13.09.2005 | Cultura e Tradizioni

392ª Edizione Fiera di San Gennaro Vesuviano

La storia di un popolo non è solo riscontrabile attraverso le forme del patrimonio monumentale, essa è rintracciabile anche nelle celebrazioni di alcune feste durante le quali storia, culto e tradizione popolare s’intrecciano per dar vita ad uno spettacolo di forte suggestione. Esempio valido è la Fiera di San Gennaro Vesuviano che da oltre mille anni si svolge instancabilmente nel mese di settembre.

Pietra miliare della tradizione campana, nel corso del tempo è divenuta punto fondamentale dell’economia vesuviana. Questa ad ogni edizione risponde alle esigenze economiche e produttive dell’area vesuviana commercializzando, come si faceva in passato, i prodotti tipici locali tra cui i cereali, la canapa, il gelso, i vini, il cotone, gli ortaggi, il tabacco e le nocciole. Risorsa economica fondamentale, unisce tradizione popolare ed esigenze economiche.

Oggi la manifestazione fieristica è sostenuta dall’intera amministrazione comunale ed in particolare dal sindaco Aniello Catalano, dal presidente del Comitato Fiera, Francesco Scariello, dall’Assessore alla Promozione del Territorio e alla Cultura, Angela Rosaria Giugliano, dall’Assessore alle Attività Produttive, Angelo Iervolino, e dai consiglieri Gennaro Giugliano e Michele Parisi. Mentre l’organizzazione e la gestione dell’evento sono stati affidati quest’anno, dal Comune di San Gennaro Vesuviano, oltre che al Comitato Fiera, alla Tm pubblicità sas Nola, di Marianna Tufano, società esperta nella programmazione di eventi di questo genere che coordina, inoltre, la progettazione di fiere specialistiche su tutto il territorio.

La manifestazione si terrà fino al 19 settembre ed ha potuto contare sul contributo efficiente di tutte le forze del paese, dalle realtà imprenditoriali alle associazioni.


TRADIZIONE E CULTURA: LA STORIA DI UNA FIERA MILLENARIA
L’antica manifestazione folcloristica fu istituita nel diciassettesimo secolo dal Marchese Scipione Pignatelli in occasione della festa di S. Gennaro, protettore della Campania. Nei tre giorni l’evento fieristico ospitava numerosissimi pellegrini – visitatori. Durante il secondo giorno, il 19, ogni tipo di contrattazione o di vendita si fermava per rispettare la sacra celebrazione della Santa Messa, celebrata dal Padre superiore dall’alto del balcone del Convento Francescano. Ai francescani si deve, in particolare, il grande successo che nei primi secoli di vita raccolse la Fiera. Infatti, i Frati Minori per la tre giorni del Santo offrivano ospitalità nel loro convento ai tanti visitatori che sopraggiungevano all’evento fieristico, contribuendo cosi ad avviare una massiccia forma di propaganda per tutta l’area del Nolano. Oggi la fiera, dopo alterne vicende, è ospitata nell’Area dell’Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente “Filippo Silvestri” che ogni anno mette a disposizione spazi e attrezzature. Durante la tradizionale festa religiosa è possibile partecipare a diversi momenti legati sempre alla cultura antica del territorio. Ad esempio, passeggiando per l’area fieristica, si potrà assistere alla tradizionale Fiera dei Cavalli, si potranno ammirare, durante la “Fiera degli attrezzi per la vinificazione”, tutti gli utensili usati dai viticoltori locali in passato come tini, tinozzi, cati, copelline, botti, panieri, cesti, treppiedi e scale d’ogni sorta. Tradizione e futuro si intrecceranno nei vari momenti di “Counseling”, “Social Works” e “Piano Regionale dei Trasporti” presso la Sala Convegni della Fiera. Non mancano gli appuntamenti dedicati alla cultura, alla moda, al teatro, allo spettacolo con il Palio delle Contrade e con il teatrino delle Marionette.


Come arrivare
Raggiungere San Gennaro Vesuviano, in provincia di Napoli, è semplicissimo. Partendo da NAPOLI basta imboccare la Tangenziale in direzione CORSO MALTA (prima rampa in uscita dall'aeroporto), uscita CORSO MALTA, seguire le indicazioni CERCOLA – OTTAVIANO - SS 268 del Vesuvio. Uscita Cercola, proseguire in direzione Ottaviano. E' possibile utilizzare la Circumvesuviana sulla tratta NAPOLI-OTTAVIANO-SARNO. Stazione Rione Trieste, coincidenza linea autobus della Circumvesuviana per San Gennaro Vesuviano. Gli orari sono disponibili sul sito www.circumvesuviana.it
Info: Comune di San Gennaro Vesuviano, 081 8286911


LA SPEZIA DEI POVERI… IL TARANTIELLO
Durante la tradizionale festa vesuviana potremmo farci deliziare dalle prelibatezze culinarie proposte durante le varie sagre previste dal programma fieristico. Momenti dedicati ai piatti tradizionali con le sagre del “Tarantiello” (sabato 17), della “Pasta e Fagioli” (domenica 18) e del “Soffritto” (Lunedì 19). Per quanto riguarda il “tarantiello”, nei primi secoli di vita della fiera quella che rappresentava la tradizionale spezia dei poveri era venduta in grande quantità e rappresentava uno dei prodotti di maggior attrazione della Fiera. Conservata opportunamente sott’olio, veniva aggiunta alle varie pietanze per insaporirle. Sull’origine del nome ci sono molte controversie e le notizie sono assai scarse, tuttavia è innegabile un certo legame con la tipica ballata “a’ tarantella”. La sua origine, pertanto, è legata alla città di Taranto nel cui mare venivano pescati i tonni le cui pancette (ventresche), erano lavorate, salate e vendute col nome di tarantiello che nella lingua nostrana diventa sorra. Queste pancette di tonno salate e opportunamente lavorate assumono un sapore particolare, a metà tra il tonno e l’acciuga, e per i loro gusto deciso vengono utilizzate come spezie da cucina. La definizione “spezia dei poveri” da alcune ricerche fatte da storici e appassionati del luogo risulta impropria. Infatti, il tarantiello figura tra le pietanze del banchetto offerto in Trastevere in onore del re Carlo V d’Asburgo.

Tradizione e Folclore
Nell’ambito della manifestazione negli ultimi anni sono state apportate modifiche e introdotte alcune novità che hanno valorizzato gli aspetti storici, tradizionali, folcloristici e religiosi. Una di queste è la cerimonia inaugurale che apre la festa, una celebrazione eucaristica nella Chiesa conventuale di San Gennaro in Piazza Margherita e presieduta dal Vescovo. Particolare importanza è stata data alla cerimonia del Catalano, impersonato per l’occasione da un cittadino (quest’anno il sig. sig. Biagio Nappi) impegnato in uno dei settori maggiormente legati alla fiera (industria, artigianato, commercio e agricoltura). Questo singolare momento si svolge nell’emiciclo davanti al Convento francescano con la rituale formula di giuramento. In seguito, il Corteo Storico Cittadino accompagna la statua del Patrono per le vie della cittadina fino alla sede della Fiera. Immancabile dal 1458, la festa la bella sulla bestia. Il Principe Ferrante, a causa di un singolare episodio che aveva visto protagoniste le donne della cittadina, nel giorno di San Gennaro, decise di istituire al centro del Piano una grande festa con una giostra di asinelli, riservata alle fanciulle: alla vincitrice, incoronata la bella sulla bestia, veniva offerto un premio per la sua dote.

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Fonte:
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