25.03.2009 | Vino e dintorni Inserisci una news

Sono Montenidoli

Invia un commento

Cosi’ scriveva “ Il Maestro “ Luigi Veronelli nel 1989 : “ELISABETTA FAGIUOLI è una metafora della sua terra: ti accoglie come la sua terra ti accoglie, con il sorriso certo della gioia di ospitare: ti espone la sua visione del mondo e ti aggredisce con la stessa forza di questa cultura millenaria e l'accetti, comunque, per l'eleganza dell'eloquio e del gesto.....

sa essere ferma e dura, controcorrente e solitaria ma mai sgradevole, mai violenta, con lo stesso portamento che hanno le torri battagliere di San Gimignano, che ha di fronte, innestate, per un miracolo dell'uomo, in declivi armonici piantati a vigna ed ulivo... Sul Poggio di San Gimignano.  “ ( tratto da LUIGI VERONELLI: I Vignaioli Storici , 1989 )

 

Montenidoli significa letteralmente : monte dei piccoli nidi: dove tutt’intorno la natura è incontaminata, l’agricoltura è biologica e di notte si illuminano ancora le lucciole.

Cosi’ scrive  Christian Lowe enologo di Geisenheim: Sono dei grandi vini che possono essere solo per l'alta gastronomia ed i raffinati intenditori.

Non avevo mai incontrato i vini di Montenidoli, ma ne avevo già letto molto e prima di iniziare a scrivere di degustazioni ecc. devo confermare in toto quanto scritto sopra dall’enologo Christian Lowe : vini per palati “ smaliziati  o meglio esperti “, ma il primo aspetto che colpirà anche il neofita ed il semplice appassionato è il fatto che in questi vini di 10 e piu’ anni, c’è ancora tanta freschezza, bevibilità, come se i vini avessero due anni e poco piu’.

 

Azienda Agricola Montenidoli

Località Cortennano 53037 San Gimigano

Sito internet : http://www.montenidoli.com

Tel. 0577 941 565 Fax 0577 942 037

 

 

Un po’ di storia

( liberamente tratto dal sito aziendale )

Nel 1115 Bernardo, giovane monaco benedettino, fondava a Chiaravalle una comunità che in pochi anni troverà seguaci entusiasti e l’Europa intera sarà presto punteggiata dai suoi Monasteri Cistercensi.

 

Nel 1118 Hugo de Payns, dei Conti di Champagne, con nove amici, fondava in Palestina una milizia cristiana e giurava al Patriarca di Gerusalemme di rinunciare al mondo per proteggere il cammino dei pellegrini che viaggiavano disarmati verso la Terra Santa. Abitavano in un’ ala del palazzo di re Baldovino che si ergeva sui resti del Tempio di Salomone e per questa ragione furono chiamati Templari.

 

Nel 1128 Bernardo e Ugo si incontrano al Concilio di Troyes dove L’Ordine dei Cavalieri Templari trova ufficiale riconoscimento. La loro spada era al servizio della croce per proteggere il cammino verso i Luoghi Santi, che bisognava difendere contro le incursioni dei Saraceni. Per ricordare i fratelli monaci il loro mantello era bianco, e in più, per ricordare l’offerta del loro sangue vi vollero aggiungere una rossa croce . La Regola dell’Ordine venne dettata da Bernardo, sulla falsariga di quella Monastica dei Cistercensi: essa comprendeva il voto di castità e di povertà. Il bene comune, grazie ai lasciti sempre più numerosi, diventò presto cospicuo e andò a formare una vera e propria Banca, alla quale potevano attingere i bisognosi.

 

Per duecento anni i Cavalieri Templari si sparsero per tutta l’Europa e il Mediterraneo e furono i guardiani e i controllori della sicurezza delle strade che portavano dal Nord verso Roma e l’Oriente.

 

San Gimignano si poteva considerare anche un Motel del Medioevo e molte sono le vestigia di questi Cavalieri che conciliavano la preghiera alle arti marziali. Erano tenuti ad assistere alla Santa Messa ogni giorno e certo si comunicavano col vino di queste terre plioceniche che formano Montenidoli.

 

Se il vino della Messa e della loro tavola era bianco non poteva che provenire dagli uvaggi presenti in queste zone fin dai tempi più remoti e anche allora come oggi vinificato ed affinato in legno: abbiamo voluto portare al terzo millennio questo vino antico.

 

DALLA REGOLA DETTATA DA SAN BERNARDO DI CHIARAVALLE

 

PROPTER NECESSITATEM AD FRIGUS DEPELLENDUM

Secondo necessità per vincere il freddo.

 

La Regola che San Bernardo di Chiaravalle aveva dato ai suoi monaci ed all’Ordine dei Cavalieri Templari prescriveva: di bere il vino “secondo necessità per cacciare il freddo” . Ognuno aveva il diritto di dare a se stesso una misura, sulla quantità di vino da bere ogni giorno, per togliersi di dosso il freddo: il freddo del corpo, il freddo del cuore, il freddo della mente.

 

Per combattere il freddo che è il contrario del calore e della vita, che congela i sensi; il freddo che addormenta il cuore, i sentimenti, l’amore; il freddo che imprigiona lo spirito nella logica che è diabolica: non per niente Dante trova Lucifero nel più profondo dell’Inferno e gli dice: “io non credea che tu loico fossi.”

 

GLI ABBINAMENTI: salmone, anguilla, stoccafisso, baccalà, tonno, piatti tipici in agrodolce, fritti in genere.

VINO IL TEMPLARE 1999

 

SCHEDA TECNICA E DESCRITTIVA

Da uve di Vernaccia, Trebbiano, Malvasia Bianca, Semillon, Verdicchio, e Grechetto, cioè da tutte le uve bianche presenti nei vecchi filari, fermentate in legno e evocanti forse nei risultati il vino usato per la Santa Messa da quei Cavalieri Templari che molti anni fa vissero anche a Montenidoli.

Ugo e Bernardo erano parenti, figli di ricche famiglie: nelle terre dello Champagne era nato il primo e in quelle della Borgogna il secondo: come tutti i giovani erano pieni di energia e di necessità di esprimerla. In quegli anni del primo secolo dopo il mille, una ventata di coraggio, di spiritualità e di misticismo alimentava gli animi più generosi, in un ambiente che si stava risvegliando nei mercati, nei viaggi e nei contatti sempre più facili.

I Vigneti sono esposti sulle pendici ovest del poggio del comune, dove possono ricevere le prime luci dell'alba e risvegliarsi col primo sole. I filari sono a ritocchino, posizionati su qugli estuari che si sono formati sul poggio durante il pliocene.

 

Allevamento a Guyot, cordone speronato e alberello.

 

Trattamenti: Biologici. Poichè siamo presenti dal 1965 possiamo testimoniare che le terre di Montenidoli non hanno mai conosciuto un diserbante. Non si usano insetticidi, ed è una festa per le lucciole di notte e per le coccinelle di giorno.

 

Vendemmia: Le viti sono controllate fin dal primo apparire dei germogli, che vengono selezionati all'inizio della primavera. Prima dell'invaiatura si procede al controllo di tutti i grappoli. In genere si cercano di cogliere le uve a piena maturazione, tra la fine di Settembre ed i primi di Ottobre. La vendemmia avviene sempre a mano in cassette con una prima selezione del prodotto.

 

In cantina le uve passano sul tappeto mobile per una seconda selezione, prima di essere diraspate e portate alla macerazione in vasche refrigerate. La pressatura avviene solo dopo tempi prestabiliti che variano di anno in anno e solo sulla Vernaccia Tradizionale e le uve rosse.

 

Le vinificazioni sono controllate nella temperatura e nella durata. Si cerca di lasciare il più possibile i nuovi vini sulle loro fecce per poter svolgere le fermentazioni secondarie e raggiungere un equilibrio naturale. Le uve bianche più ricche sono fermentate e affinate in legno, mentre i rossi vanno in barriques dopo lunghe macerazioni in piccole vasche di cemento vetrificato.

Quando il vino raggiunge naturalmente la sua stabilità procediamo alla messa in bottiglia. Salvo casi eccezionali i vini si lasciano riposare in gabbie che contengono 480 bottiglie l'una: I vini bianchi per almeno due mesi, i vini rossi per un anno. L'etichettatura avviene in genere prima della spedizione.

 

Etichetta: Lo stemma porta la scritta Sono Montenidoli che vuole significare che i vini provengono solo dai vigneti di Montenidoli, che le uve sono quelle tradizionalmente coltivate quì, che durante la vinificazione si cerca di portare integri alla bottiglia i profumi e la ricchezza di questa terra.

 

I vini hanno tutti una personalità spiccata. L'aspetto è limpido e brillante. I profumi complessi dichiarano la consistenza del vino. All'assaggio subito è pronunciata la struttura sapida, minerale che riempie la bocca. Un lungo, ampio retrogusto molto persistente. Il bicchiere vuoto riporta al naso il gran corpo di questo vino.

 

NOTE DI DEGUSTAZIONE

Vino Il Templare 1999-gr. 13-

Un vino che mi ha colpito fin dal primo impatto visivo/olfattivo per la sua straordinaria integrità e freschezza a ben 10 anni dalla vendemmia, che poi ho ritrovato anche in misura maggiore alla gustativa, ma andiamo con ordine :

giallo intenso tendente al dorato, brillante ; al naso è franco, di bella pulizia olfattiva, note di vaniglia in sottofondo ed una straordinaria freschezza, che puntualmente ritroviamo in bocca, dove è ancora pimpante, scattante, una bella acidità a fare da supporto, che in una degustazione alla “ cieca “ ci avrebbe lasciato intendere di avere nel bicchiere un vino di 2/3 anni al massimo. Giustamente caldo, emerge una bella nota amarognola/ammandorlata nel centro bocca, un vino “ fuori dagli schemi tradizionali “, che si apre bene nel finale di bocca, fino ad espandersi in tutta la cavità orale, fa salivare a lungo e permane sulle papille gustative per lungo tempo. Un vino unico, originale ed irripetibile, che merita di essere provato e degustato, come arricchimento del bagaglio personale di ogni appassionato.

Per questo vino non voglio esprime un punteggio, perché appartiene a quella serie di vini che sono unici, irripetibili, fuori da ogni schema precostituito e quindi senza termine di paragone.

Una bella esperienza sensoriale, e per un vino bianco 10 anni di vita sulle spalle non sono pochi, ma credo di non sbagliarmi se scrivo, in base a quanto ho percepito, che questo vino sarebbe durato ancora altrettanti anni, senza problema alcuno : caratteristica solo dei grandi.

Alla nostra salute, cari amici lettori, con il magnifico vino Il Templare 1999 dell’azienda Montenidoli di San Gimignano.

Roberto Gatti

25-03-2009



Tag: winetaste, gatti, vernaccia di san gimignano, montenidoli, elisabetta fagiuoli, templare


px
px
px
px
px
px
px
Web agencyneikos
Entra in MyVinit Chiudi
Email
Password
Mantieni aperta la connessione.
Non sei ancora registrato?