09.02.2005 | Cultura e Tradizioni

Autoctoni: affollata tavola rotonda a Cividale del Friuli

Affollata tavola rotonda a Cividale del Friuli con Bruno Pizzul e Carlo Cambi. Sviluppare una cultura dell’accoglienza e della ricettività, attrezzare le aziende con un maggior numero di posti letto, portare turisti, operatori e giornalisti a conoscere sul posto le cantine, i prodotti enogastronomici, la cultura e le tradizioni del Friuli Venezia Giulia....

È questa la sollecitazione lanciata dall’assessore regionale al turismo Enrico Bertossi ai produttori vitivinicoli intervenuti alla tavola rotonda organizzata dal Consorzio Colli Orientali del Friuli e dalla Banca di Credito Cooperativo di Manzano nella chiesa di San Francesco a Cividale (UD) sul tema “Il vino autoctono nella promozione del territorio. Vitigni antichi ed internazionali a confronto nel Vigneto Chiamato Friuli”.

“Sappiamo che il Friuli Venezia Giulia nel settore vitivinicolo non può contare su grandi numeri - ha sottolineato il presidente del Consorzio Colli Orientali del Friuli Adriano Gigante - e diventa difficile fare marketing se non si punta sulla promozione di un’immagine unitaria e facilmente identificabile con il territorio. Oltre che al continuo miglioramento della qualità del vino, i produttori devono lavorare anche all’unità d’intenti. In una recente esperienza promozionale a Roma ci è stato detto che i nostri vini sono acquistati non solo perché sono buoni, ma anche perché prodotti da persone serie che ha fatto dell’affidabilità il loro stile di vita. È questa la strada da percorrere per il futuro”.

A riprova dell’alta qualità raggiunta dai vini dei Colli Orientali del Friuli, il Consorzio ha organizzato al termine della tavola rotonda una degustazione di 30 autoctoni ed internazionali premiati nelle principali guide del 2005, proposti in abbinamento a prodotti tipici quali il prosciutto di San Daniele, il formaggio Montasio, la trota affumicata di San Daniele e la gubana.

Alla tavola rotonda, aperta dai saluti del presidente della Banca di Credito cooperativo di Manzano Pierluigi Zamò, è intervenuto in qualità di moderatore il giornalista Bruno Pizzul che ha sottolineato come “tutti ormai hanno imparato a fare vino buono, ma bisogna combattere il rischio dell’omologazione e sapersi distinguere. Il vino non va mai interpretato per quello che c’è nel bicchiere, ma conoscendo le storie delle persone che stanno dietro a quel vino”. Vivi consensi sono venuti dal pubblico per l’intervento del giornalista e scrittore Carlo Cambi che si è soffermato sulle strategie di marketing per vino e territorio, ricordando come l’orgoglio dell’identità sia oggi l’elemento più importante per vendere un prodotto.

“In un paese come l’Italia dove, negli ultimi 50 anni, il reddito disponibile per i consumi alimentari è sceso dal 48% al 22% e il consumo di vino è sceso da 100 a 48 litri pro capite, non si può più pensare di continuare a crescere e vendere solo il vino – ha proseguito -. Bisogna iniziare a vendere un’idea di consumo, l’“idea” del vino.

Non siamo più nel mercato del prodotto, bensì nel mercato del valore e in questo contesto gli autoctoni possono fare la differenza, perché possiedono i valori aggiunti dell’identificazione e della specificità legate al territorio. Oggi quando si va all’estero non si esporta più solo un prodotto, ma una cultura, un territorio e la materializzazione di un nostro modo d’essere. Tre sono i parametri da tenere in considerazione per chi fa marketing del territorio: l’identità, la specificità e la qualità. La sfida per il futuro è decidere che tipo di immagine si vuole dare al proprio vino in rapporto al territorio e scegliere 2-3 vini sui quali puntare”.


Per informazioni:
CONSORZIO TUTELA VINI “COLLI ORIENTALI DEL FRIULI”
VIA G.B. CANDOTTI, 3 - 33043 CIVIDALE DEL FRIULI (UDINE)
TEL. 0432-730129 FAX 0432-702924
www.colliorientali.com e-mail info@colliorientali.com

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