Annata 2002, 100%
pallagrello di cui il 60% barricato in Rovere. Produzione a n°
limitato. Vino strutturato e corposo, originale nei suoi profumi.
Ideale abbinarlo a piatti della tradizione gastronomica contadina o
come vino di meditazione da degustare in ampi bicchieri.
Cenni Storici sul Pallagrello del Matese.
Silio lo indicava come
Campo allifanus non ingrato a
Bacco, Livio semplicemente come
Agro e
Cicerone come Tractus Allifanus,
per i suoi " dolcissimi oli, saporitissima frutta, e soprattutto di
prelibatissimi vini ferace".
Fra i vini primeggiava il Pallagrello,
in particolare quello estratto dalle uve del Monticello protette dal
Re Ferdinando IV di Borbone,
perché consumate alla mensa reale.
Che il Re amasse tanto il Pallagrello è dimostrato da una lapide del
1775 nel fondo Monticello di Piedimonte Matese sulla quale fu
inciso: ".. Ferdinando IV di Borbone, per grazia di Dio re delle Due
Sicilie, fa noto a tutte e qualsivoglia persone di qualunque grado e
condizione sia, che da oggi, non ardiscano né presumano di passare
né ripassare per dentro la masseria di moggia 27 circa vitata..sita
nella città di Piedimonte nel luogo detto Monticello tanto di notte
quanto di giorno con lume o senza, né a piedi né a cavallo né con
carretti o some,sotto pena di ducati 50".
Ciò è avvalorato dal Dizionario geografico del 1759 alla voce
Piedimonte in cui si legge: " I
vini di questa contrada sono eccellenti, così i bianchi , come i
rossi, e sono dei migliori del Regno così per la loro qualità, e
natura, come per la grata sensazione, che risvegliano nel palato.
Vanno sotto il nome di Pallarelli, e sono stimatissimi nei pranzi" .
Il Trutta rintraccia la Pallagrella nelle specie di uve riportate
nei Saturnali di Macrobio con il nome di Pilleolata." così simile di
nome e di fattezze alla nostra Pallagrella, avendo gli acini rotondi
e piccioli, come tante pallete, e così i bianchi come i neri suoi
grappoli..quella che, coltivata ne' nostri poderi, ... e serve a
dare quel bel colore rubino".
Anche il poeta Nicolò Giovo, con
lo pseudonimo di Eupidio Siriano,
nel Brindisi di Eupidio (anno
1729) esalta il Pallagrello della località Monticello.
La Storia e l’azienda.
Nel Comune di Gioia Sannitica (CE) dal 1965 , la famiglia
Mattei produce una significativa
varietà di vitigni, tra cui primeggiano per qualità e nobiltà il
Pallagrello, il Piedirosso, la Code di Volpe,
il Pallagrello e la Falanghina.
L’azienda, fondata a metà degli anni sessanta dai coniugi Pasquale e
Dora Mattei, viene oggi condotta dai figli che con profonda passione
e dedizione, cercano di trarre eccellenti vini dalle antiche vigne
di Famiglia. Dal 2003 l’azienda con un consolidato Back-ground ha
affidato lo start-up aziendale di mercato al Dott. William Mattei,
responsabile Marketing e Comunicazione delle Cantine Mattei.
L’azienda si estende su una superficie di circa 8 ettari tra le
località di Selva Nera, Colli di Palma e Colli Aurei.
Tutta la filiera aziendale (coltivazione, produzione di vino,
affinamento e imbottigliamento) avviene all’interno delle Cantine
Mattei, con tecniche di coltivazione e vinificazione tradizionali,
al fine di produrre un vino elegante, ricercato e genuino proprio
come quello che bevevano gli antichi sanniti.
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Azienda Agricola-Vitivinicola in conversione Biologica
Loc. Tora-Madonna del Bagno 81010 – Gioia Sannitica (Ce)
TelFax 0823.910548
Port. 339.4645113 – 328.8269967 |