Un'area con terreno
carsico e fonti termali sulfuree, ricche di oligoelementi che troviamo
anche nel bulbo dello Scalogno. Il sapore è ovviamente
personalissimo e completamente diverso da quello di scalogni provenienti
da altre zone di coltivazione. Basta fare un paragone con quelli
provenienti dalla Francia (dove è largamente usato fin dal XIII secolo),
dal sapore molto più delicato e labile.
Il nome botanico dello Scalogno (famiglia delle Liliacee, come aglio e
cipolla) è Allium Ascalonicum, e
rivela nel nome la sua origine orientale. Veniva infatti ampiamente
coltivato e prodotto nella città palestinese di Ascalona e qui i Romani
cominciarono a conoscerlo, a coltivarlo e ad apprezzarne il sapore e le
qualità … afrodisiache. Non per niente, è un vero ricostituente naturale
ed è un laboratorio chimico concentrato in pochi grammi, ricchissimo
d'elementi preziosi per la salute (solfuro di allile, selenio, silicio,
Vitamine A e C, antocianine, flavonoidi).
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Lo Scalogno non fa fiori, contrariamente alle altre
Liliacee, per cui non si propaga per impollinazione, ma occorre
piantare i bulbi da un anno per l'altro (operazione che si fa a
novembre). Quindi lo Scalogno si estinguerebbe, se non ci fosse chi
lo pianta. |
A parte questa esigenza,
è una pianta da orto resistente, che non richiede cure particolari per
crescere bene. Si impiegano solo tecniche colturali naturali e rispettose
del suo ambiente tipico. Non si può però coltivare in successione a sé
stesso o ad altre Liliacee, né Solanacee, barbabietole o cavoli. Si può
tornare a piantare lo Scalogno sullo stesso terreno solo dopo 5 anni.
Il terreno che preferisce è collinare, tendente all'argilloso, asciutto,
ricco di potassio e sostanze organiche, con favorevole esposizione solare
e ben drenato. Plinio, Columella ed Apicio lo menzionano nei loro trattati
e sappiamo che entrava in numerose ricette prelibate. Lo ritroviamo poi
citato da Giovanni Boccaccio nel suo Decamerone. Anche nelle campagne
romagnole, dove da sempre è un ingrediente della cucina tradizionale, lo
Scalogno merita rispetto per le sue proprietà "rinvigorenti" che trovano
citazione anche in proverbi e detti dialettali.
Di sicuro è meno costoso di cibi afrodisiaci d'alto bordo, come tartufi,
ostriche e caviale, ma la sua origine "plebea" lo tradisce: mangiare
Scalogni migliora il tono e la salute, ma non certamente l'alito!
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Ma anche per questo
c'è rimedio: in Romagna esiste la tradizione secolare di utilizzare
le erbe aromatiche per tutti gli usi di cucina, cosmesi e medicina
ed anche per l'alito pesante causato da un pasto a base di Scalogni
ci sono fior di rimedi naturali. Si può masticare una bella foglia
di salvia (che fa tanto bene alle gengive) |
o un
ciuffetto di foglie di rosmarino fresco o di prezzemolo, e
naturalmente anche la menta fresca fa il suo bell' effetto
"antidoto". |
Lo Scalogno di Romagna
IGP non è proprio bellissimo da vedere: ha la forma di un fiaschetto
allungato, spesso contorto, con una barba di lunghe radici, bucce spesse
di colore bruno dorato o ramate. Una volta spogliato delle bucce esterne
secche, si rivela un bulbo grazioso, dalle trasparenze opaline e dalle
sfumature rosa-violacee, con profumo e sapore pungenti, più aromatico
della cipolla e più gentile dell'aglio.
Dà il meglio di sé nei piatti della gastronomia
romagnola: a crudo aromatizza a meraviglia le insalate fresche,
cotto conferisce un sapore inimitabile ai ragù e alle salse per condire
pasta, carne e pesce. Si usa anche conservarlo sott'olio o sottaceto.
A Riolo Terme,
zona d'elezione della coltivazione di questo saporito bulbo (la IGP è
stata richiesta ed ottenuta dalla Pro Loco di Riolo Terme), lo si può
trovare assoluto protagonista nella tradizionale
Sagra dello Scalogno IGP di Romagna, che nel 2003 è in programma dal 17 al
20 luglio.
Qui lo scalogno è confezionato nelle caratteristiche trecce, proprio come
si fa con l'aglio, ed è venduto anche in graziosi cestini, come confezione
regalo. Non mancano le gustosissime conserve di scalogno: la crema da
spalmare sui crostini, i sottoli, i sottaceti, l'olio aromatizzato. E
naturalmente alla Sagra si possono trovare libri ed opuscoli specializzati
per sapere tutto sulle meravigliose virtù dello scalogno ed anche come
prepararlo in cucina, ma per gustarlo subito ci sono i ristoranti locali
che preparano pietanze e menu a tema.
Dato che lo Scalogno IGP si produce in un'area ristretta, la cosa migliore
da fare per chi vuole acquistarlo (il momento giusto è nel pieno
dell'estate) è di cercarlo, a parte durante la sagra, presso le bancarelle
di frutta e verdura e nei mercatini di prodotti tipici della Romagna
(dalla provincia di Ravenna, a quella di Forlì, alla zona di Imola nella
Valle del Santerno). Al supermercato si trovano infatti solo gli scalogni
provenienti da Francia e Turchia, che non hanno niente a che fare col
"nostro", ma somigliano molto alle cipolle.
IL PICCOLO CHIMICO
Come tutte le Liliacee, lo Scalogno è una vera farmacia naturale.
Favorisce la digestione, ha proprietà vermifughe e battericide. Il suo
aroma pungente (e le lacrime che inevitabilmente provoca quando lo si
affetta) è dovuto al Solfuro di Allile, dalle proprietà disintossicanti,
diuretiche e antiradicali, quindi…serve per rallentare l'invecchiamento.
Il Selenio ha note proprietà antiossidanti (anche queste
anti-invecchiamento).
Il Silicio è utile contro osteoporosi, cistiti, malattie polmonari e per
rinforzare unghie e capelli. Per non disperdere il contenuto di Vitamina C
(vitamina termolabile), lo Scalogno andrebbe consumato crudo. Fra le altre
sostanze del nostro bulbo, annoveriamo Fibre vegetali (attivano le
funzioni digestive) Ferro, Fosforo, Potassio, Vitamine del gruppo B,
Flavonoidi (sostanze vegetali ad azione antibiotica, in particolare la
Quercitina).
A TAVOLA CON LO SCALOGNO DI ROMAGNA
Ecco qualche saporita ricetta per utilizzare le proprietà aromatiche e
salutari dello Scalogno IGP di Romagna.
SALSA RUSTICA PER LA PASTA (dosi per 4 persone)
Ingredienti
200 grammi di lombo di maiale
400 grammi di pomodorini
2 bei bulbi di Scalogno di Romagna
timo
olio extravergine di oliva
sale e pepe q.b.
Tagliare la carne a dadini e rosolarla nell'olio fino a farle prendere
colore. Salarla e peparla, poi toglierla dal recipiente scolando bene
l'olio e tenerla in caldo. Nello stesso tegame di cottura della carne far
rosolare lo scalogno affettato finemente. Quando sarà trasparente,
aggiungere i pomodorini a spicchi, la carne rosolata e il timo. Aggiustare
di sale e pepe e continuare la cottura fino a che i pomodorini saranno ben
cremosi.
Salsa ottima per le tagliatelle fatte in casa.
SALSA MARINARA PER LA PASTA (dosi per 4 persone)
Ingredienti
200 grammi di sardoncini freschi
400 grammi di pomodorini
4 bei bulbi di Scalogno di Romagna
1 bicchiere di vino bianco secco
prezzemolo tritato
olio extravergine di oliva
sale e pepe q.b. oppure peperoncino tritato
I sardoncini sono piccoli pesci azzurri molto diffusi nella cucina
costiera romagnola. Simili alle alici, hanno un gusto piuttosto amaro.
Ripulire i sardoncini dalle teste, interiora e lische (spesso si usano
anche queste, perché sono piuttosto tenere e piccole) e porli a
soffriggere nell'olio assieme agli Scalogni tritati. Salare e pepare
(oppure aggiungere il peperoncino). Quando il pesce e lo scalogno saranno
quasi cotti (dopo circa 10 minuti), versare il bicchiere di vino bianco e
far evaporare. Aggiungere i pomodorini a spicchi e lasciar cuocere fino a
quando i pomodori avranno fatto la salsa ed i sardoncini saranno quasi
disfatti.
FILETTO DI MANZO ALLO SCALOGNO (dosi per 4 persone)
Ingredienti
4 filetti di manzo da circa 200 grammi l'uno
1 bicchiere di vino rosso corposo
100 grammi di Scalogno di Romagna tritato
olio extravergine di oliva
due noci di burro
brodo di carne
sale e pepe q.b.
Rosolare nell'olio e nel burro i filetti di manzo salati e pepati. A parte
brasare lo scalogno con olio, burro e brodo. Quando i filetti saranno
cotti, scolarli e tenerli in caldo. Sgrassare il fondo di cottura,
aggiungere il vino rosso e far ridurre la salsa. Aggiungere gli scalogni e
farli insaporire nella salsa di vino. Servire i filetti ricoperti con la
salsa di vino e scalogno ben calda.
Altre ricette a base di
Scalogno di Romagna sul sito
www.scalogno.com
AZIENDE PRODUTTRICI DI SCALOGNO
AGRITURISMO LA SABBIONA - Via di
Oriolo, 10 - Faenza (RA) tel. 0546 642142 -
www.lasabbiona.it
AZIENDA AGRICOLA ZACCARINI GIUSEPPE -
via Bosche, 2 - Riolo Terme (RA) tel. 0546 70212
AZIENDA AGRICOLA GATTI FRANCO - Via S.Andrea, 96 - Faenza (RA)
- tel. 0546 48189
AZIENDA AGRICOLA MARTELLI VITO LUCA -
Via Ladello, 64 - Sesto Imolese (BO) - tel.0542 677070
Informazioni:
IAT Riolo Terme
tel. 0546 71044;
Terme di Riolo
www.termeriolo.it
Giardino Erbe Officinali
Casola Valsenio
Società d'Area Brisighella/Casola Valsenio/Riolo Terme
tel. 0546 71044
www.racine.ra.it/sda
Chi è
Franca Spazzoli |
Romagnola DOC,
vive tra Cervia, Ravenna e Bologna. Laureata in Lingue all' Università
di Bologna, parla Inglese, Francese, Spagnolo, Tedesco e dialetto
romagnolo :)
Giornalista, appassionata di mare, viaggi, cucina, vini (è aspirante
sommelier), rum e sigari cubani, lavora da vari anni nel turismo,
occupandosi di comunicazione e promozione.
Collabora con il quotidiano di turismo al trade L'Agenzia di Viaggi ed
altre testate di settore.
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