E' migliore il pesce dell'Adriatico o quello del Tirreno? -Quello di
pesca o di allevamento? - Quello allevato negli impianti a terra e
confinato in piccole vasche, o quello che cresce nelle grandi
strutture a mare, dove gli spazi per il movimento sono ben più ampi?
Certamente molti sono i fattori che possono influenzare le
caratteristiche qualitative del prodotto a partire dall'ambiente,
dall'alimentazione e quanto altro, ma una valutazione con un metodo
oggettivo può fornire degli elementi aggiunti opportuni e importanti
per la qualificazione del prodotto, ma anche utili nel momento della
scelta da parte del consumatore.
Così Unicoop Tirreno, importante gruppo della grande distribuzione
della costa tirrenica, ha voluto contribuire alla valutazione
sensoriale dei prodotti ittici, mettendo in gioco alcuni dei
prodotti venditi nelle pescherie dei suoi supermercati. Utilizzando
il metodo di valutazione QDA (analisi quantitativa-descrittiva di
Cairncross e Sjöström, 1959 - UNI U590A 1959, 1998), UNICOOP Tirreno
ha testato, in occasione di New Tuscany,
Salone Agroliamentare della Val di
Cornia, tenutosi a Venturina (LI), due prodotti ittici a
marchio COOP, spigola ed orata, mentre durante la
Festa del pesce
di Caletta a Castiglioncello (LI), l'oggetto dalla
valutazione sensoriale è stato il pesce azzurro, ed in particolare
sgombro, acciuga e sardine. In entrambi i casi sono stati
individuati i profili sensoriali dei prodotti ittici esaminati
chiamando gli stessi soci della cooperativa ad ergersi ad arbitri
imparziali di queste due singolari disfide.
Per quanto riguarda il confronto tra spigola ed orata, due specie
eurialine di pregio, oggi in gran parte allevate e rinomate fin dai
tempi di tempi di Plinio per le
nobili caratteristiche delle carni, ricordate nell'VIIII
libro della Naturalis Historia per il candore e la
morbidezza, la Disfida della Venturina,
non ha evidenziato particolari differenze tra queste due specie di
pesce a marchio COOP, almeno per quanto riguarda la percezione dei
sensi.
Le principali differenze riscontrate hanno riguardato il tatto ed il
sapore, evidenziando una maggiore resistenza al taglio, una maggiore
durezza al morso, una maggiore masticabilità e aroma per l'orata
rispetto alla spigola, la quale tuttavia oltre ad avere
evidentemente una carne più tenera, presenta anche una maggiore
succosità.
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La Giostra del pesce azzurro di Caletta
di Unicoop Tirreno ha invece riguardato un prodotto del mare così
detto "povero" per il prezzo che generalmente non è mai eccessivo, a
parte qualche variazione stagionale, ma che viceversa è certamente
"ricco" per i preziosi elementi nutritivi che è in grado di
fornirci.
Ad una prima analisi delle risposte fornite, lo sgombro si è
mantenuto nella media dei giudizi sensoriali espressi soprattutto in
relazione agli aspetti legati al tatto ad eccezione della
masticabilità.
Anche il colore, l'odore ed il sapore o
aroma hanno fatto registrare valori sopra la media,
mentre sia l'acciuga che la sardina hanno dato risposte che in
genere si sono attestate al di sopra della media dei valori
sensoriali espressi dal pannel, con particolare riferimento alla
compattezza delle carni per la prima specie, all'aroma e all'odore
per la seconda. Insomma a parità di aroma e odore, acciuga e sardine
hanno presentano anche una carne più compatta, più dura al taglio e
più succosa.
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Gli aspetti dei profili sensoriali delle specie di pesce azzurro
esaminate sono riportati anche nella tabella riassuntiva di
confronto.
A conclusione di questo torneo cavalleresco, potremmo dire che delle
tre specie esaminate, la sardine è quella che presenta il profilo
sensoriale con "maggiore carattere" in quanto a sapore e profumo,
con le carni che si presentano più "succose", più tenere e più
facilmente masticabili.
Interessanti sono stati anche i "giudizi liberi" espressi dal pannel
a proposito del sapore o dell'odore delle tre specie: nello sgombro
ha prevalso il "sapore di mare", nell'acciuga un gusto "delicato",
nella sardina "mare intenso", confermando la caratteristica di
quest'ultima di colpire i "sensi" di chi se la trova sulla sua
strada.
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Maurizio Dell’Agnello |