17.11.2009 | Vino e dintorni Inserisci una news

Uve da Agricoltura Biologica. Tutto quello che non ci dicono.

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La fuorviante, reticente e omissiva promozione del vino prodotto con uve da agricoltura biologica.

Non voglio demonizzare nessuno, sia chiaro, né i produttori né la “filosofia” del biologico in generale, ma semplicemente “ridimensionare” quello che comunemente ci viene propinato dalla promozione, ovvero reticenze e omissioni.
Frasi come queste, ad esempio:
“In agricoltura biologica non si utilizzano sostanze chimiche di sintesi (concimi, diserbanti, anticrittogamici, insetticidi, pesticidi in genere), nè Organismi Geneticamente Modificati (OGM).
In caso di necessità, per la difesa delle colture si interviene con sostanze naturali vegetali, animali o minerali: estratti di piante, insetti utili che predano i parassiti, farina di roccia o minerali naturali per correggere struttura e caratteristiche chimiche del terreno e per difendere le coltivazioni dalle crittogame”.
Insomma, il biologico ci viene proposto come un paradiso sulla terra.
E di questo che voglio parlare. Perché, almeno secondo quanto permette la normativa, e la prassi, le cose non sono così lineari.

Ed ecco il mio post.

Sempre più spesso si dibatte sul tema dell’Agricoltura (viticoltura) Biologica e, almeno per quel che mi riguarda, la mia attenzione va spesso alla parte della normativa (REGOLAMENTO (CE) N. 834/2007) che, in maniera a mio avviso sospetta dichiara, all’art.22 (vedi sotto), la possibilità di una certa flessibilità relativamente all’utilizzo di certe sostanze e pratiche, addirittura prevedendo l’utilizzo di sostanze OGM!

Sono scettico sull’argomento, l’ho già detto, ma siccome parlare tanto per farlo non mi piace, ho deciso di vederci chiaro.

Poiché sul web si trovano molte notizie superficiali, discordanti e fuorvianti ho scritto al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali che mi ha messo in contatto con il CRA-PAV, Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura, che è l’ unità di ricerca del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.
La referente che mi ha indicato le informazioni necessarie è la D.ssa Anna La Torre.
Il sito web, veramente esaustivo, chiaro e dettagliato su tutto l’argomento (lo consiglio agli addetti ai lavori) è questo.

Dunque, tornando al mio dilemma, ovvero quali e quante sono le sostanze di sintesi e alle pratiche convenzionali ammesse in agricoltura biologica in determinate, sfavorevoli condizioni, c’è da dire una prima cosa molto importante.
Il fatto che certe sostanze ammesse siano di sintesi o meno, riguardo alla loro tossicità e pericolosità, non ha molta importanza.

Beata ignoranza, ed io che credevo, come milioni di persone, che invece prodotto di sintesi significasse veleno e sostanze naturali vegetali significasse salute.
 
Scopro infatti che alcune delle sostanze ammesse in agricoltura (viticoltura) biologica, come il Rotenone, pur essendo di origine vegetale, è talmente tossico che, solo recentemente, si è visto revocare l’autorizzazione ma, bada bene, è consentito il suo impiego per lo smaltimento delle scorte fino al 10 ottobre 2009.
E non bastasse, in deroga a quanto stabilito, per specifici impieghi (usi essenziali) è autorizzata l'immissione in commercio, fino al 30 aprile 2011, di prodotti fitosanitari a base di rotenone su melo, pero, pesco, ciliegio, vite e patata.
Anche in agricoltura biologica!

Il Rotenone è tossico per gli animali domestici e il bestiame, per i pesci e gli insetti utili, determina rischio per la riproduzione, per i bambini non ancora nati e per quelli allattati al seno.
E' neurotossico per gli esseri umani e puó provoacre sintomi simili a quelli del morbo di Parkinson.
Classe Tossicologica: Xi (Irritante), XiN (Irritante-Pericoloso per l'ambiente), Xn (Nocivo, ), XnN (Nocivo-Pericoloso per l'ambiente).
Per la spiegazione dettagliata di queste sigle di pericolosità vedi sotto.

Insomma, detto in altre parole, nel vino ottenuto con “Uve da agricoltura biologica”, fino al 2011, potrebbe essere presente questa pericolosa sostanza tossica.
Bella notizia, soprattutto per le future mamme, preoccupate per le sempre possibili malformazioni del feto, o quelle che stanno allattando il loro piccolo e pensano che un bicchiere di vino rosso, ma biologico, faccia buon latte.

Alla faccia del biologico o, almeno, di quello che comunemente si crede, a causa della propaganda fuorviante, ovvero un prodotto “assolutamente” sano, puro, immune da qualsiasi contaminazione.

Altro che rame e zolfo ...

Un’altra curiosità, prevista e ammessa nella produzione delle “uve da agricoltura biologica” sono le Trappole Piretroidi (Lambda-cialotrina).
La Lambda-cialotrina è un piretroide sintetico ad ampio spettro, è molto tossico per gli insetti utili e per gli organismi acquatici.
Classe Tossicologica: XnN (Nocivo-Pericoloso per l'ambiente).
Questo prodotto, contrariamente al Rotenone, nonostante la sua “pericolosità per l’ambiente”, non risulta essere sottoposto a revoca e quindi, alla faccia di chi crede che il Biologico sia un paradiso in terra, dovrà porsi qualche ulteriore domanda.

Vengo poi a sapere, e qui casco dal pero, che i tanto decantati feromoni utilizzati come trappole sessuali (che carine, pensavo), nella viticoltura biologica, possono essere anche ottenuti per sintesi chimica.

Per il resto delle sostanze e tutti i dettagli rimando al sito del CRA-PAV, dove troverete tutte le sostanze ammesse con relative schede sui loro usi, le eventuali tossicità etc.

Insomma, quello che ho capito stavolta, è che le sostanze, anche se di origine animale, vegetale o microbiologica, possono comunque essere tossiche e pericolose per l’ambiente e, purtroppo, anche per l'uomo.
E che nel vino ottenuto con “uve da agricoltura biologica” queste sostanze possono essere presenti.

Inoltre ci sarebbe qualcosa da dire sulla sostenibilità del biologico e sulla sua salubrità, ma questo post è già troppo lungo e così vi rimando nel sito di Arianna Editrice, dove queste riflessioni sono ben descritte: vedi qui

Per concludere, certo, non tutti i produttori di vini bio (almeno spero) usano queste sostanze ma sarebbe bello, e soprattutto coerente, che chi le usa lo dichiari apertamente.

Altrimenti il mio scetticismo, anche su una futura, nuova normativa relativa al “Vino Biologico”, non può non essere che giustificato.

Se il biologico si pone anche l'obiettivo del basso impatto sull'ambiente, come giustificare queste incongruenze?

Insomma, il problema va affrontato.
O non si permette o, se si permette, lo si dichiari e si specifichi di cosa effettivamente si tratta e non si liquidi l'argomento sostenendo che si tratta di "sostanze vegetali".
Anche apponendo le sigle di pericolosità che ho riportato nell'immagine di questo post.

Perchè affermare che si tratta di sostanze vegetali, e basta, induce il consumatore nell'errore di credere che siano sostanze "sane", innocenti, pulite.

Perchè affermarlo così, punto e basta, senza specificarlo, è un'offesa al buon senso, alla ragione, alla coerenza e all'etica tanto decantata.

Perchè nei vari siti sull'agricoltura biologica, AIAB in primis, non c'è traccia di queste notizie?

Non trovate anche voi  che si tratti di reticenza, di omissione, di fuorviante promozione?

Spero nessuno ne abbia a male.

Ciao
Pierpaolo

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Fonti/ Note:

Sito CRA-PAV

REG. (CE) N. 834/2007 -

Estratto dal regolamento

Flessibilità
Articolo 22
Norme di produzione eccezionali
1. La Commissione può accordare, omissis, eccezioni alle normedi produzione di cui ai capi da 1 a 4.
2. Le eccezioni di cui al paragrafo 1 sono limitate al minimo e, se del caso, limitate nel tempo e possono essere concesse solo neiseguenti casi:
a) ove siano necessarie per assicurare l’avvio o il mantenimentodella produzione biologica in aziende soggette a vincoli climatici, geografici o strutturali;
b) ove siano necessarie per garantire l’approvvigionamento di mangimi, sementi e materiali di moltiplicazione vegetativa, animali vivi ed altri fattori di produzione, i quali non siano disponibili sul mercato in forma biologica;
c) ove siano necessarie per garantire l’approvvigionamento di ingredienti di origine agricola che non siano disponibili sul mercato in forma biologica;
d) ove siano necessarie per risolvere particolari problemi connessi alla conduzione degli allevamenti biologici;
e) ove siano necessarie riguardo all’utilizzo di sostanze e prodotti specifici nella trasformazione di cui all’articolo 19, paragrafo 2, lettera b), per garantire la produzione di prodotti alimentari ben consolidati in forma biologica;
f) ove occorrano misure temporanee a sostegno del proseguimento o del ripristino della produzione biologica in seguito a circostanze calamitose;
g) ove sia necessario usare additivi per alimenti e altre sostanze di cui all’articolo 19, paragrafo 2, lettera b), o additivi per mangimi e altre sostanze di cui all’articolo 16, paragrafo 1, lettera d), e tali sostanze non siano disponibili sul mercato se non ottenute da OGM;



Spiegazione dei simboli di pericolosità relativi al Rotenone e alla Lambda-cialotrina.

TOSSICO PER LA RIPRODUZIONE (Xn)
R62 Possibile rischio di ridotta fertilità
R63 Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati
R64 Possibile rischio per i bambini allattati al seno
PERICOLOSO PER L'AMBIENTE (N)
R50 Altamente tossico per gli organismi acquatici
R51 Tossico per gli organismi acquatici
R52 Nocivo per gli organismi acquatici
R53 Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico
R54 Tossico per la flora
R55 Tossico per la fauna
R56 Tossico per gli organismi del terreno
R57 Tossico per le api
R58 Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente
R59 Pericoloso per lo strato di ozono
IRRITANTE (Xl)
R36 Irritante per gli occhi (notevoli lesioni entro 72h - persistenza 24h)
R37 Irritante per le vie respiratorie
R38 Irritante per la pelle (esposizione 4h - durata sintomi 24h)
R41 Rischi di gravi lesioni oculari (gravi lesioni entro 72h - persistenza 24h


Tag: uve da agricoltura biologica, rotenone, feromoni, lambda cialotrina


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