02.10.2002 | Normative

Accisa sul vino, produttori infuriati

Aspre reazioni e accese polemiche sono state provocate dalla proposta della Commissione europea che ha intenzione di elevare da zero a euro 0,14 per litro l’accisa sul vino a decorrere dal 2003 e di 0,15 euro al litro dal prossimo 2007. Tale proposta, come detto, ha scatenato l'ira dei produttori e dei consumatori, che sostengono che l’introduzione di questa tassa andrebbe ad incidere notevolmente sui consumi, provocando sicuramente una loro contrazione.

Anche la Provincia di Pordenone, durante la scorsa seduta di consiglio, si è occupata della spinosa questione ed ha approvato un documento nel quale si fanno specifiche richieste al presidente del Consiglio dei ministri e a tutti gli interessati alla materia. In particolare il consiglio ha preso in considerazione che oggigiorno tra i principali paesi produttori l’aliquota è quella minima, pari a zero in Italia, Spagna, Grecia, Portogallo e Germania e a 0,034 euro per litro in Francia, e che la misura aggraverebbe il vino di un costo fiscale inedito e, verosimilmente, di nuovi oneri burocratici ed amministrativi. Inoltre si è sottolineato che la proposta in esame «non rappresenta, di fatto, una reale forma di armonizzazione fiscale del comparto che invece ha bisogno di essere defiscalizzato, e che l’introduzione di un’accisa potrebbe risultare estremamente penalizzante sia per il settore agricolo, in particolare per le esportazioni, che per il consumatore finale». L’accisa viene considerata dalle organizzazioni di categoria una errata e grave imposizione per l’economia dell’intero settore vitivinicolo. In Italia ricordiamo su 314 doc e docg sono coltivati 792 mila ettari di vigneto per una produzione nazionale di circa 50 milioni di ettolitri. In regione, invece, sono coltivati circa 20 mila ettari di vigneto in gran parte doc. Facendo i calcoli del caso, come specificato in consiglio provinciale, in provincia di Pordenone per una produzione media di 90 ettolitri verrebbe a gravare una tassa pari a euro 7 milioni 560 mila euro dal 2003 e di 8 milioni 100 mila euro a partire dal 2007. In questo senso si rischia di ostacolare in modo grave uno dei settori più dinamici e tradizionali dell’agricoltura provinciale e regionale che contribuisce in modo significativo alla difesa del paesaggio collinare e dell’ambiente rurale. Ma ci sono anche dei risvolti sociali. Secondo l’analisi della Provincia, infatti, l’accisa cadrebbe proprio nel momento in cui si è registrata anche nelle nuove generazioni un rinnovato interesse verso il vino e i valori culturali, ambientali e territoriali. Insomma produttori, consumatori e soggetti interessati sono stati sostenuti dal consiglio provinciale che ha preso una posizione netta presentando un atto che è stato inviato al Governo e alle forze politiche, per tentare di contrastare la tassazione sul vino. Emanuela De Domenico

FONTE: IL MESSAGGERO VENETO

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