28.11.2005 | Cultura e Tradizioni

Agricoltura in crisi

Conclusi i lavori del Meeting nazionale Coldiretti, è tempo di bilanci. Diversi i temi del dibattito, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni, primo fra tutti il ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno. E un impegno da affrontare, una serie di azioni finalizzate al rilancio dell’agricoltura e alla sua centralità in una politica economica di vasto respiro.

Il settore agroalimentare nazionale - agricoltura, industria distribuzione e servizi - costituisce in termini di fatturato il 15% del Pil nazionale. “La sfida che ci pone il mercato va affrontata attraverso la concentrazione delle risorse sull’attività di impresa aldilà di ogni politica assistenzialistica” E’ quanto affermato da Paolo Bedoni presidente nazionale Coldiretti, contrario ad una politica dei dazi quanto favorevole al rilancio del Made in Italy attraverso la qualità e le certificazioni.

E’ proprio sul piano qualitativo che all’agricoltura italiana va il primato europeo, con i 153 prodotti a denominazione di origine controllata e i 400 vini a marchio. Un primato che vede il nostro Paese primeggiare anche per quantità di imprese che utilizzano metodi biologici. Nonostante questi dati confortanti, l’agricoltura vive delle crisi dolorose. “Il governo si è impegnato a dare un segnale per il rilancio del settore attraverso due grandi riforme, quella sulla previdenza agricola, e quella sul credito, che rientrano in un piano di riforma strutturale dell’agricoltura” afferma il ministro Alemanno. Quella sulla previdenza agricola è una delle riforme più attese dal settore.

Pur essendo criticata dai sindacati per la poca tutela del lavoro dipendente, secondo il ministro essa renderà “le nostre imprese, soprattutto quelle del Mezzogiorno, più competitive e in grado di stare sul mercato”. Stesso discorso per la facilitazione dell’accesso al credito a favore di imprese virtuose. “Le imprese agricole sono al bivio - ha sottolineato Alemanno - o rimangono marginali rispetto al mercato o possono entrare nella logica di una crescita imprenditoriale in ottica di mercato”. E la creazione di una sorta di rating per le imprese agricole va in questa direzione.

Ma la questione emergente è quella legata alla Devolution. Proprio perché l’agricoltura è uno di quegli ambiti toccati dalla legge fresca di approvazione. E’ la preoccupazione al centro dalla riflessione di Vito Amendolara, direttore Coldiretti Campania, preoccupato dei costi di questa operazione che finirà per danneggiare il settore agricolo. Il ministro Alemanno, che esprime rammarico per il dissenso espresso da Domenico Fisichella, difende la bontà di una legge complessa, “capace di dare una stabilità ai governi futuri”, e minimizza le eccessive preoccupazioni sui costi o sulla mancanza di risorse. Il ministro torna a parlare dell’influenza dei polli, che fino ad ora ha prodotto solo “paura incontrollata e ingiustificata”, e garantice interventi oltre a quelli già previsti nel decreto legge sull'influenza aviaria a cominciare dal rafforzamento delle misure finanziarie in favore dei produttori avicoli.

di Luigia Bencivenga
Fonte: Campaniasuweb.it

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