13.06.2005 | Itinerari del Gusto

Baronia Sua Bonta'

Due giorni tra le bellezze del paesaggio irpino, tra il verde in tutte le sue sfumature che il sole ha esaltato, e poi gli odori di un'area, quella della Baronia, dove i piccoli comuni e le tante case sparse qua e là tra la natura fanno andare indietro nel tempo. Ma questa parte d'Irpinia non è solo passato è anche futuro, quello fatto di tradizioni che si innovano, di sapori e costumi su cui puntare per rilanciare lo sviluppo dell'intera area.

Mettere insieme la buona tavola e il territorio. Ci sono riusciti il Comune di Vallesaccarda, la Comunità Montana dell'Ufita e l'Ersac nella manifestazione "Baronia Sua Bontà": una due giorni (20 e 21 maggio) per Istituzioni ed operatori del settore, per far apprezzare e diffondere le risorse della Baronia tra la storia dei luoghi e la modernità delle aziende che ne lavorano i frutti. Il cibo poi è salito in cattedra grazie al coinvolgimento di due importanti ristoranti di Vallesaccarda, l'Oasis e Minicuccio.

L'accoglienza: il valore aggiunto del turismo
Sabato l'appuntamento conclusivo al centro sociale intercomunale di Vallesaccarda con la tavola rotonda sul tema "Una strategia comune per la promozione del territorio". E' stato il presidente della Comunità Montana dell'Ufita e sindaco di Trevico, Giuseppe Solitine, a presentare il modello di sviluppo integrato ipotizzato per i comuni della Baronia. Per Solimine è importante soprattutto imparare ad accogliere il turista: bisogna realizzare un sistema di offerta composto da servizi turistici base per soddisfare esigenze e aspettative della domanda enogastronomica potenziale; garantire che questa domanda venga stimolata da un programma di marketing e promozione; supportare queste azioni con una strategia formativa e di animazione territoriale che coinvolga gli attori locali (residenti, operatori, istituzioni). Naturalmente, al centro di tutto ci sono le risorse enogastronomiche (vino, olio, formaggi, salumi).

"Facciamo delle nostre terre la possibilità di lavoro per i nostri giovani culturalmente preparati": la presidente della Provincia, Alberta De Simone, ha sottolineato l'importanza di saper valorizzare e promuovere l'Irpinia e le sue risorse: "Un modo per arginare il fenomeno dell'emigrazione non lasciare che i piccoli comuni dell'Irpinia spariscano". Ma è la specializzazione in un settore, con la formazione di personale qualificato, a garantire il successo di un prodotto: il presidente della Comunità Montana dell'Alta Irpinia, Gaetano Sicuranza, ha illustrato le linee guida del progetto in fase di realizzazione della Formaggioteca Irpina. In base ad un attento screening delle realtà lattiero-casearie dell'area si è capito che, a partire dal caciocavallo di Bagnoli per arrivare alle mozzarelle di Montella, è necessario sviluppare una forma di promozione che, al pari di quello che accade con i vini doc e docg irpini, faccia dei derivati del latte un prodotto riconoscibile per qualità e caratteristiche su tutto il territorio nazionale ed oltre. Ma il progetto promosso dalla Regione Campania, che nei prossimi anni sarà il leit motiv del lavoro di istituzioni ed enti che operano nel settore, è la Filiera del turismo enogastronomico. (di Maria D’Apice)

LE AZIENDE PARTECIPANTI
Bimas di Ariano Irpino; Salumificio Grasso di Ariano Irpino; Associazione enogastronomica Alta Irpinia di Aquilonia; Masseria Di Santo di Guardia dei Lombardi; Azienda agricola Di Cecca di Calitri; Azienda agricola Hirpus di Carife; Azienda agrituristica Petrilli di Flumeri; Azienda Tre Torri di Flumeri; Azienda vitivinicola Casale dei Baroni di Sturno; Azienda agricola Arminio di Bisaccia; Azienda agrituristica Santa Lucia di Trevico; Azienda agroalimentare di Giovanni Silano di Montecalvo Irpino; Azienda vitivinicola Terre Irpine di Sturno; biscottificio Crio di Montecalvo Irpino; Casearia Zitola di San Sossio Baronia; Caseificio Giuseppe Cioria di Vallesaccarda; Caseificio Costa delle rose di Savignano Irpino; Caseificio Forgione di Vallata; Consorzio Coprovoli di Ariano Irpino; Caseificio Lanza di Flumeri; cooperativa Copam di Montecalvo Irpino; cooperativa La Molara di Zungoli; cooperativa l'Aratro di Zungoli; Crisef di Montecalvo Irpino; frantoio Raffaele Caruso di Villanova del Battista; Giò prosciutti di Sturno; La Pacchiana di Montecalvo Irpino; oleificio Fam di Venticano; Panificio degli Angeli di Bisaccia; panificio lo Russo di Vallesaccarda; panificio Meninno di Vallesaccarda; panificio Panaderia di Ariano Irpino; panificio Pizzulo di Vallesaccarda; salumificio Filomena Lo Russo di Bisaccia; salumificio Mario Forte di Bisaccia; salumificio montecalvese di Montecalvo Irpino; San Comaio di Zungoli; vini Colli frigentini di Frigento; Azienda agricola Tobia.

IL TOUR
Una splendida accoglienza quella riservata agli operatori economici britannici e giapponesi e ai giornalisti di testate di settore tra cui la nostra. Due giorni all'insegna della buona tavola: abbiamo potuto ammirare il prodotto da quando è frutto della terra sino alla sua trasformazione in piatto prelibato, degustare gli ottimi prodotti delle aziende partecipanti presso il centro sociale intercomunale di Vallesaccarda e le specialità offerte dall’Azienda agrituristica Petrilli di Flumeri. Accompagnati dal collega Salvatore Salvatore e 20 ragazze del posto, che ci hanno "viziato" con le loro premure, abbiamo visitato luoghi stupendi della realtà irpina. Le fasi di lavorazione di importanti aziende come la Pasta Baronia di Flumeri: stabilimento in cui ancora si lavora il grano per farne semola. Abbiamo potuto ammirare l'attività del frantonio: diventa qualcosa di magico quando accanto alle macchine industriali di ultima generazione c'è un antico frantoio senza il quale mancherebbe la materia prima per far funzionare la tecnologia moderna. Il tour ha portato la delegazione di giornalisti ed operatori nei comuni di Carife e Trevico. Meraviglioso il panorama di Carife: un centro storico con il settecentesco Palazzo Marchesale, l'antica chiesa del Convento e la Collegiata di S.Giovanni Battista. Carife è considerata la capitale dell'archeologia Irpina con un preciso itinerario di necropoli e tombe sannite e romane. Trevico è il comune della Campania più in alto con i suoi 1090 metri. Medioevale il Centro storico, di rilievo l'architettura religiosa con la chiesa di S.Rocco e la cattedrale dell'Assunta.
(di Lidia Merola)

Fonte: Mensile Obiettivo

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