22.05.2004 | Cultura e Tradizioni

Breviario dei vini di Toscana. Qualità sotto i 15 euro

Mercoledì 26 maggio 2004, presso la Wine International Academy - Vicolo del Bottino 8 a Roma, verrà presentata la guida ''Breviario dei vini di Toscana. Qualità sotto i 15 euro'' a cura di Andrea Zanfi, edita da Carlo Cambi Editore di Poggibonsi (Si). Il Breviario dei vini di Toscana si prefigge di censire la migliore produzione enologica delle aziende toscane proposta sul mercato con un prezzo di vendita al pubblico non superiore ai 15,00 euro.

Il programma della giornata prevede:
ore 11.00 conferenza stampa di presentazione,
ore 13.00 buffet con prodotti tipici toscani,
dalle ore 15.00 alle 21.00 apertura del banco d’assaggio con i vini selezionati nella guida e work shop.

Si tratta di una guida realizzata “direttamente dal mercato” ed è il primo tassello di un più vasto e integrato sistema operativo che Andrea Zanfi e l’editore Carlo Cambi intendono realizzare nell’ambito della regione Toscana.

La pubblicazione ha caratteristiche molto particolari: dimensioni tascabili, in modo da renderla pratica e funzionale, e contenuti esaurienti; sono state dedicate due pagine ad ogni azienda con relativo still-life della bottiglia selezionata, accanto alla quale sono state indicate la valutazione, oltre a tutte le informazioni tecniche sul prodotto e sull’azienda stessa.

Breviario dei vini di Toscana.
Qualità sotto i 15 euro.

a cura di Andrea Zanfi
Carlo Cambi Editore
Pagine: 384
Lingua: Italiano
Prezzo: 10,00 euro
ISBN 88-88482-18-0

Dall’introduzione di Andrea Zanfi

“La cosa forse più interessante del programma è la sperimentazione di alcune nuove metodologie di giudizio abbinate a un prodotto in grado di valorizzare il lavoro enologico svolto non solo dalle grandi aziende, ma anche dalle piccole realtà produttive che non hanno la possibilità di affacciarsi su palcoscenici prestigiosi come il Vinitaly o che tecnicamente non hanno disponibilità economiche per rincorrere il sogno del “grande vino”.

Per questo nuovo impegno editoriale ho cercato di coinvolgere il maggior numero possibile di persone, costituendo con loro delle vere e proprie “giurie popolari” che sapessero formulare giudizi equi e trasparenti sui vini degustati. Giudizi che alcune volte sono stati espressi con parole semplici come “buono” o “cattivo”, mentre in altri casi sono stati argomentati con professionalità e corredati da terminologie che dovevano scaturire da esperienze tecniche molto approfondite nel settore.

L’attore principale di questa opera complessa e articolata è stato il consumatore, quello che frequenta enoteche, wine bar, corsi di formazione professionali delle associazioni AIS e FISAR o dell’ONAV, il cliente tipo delle stesse cantine, gente comune che compra il vino e a cui piace berlo.

È stato bello seguire queste persone durante le degustazioni e rispondere alle loro perplessità, ai loro dubbi, convalidare o scuotere la testa davanti ai loro giudizi.

Devo dire che per me sono stati momenti di vera e propria crescita professionale, di un interfaccia costruttivo con altre esperienze e opinioni. Giudizi che sono sicuro non faranno poi discutere più di tanto, o quanto qualcuno si aspetta, mentre certamente giungerà la critica di alcuni colleghi che attaccheranno il metodo di giudizio ritenendolo poco ortodosso, poco professionale, non supportato da esperienze nel settore, documentabili, delle persone giudicanti.

Posso assicurare che non è stato così. All’interno di quelle “giurie popolari” si sono trovati uomini e donne provenienti dai più svariati ceti sociali e dalle più diverse esperienze professionali, tutti appassionatamente collegati al mondo del vino: dagli addetti ai lavori, agli stessi produttori, per arrivare agli enotecnici, ai sommeliers, fino a giungere al semplice consumatore. Una magnifica esperienza sensoriale che ha veramente gratificato ogni partecipante e che ha consentito di formulare i giudizi, con serenità, con passione e trasparenza e per questo non banalizzabili.

Quello che è presentato all’interno di questa piccola guida, che per la prima edizione vede benevolmente la presenza di quasi tutti i vini delle aziende che hanno aderito, è la punta dell’iceberg di un più ampio movimento che sta già attivandosi in altre regioni con altri “Breviari” e che in Toscana sta coinvolgendo tantissime enoteche e tantissimi wine bar, i quali, insieme alla loro clientela, sanno di essere divenuti protagonisti del giudizio dei vini che promuoveranno, mesceranno o berranno all’interno di quel circuito commerciale.

Non c’è dubbio che il “Breviario” è una guida atipica, poiché, pur fornendo informazioni al consumatore finale, è dallo stesso realizzata. Indubbiamente è una guida innovativa che promuove solo il giudizio dell’altra faccia della medaglia, quella che appartiene al mercato e che cercherà sempre più di tener conto di quei produttori/imbottigliatori di cui non si conoscono né la storia, né tanto meno il vino e dei quali non si comprendono le potenzialità.

Aziende che, personalmente, credo debbano essere stimolate e incentivate. Realtà imprenditoriali alle quali va riconosciuta l’importanza strategica di movimentare il panorama vitivinicolo nazionale e che contribuiscono enormemente alla diffusione della cultura del “buon bere”, aziende che in silenzio sviluppano micro e macro economie importantissime per il tessuto socio-culturale dell’area nella quale le stesse operano.

Per sviluppare il più possibile il traguardo che mi sono posto con il “Breviario” è necessario che io faccia comprendere alle aziende quale opportunità esso offra come sistema comunicativo e promozionale per il loro vino, come piccolo, ma efficace strumento in grado di contrastare la forte azione di marketing delle aziende che hanno maggiori possibilità economiche per rendersi visibili nel mercato globale.

Nella prossima edizione saranno sensibilizzati i Consorzi di tutela, i Consorzi di promozione, le stesse “Strade del Vino”, oltre a tante altre aziende che vorranno partecipare alle degustazioni, condotte alla cieca, al fine di poter determinare il loro inserimento nel “Breviario” che vedrà, ogni anno, un numero massimo di 200 vini, corrispondenti a 200 aziende, fra le più meritevoli.

Il “Breviario” è forse un’idea strana, bizzarra, sicuramente molto faticosa da realizzare, ma che comunque ci gratifica soprattutto nel constatare le adesioni che da adesso ci sono pervenute per la prossima edizione del 2005, così come si comprende che il “Breviario” è un progetto, è un sistema nuovo per dialogare intorno alla viticoltura, è uno strumento che condurrà sicuramente a una maggiore sensibilità e a un maggiore approfondimento culturale e conoscitivo intorno ad un bicchiere di vino, sprigionando curiosità e nuovi stimoli di confronto e crescita per tutti”.


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Per informazioni:
Carlo Cambi Editore
Via San Gimignano
Tel 0577 936580 Fax 0577 974147

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