12.09.2005 | Cultura e Tradizioni

Abbinamenti formaggi - vini: alcune regole basi

La Campania è sicuramente una delle regioni italiane a più lunga tradizione vitivinicola, qui il vino viene prodotto da millenni, basti pensare al Falerno, considerato da filosofi e poeti, uno dei vini migliori dell’antichità. Ciò nonostante solo negli ultimi 5/6 anni i vini campani sono tornati ad avere un ruolo importante nel panorama vitivinicolo italiano, infatti la Campania ha profondamente cambiato la propria struttura vitivinicola, riqualificando i vitigni autoctoni, e indirizzandosi verso produzioni di qualità.

E’ vero che la superficie vitata campana è diminuita di circa il 18%, ma è anche vero che il livello qualitativo medio dei vini si è innalzato decisamente. Sempre più produttori abbandonano le vecchie e antiquate tecniche di vinificazione, per seguire l’esempio di quelle poche cantine, che oggi grazie alle coraggiose innovazioni introdotte in passato, si trovano ad avere produzioni di altissimo livello qualitativo.

Quasi tutte le aree di produzione campane sono interessate da questa ventata di innovazione, da nord a sud, dall’area del Falerno del Massico al zona del cilento, dalla provincia di Benevento a quella di Napoli, Taurasi, Greco di Tufo, Aglianico del Taburno, Falerno del Massico, Fiano di Avellino, sono i grandi vini regionali apprezzati sia in Italia che all’estero.

I vini bianchi si affidano ad uve importanti come il Greco, il Fiano, il Biancolella, e la Falanghina, che danno vini eleganti e complessi se ben vinificati. I vini rossi, invece, vengono prodotti vinificando il Re dei vitigni campani, sua maestà l’Aglianico, in grado di dare rossi di grande personalità e struttura, spesso accanto all’Aglianico ritroviamo, piccole percentuali di uve Piedirosso e Primitivo. Nei prossimi anni assisteremo sicuramente ad un ulteriore incremento della qualità, grazie al recupero dei vecchi vitigni regionali, capaci di dare vini di grande personalità.


Per quanto riguarda l’abbinamento formaggio-vino si possono seguire queste tre regole:
1) formaggio e vino provenienti dallo stesso territorio;
2) contrasto gustativo: dolce con salato, piccante con aromatico;
3) in base alla maturazione-freschezza: formaggi freschi con vini giovani, formaggi stagionati con rossi importanti.

In ogni caso il vino non deve coprire il sapore del formaggio, ma deve integrarsi, amalgamarsi, esaltare il sapore del formaggio.

Di seguito riporto un piccola tabella per aiutarvi nella scelta degli abbinamenti con alcuni più famosi formaggi:

Mozzarelle
Ricotte
Robiole con Bianchi secchi, giovani, freschi.

Asiago
Stracchino con Bianchi fruttati Rossi giovani.

Bra
Pecorino sardo
Pecorino toscano
Raschera
Valtellina Casera con Rossi fruttati.

Quartirolo
Taleggio con Bianchi aromatici e Rossi corposi e fruttati.

Bitto
Caciocavallo
Fontina
Parmigiano
Provolone con Rossi importanti. Formaggi importanti come il Provolone del Monaco della penisola sorrentina e dei Monti Lattari, oppure Caciocavallo Silano DOP vanno, senza ombra di dubbio, abbinati con vini Rossi importanti, di carattere.

Gorgonzola
Ragusano con Passiti e liquorosi.

Ricordate! Qualsiasi sia la regola che seguiate: il vino non deve coprire il sapore del formaggio, ma deve integrarsi con esso, amalgamarsi, esaltarne il sapore.

Buona degustazione!
Sapori del Sole
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