13.09.2001 | Vino e dintorni

È un'annata di qualità

Vendemmia 2001, le case siciliane annunciano nuove etichette: arrivano il Nuhar, il Cometa e il Bendicò

Meno uva rispetto all'anno scorso ma di qualità migliore. Il primo verdetto della vendemmia sul vino che berremo dice che il prodotto sarà più buono e che sono in arrivo tante nuove etichette. La vendemmia è in corso ma, rispetto all'anno passato la quantità dell'uva sembra inferiore ma di ottima qualità», conferma Laurent Bernard De La Gatinet, titolare e responsabile commerciale della Rapitalà. De La Gatinet annuncia novità che rubano il nome alla tradizione araba o alle pagine di un classico della letteratura come "Il Gattopardo". «Il vino deve raccontare una storia – sottolinea Laurent Bernard De La Gatinet, titolare e responsabile commerciale della Rapitalà – Non può essere solo un ottimo prodotto realizzato con procedimenti moderni ed imbottigliato secondo un packaging studiato. Volendo mantenere un forte legame con la nostra storia, abbiamo chiamato alcuni vini in lingua araba, come il Nuhar ovvero fiore, una miscela di Nero d'Avola e Pinot nero». Anche per l'enologo della Settesoli, Domenico De Gregorio, la vendemmia sarà inferiore del dieci per cento rispetto a quella passata, ma di qualità superiore. «A fine mese, proporremo una nuova etichetta, il Bendicò, chiamato come l'alano nero del principe del Gattopardo – annuncia De Gregorio – È un rosso, annata '99, selezione di Nero d'Avola, Merlot e Syrah, affinato per 14 mesi in barrique, le piccole botti francesi. Poi, presenteremo il Mandrarossa vendemmia tardiva, che si produce lasciando appassire l'uva sulle piante finché non raggiunge la giusta gradazione». Anche per l'azienda vinicola Pellegrino, il consigliere delegato dell'amministrazione, Michele Sala, parla di un'annata inferiore sul piano della quantità, ma superiore nella qualità, rispetto alle precedenti. «I nostri vigneti riescono a coniugare qualità dell'uva e salvaguardia dell'ambiente – continua Sala – Infatti a San Nicola, una parte è anche riserva dal Wwf». Per chi volesse provare il Gorgotondo bianco ed il Nes (dall'arabo, significa prodigio) ovvero il passito naturale firmato Pellegrino, basta recarsi stasera al circolo Telimar di Mondello, dove è stata organizzata una degustazione. Domenica, invece, le cantine dell'Avide, a Comiso, saranno aperte a tutti con degustazione libera per la manifestazione "Benvenuta vendemmia". «Si potranno assaggiare – spiega Silvana Raniolo, addetta alle vendite – il nostro passito, il Vigne d'oro, il Cerasuolo di Vittoria e l'Erea bianco». Immersa nel verde di Casteldaccia, la casa vinicola Corvo Duca di Salaparuta, rinomata soprattutto per le etichette del Colomba Platino e del Glicine, fa previsioni rosee: «Avremo un vino buonissimo – assicura Angelo Paternò, il direttore della produzione– grazie all'ottima vendemmia, iniziata ad agosto con lo Chardonnay. Adesso, siamo passati all'Insolia, ma termineremo ad ottobre. A marzo, proporremo i nostri nuovi bianchi e rosati, mentre i rossi Corvo sono venduti a più di un anno dalla vendemmia. Quest'anno, infatti, abbiamo bevuto i rossi dell'annata '99». Un altro gigante della produzione vinicola è Planeta che per quest'anno, propone tre nuove etichette. «I nostri nuovi vini saranno il Cometa – spiega Santi Planeta, uno dei titolari - È un bianco aromatico dalla discreta acidità, fatto con uve Fiano, adatto per accompagnare antipasti e crostacei. Il Syrah, dal nome del vitigno, è un rosso più strutturato e si accompagna a secondi piatti importanti. Infine, a marzo uscirà il Burdese Cabernet Sauvignon, un rosso affinato in barrique per un anno che, al pari dello Chardonnay, è il più diffuso nel mondo». Fabiola Correnti, addetta al marketing della casa vinicola Donnafugata, racconta come la maggior parte della vendemmia, a Contessa Entellina, sia effettuata in notturna, soprattutto per lo Chardonnay e l'Insolia: un accorgimento necessario per preservare gli aromi dell'uva. «Tutto il mese di settembre, a Pantelleria – continua la Correnti – sarà dedicato alla vendemmia dello zibibbo per produrre passito e moscato. A fine marzo, usciranno i primi bianchi che si affinano direttamente in bottiglia come il Lighea e la Fuga. Solo ad ottobre dell'anno prossimo, invece, si potrà assaggiare il Chiarandà del Merlo, vendemmiato quest'anno, ma che deve affinarsi per sette mesi nelle barriques da 225 litri». Santi Buzzotta, addetto al marketing dell'azienda Torrevecchia definisce ottima l'annata «per la qualità dell'uva, della gradazione, del colore e degli zuccheri» e propone un nome su tutti: il rosso Pietra di Zoe, prodotto con uva Nero d'Avola da un vitigno con bassa resa per ettaro per renderlo ancora più pregiato. Anche le ditte siciliane a conduzione familiare, in questo periodo, sono impegnate nella vendemmia, come l'azienda Firriato che, tra qualche giorno, lancerà sul mercato una nuova etichetta, l'Harmonium, un nero d'Avola in purezza, e l'agraria Tamburello che, da tre generazioni, produce olio e vino. «L'uva è sana e di ottima qualità – racconta Mirella Tamburello, la titolare – grazie al clima favorevole di quest'anno. Produrremo i nostri Dagala bianco e rosso, ad indicazione geografica tipica».

FONTE: La Repubblica



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