05.08.2002 | Cultura e Tradizioni

Birra, cresce il consumo in Italia

Ogni italiano ne beve in media 29 litri l'anno. Il consumatore tipo ha dai trenta ai quarant'anni e un buon livello culturale. L'Assobirra tira le somme sulla produzione della birra made in Italy.

ROMA - Italiani pazzi per la birra: cresce il consumo medio, che sfiora nel 2001 i 29 litri pro-capite l'anno, e il consumatore tipo ha 30-40 anni e un buon livello culturale e professionale. L'Italia, nonostante sia cresciuto il consumo pro-capite dai 28,1 litri del 2000, ai 28,9 del 2001, resta tra gli ultimi in Europa, staccata di molte lunghezze da Paesi come Germania, Irlanda e Danimarca, dove i consumi superano i 100 litri a testa.

Sono alcuni dei dati stilati dalla Assobirra (Associazione degli Industriali della Birra e del Malto) per l'Annual Report 2002, che traccia il quadro aggiornato del mercato e del consumo del prodotto birra in Italia. Secondo il rapporto la birra è diffusa, anche se con incidenze differenti, nei vari segmenti della popolazione e risulterebbe in calo il numero di coloro che ne fanno un consumo smodato.

La graduatoria europea dei consumi pro capite di birra risulta anche quest'anno saldamente guidata dalla Germania (123,1 l.), dall'Irlanda (125 l.) e dalla Danimarca (98,6 l.). Battono l'Italia anche altri paesi mediterranei, quali Grecia (39 l. a testa) e Francia (35,9 l.), tradizionalmente più legati a bevande nazionali come il vino e l'ouzo. Oltre all'Italia, in Europa aumenta il consumo procapite anche in Inghilterra (passata dai 95,5 l. del 2000 ai 97,1 del 2001), Finlandia (da 77,9 l. a 80,2 l.) e Spagna (da 71,6 l. a 75 l.).

“La birra è sempre più diffusa nei vari segmenti della popolazione - spiega Filippo Terzaghi, direttore di Assobirra - anche se con incidenze differenti. E, se crescono leggermente i consumi pro capite, bisogna sottolineare come a casa nostra, contrariamente a quanto ancora avviene nei paesi del Nord Europa o negli Stati Uniti, risulta in netto calo il numero di coloro che ne fanno un consumo smodato anche grazie alle campagne di informazione condotte a favore di un consumo ragionato”.

La produzione di birra in Italia, spiega ancora il rapporto di Assobirra, è passata dai 12.575.000 Hl del 2000 ai 12.782.000 Hl del 2001 e, con l'incremento dell'1,65%, si colloca al settimo posto nella classifica dei produttori Ue guidata dalla Germania (108.500.000 Hl), seguita dall'Inghilterra (56.802.000 Hl) e dalla Spagna (27.702.000 Hl). In particolare, analizzando il prodotto birra per fasce di gradazione, mentre si riduce la produzione di birra light, che passa dall'1,8% del 2000 all'1,2% del 2001, cresce la produzione di birra a media gradazione, dal 64,8% al 65,2%, e di quella a doppio malto (dall'1% all'1,3%).

Dopo l'Italia, nella graduatoria della produzione nazionale di birra si collocano paesi come l'Austria (8.588.000 Hl) e la Danimarca (7.233.000 Hl) dove però, il consumo pro capite di questa bevanda è nettamente superiore a quello registrato nel nostro Paese. Nel 2001, inoltre, le esportazioni di birra italiana verso l'estero hanno toccato quota 502.000 Hl, mentre dall'estero sono stati importati 4.414.000 Hl di birra. In particolare, il prodotto italiano ha raggiunto in Europa il mercato inglese, greco, spagnolo, tedesco e francese; mentre, fuori dalla UE, Stati Uniti, Albania e Australia.

FONTE: IL NUOVO

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