26.04.2005 | Prodotti Tipici

Alimentazione e Salute

All’interno del Programma Interregionale di Comunicazione ed Educazione Alimentare è partito lo scorso marzo, con la presentazione a Città della Scienza, nello spazio permanente Mostra Gnam, il progetto “Melannurca per tutti” finanziato dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, Settore Sirca, e sostenuto dalla sinergia creatasi tra l’IS.ME.CERT (certificazione agroalimentare), la Fondazione Idis e l’Università Federico II di Napoli - Centro di Ateneo per l’Innovazione e lo Sviluppo nell’Industria Alimentare (CAISIAL).

Gnam... buona la Melannurca!
Il progetto ha come scopo quello di presentare e promuovere la Melannurca, prodotto tipico della nostra regione, in una forma commerciale differente dal solito. Per l’occasione, infatti, è stata prodotta una certa quantità di melannurca in quarta gamma, ossia sbucciata, tagliata a fettine e confezionata in vaschetta ad atmosfera modificata, ed è stata fatta provare a docenti ed alunni intervenuti alla manifestazione per saggiarne le reazioni.

Obiettivi, desideri, necessità
L’idea di inscatolare la frutta già sbucciata e tagliata non è una novità, né una scoperta dell’ultima ora; i prodotti in quarta gamma esistono in commercio già da diverso tempo e sono destinati a chi non vuole rinunciare a mangiare della frutta o della verdura fresca, ma non ha tempo a disposizione per sceglierla, pulirla e tagliarla.

Quello della “Melannurca” è un progetto che nasce con scopi differenti, più alti, se vogliamo, eppure derivanti da problemi con matrice simile. In questo contesto, infatti, la Melannurca diventa simbolo del mangiar bene e di un messaggio diretto, soprattutto, ai piccoli consumatori continuamente sollecitati dalla pubblicità al consumo di merendine coloratissime, complete di piccoli gadget, ma ricche di grassi e conservanti.

Come afferma il dott. Italo Santangelo (Funzionario SeSIRCA) “oggi i bambini consumano poca frutta perché devono sbucciarla o lavarla, ma anche perché considerano le merendine più appetibili. In tal modo, di fronte alla differenza di gusto (cui in genere non sono abituati) e di praticità scelgono sempre e comunque il prodotto già pronto. Quello di confezionare la melannurca in quarta gamma (completa anche di una piccola forchettina di plastica per poter consumare il prodotto ovunque), assume, dunque, l’aria di una vera sfida cui dovrebbero partecipare organi scolastici, genitori e figli nel tentativo di riscoprire i gusti buoni di una volta e di fare propria un’alimentazione quanto più possibile corretta. Nasce così, nel contesto migliore, la sperimentazione di questo prodotto che ha il merito di essere una specialità tipica campana, sana e biologicamente controllata”.

Cos’è la quarta gamma?
È noto che gli alimenti si deteriorano a causa del contatto con l’aria composta da una miscela di gas che avviano con i cibi una serie di reazioni chimiche che ne alterano la composizione iniziale. Il prodotto in quarta gamma non è alterato in nessun modo, semplicemente se ne studiano le caratteristiche e si cerca di capire con quali gas interagisce e come. Una volta scoperto questo, si crea una miscela di “aria modificata” che contenga una percentuale maggiore di quei gas che non alterano l’alimento e la si immette nella vaschetta, così che mantenga il prodotto fresco anche dopo diversi giorni di conservazione.


“….Questa melannurca si ha da fare….”
Durante la presentazione del prodotto è emerso che c’è bisogno di tanta buona volontà per realizzare il progetto. Non basta unire le varie risorse, bisogna credere nelle potenzialità del progetto e far sì che anche gli enti, che inevitabilmente gravitano intorno ad esso, ne comprendano le enormi potenzialità e la necessità. I passi iniziali sono incoraggianti, considerato che dall’ideazione del progetto ad oggi sono passati appena quattro mesi, ma la strada da percorrere è ancora lunga.

Tutti gli enti partecipanti si dicono disposti ad entrare in attività anche subito, ma alla domanda: «Tra quanto tempo potremmo trovare il prodotto sul mercato?» non c’è ancora una risposta certa. Per il momento le basi sono state poste e sembrano molto solide, visto l’interesse e l’attenzione con cui ogni passo del progetto è seguito, ma ci sono ancora dei problemi da risolvere: primo fra tutti l’abbattimento dei costi, affinché il prodotto sia, ad esempio, considerabile nei budget dei diversi circuiti della ristorazione collettiva (scuole, luoghi di cura, case di riposo, Fattorie didattiche, ecc.).

Un progetto importante, soprattutto in un momento in cui, secondo alcune indagini, i consumatori sembrano acquistare sempre meno ortofrutta, contrariamente alle indicazioni dei nutrizionisti che ribadiscono il ruolo fondamentale della frutta nell’alimentazione per l’apporto di vitamine, minerali e fibra. “Il successo della Melannurca di quarta gamma, consentirà - come afferma il dott. Antonio Tallarico, funzionario SeSirca - di estendere l’iniziativa ad altri prodotti quali le albicocche vesuviane e le pere”.
(foto: sagra della mela annurca)

lidiamerola@libero.it

px
px
px
px
px
Web agencyneikos
Entra in MyVinit Chiudi
Email
Password
Mantieni aperta la connessione.
Non sei ancora registrato?