Si arricchisce di un nome illustre nel campo dell'enogastronia, quello di Luigi Veronelli, la raccolta di firme contro il vino OGM promossa dalle Città del Vino in 481 Comuni Italiani. Nei giorni scorsi infatti a Triestre Luigi Veronelli ha apposto la propria firma in calce alla petizione che chiede il ritiro della Direttiva Europea numero 11 del 14 febbraio 2002 che autorizza la commercializzazione di vitigni geneticamente modificati. Sì alla valorizzazione dei vitigni tipici italiani. 
| Le Città del Vino hanno chiesto all'UE una moratoria fino a quando non ci saranno norme precise e rigorose in materia di tracciabilità, etichettatura e responsabilità. | "La raccolta di firme sta avendo un riscontro che sta andando ben al di là delle aspettative - dichiara Paolo Saturnini, Presidente delle Città del Vino e sindaco di Greve in Chianti - il fatto che personaggi del calibro di Veronelli, che ringraziamo, abbiano deciso di appoggiarci e di darci forza con il loro sostegno, per noi è uno stimolo importante a proseguire questa battaglia contro le viti geneticamente modificate". Le Città del Vino hanno consegnato ai Comuni aderenti 100.000 cartoline da distribuire ai cittadini. Indirizzate al Presidente della Commissione Europea Romano Prodi, le 100.000 cartoline contengono un appello affinché venga ritirata la direttiva emanata dalla Commissione Europea che autorizza la commercializzazione delle viti prodotte geneticamente. In ognuno dei 482 Comuni coinvolti nell'iniziativa verrà predisposto un punto per la raccolta delle firme e la sottoscrizione delle cartoline. "Noi siamo per la valorizzazione dei vitigni autoctoni - conclude Paolo Saturnini - ai quali crediamo che siano legati il futuro e lo sviluppo della viticoltura italiana, che ha bisogno di qualità e ricerca in vigna e in cantina, e non dell'omologazione dei sapori e dei gusti che la manipolazione genetica, insieme a tutta una serie di altri rischi, porta con sé". Ufficio Stampa: Città del Vino
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