino che racconta la storia di Alvaro Pecorari e del suo sistema di vinificazione che raccoglie in sé i profumi della sua terra e della sua zona vitivinicola!

La visita nella cantina moderna e attrezzata con strumentazioni innovative ha consentito un raffronto fra la produzione della zona carsica e quella della pianura isontina.
Ben vengano queste occasioni di incontro in cantina, perché è giusto ascoltare e leggere quanto magistralmente viene detto sull’attività enologica, ma la possibilità di vedere direttamente come si produce il vino è sicuramente il modo migliore per capire e per imparare.

Fonte: Il Messaggero Veneto

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