24.02.2009 | Normative Inserisci una news

L'etichetta dell'olio extravergine cambia veste.

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Una notizia che tanti, specialmente gli operatori del settore oleario, aspettavano da tempo. La Commissione europea ha approvato la modifica al regolamento 1019/02. La modifica riguarda l'estensione dell'obbligo di indicare in etichetta l'origine delle olive impiegate nell'extravergine in tutti i paesi europei.

Le modifiche alla normativa europea garantiscono sicurezza e trasparenza per tutti i cittadini dell'unione europea. Una risposta coerente alla necessità di garantire la trasparenza alle scelte di acquisto dei consumatori comunitari e di combattere le truffe (frodi olio di oliva).
L'Italia nel 2008 (dati Coldiretti) ha importato circa 500 milioni di chili di olio di oliva che in assenza di etichettatura si “confondono” con la produzione nazionale che è stata pari a poco piu' di 600 milioni di chili.

Il regolamento comunitario entra in vigore il primo luglio, nel frattempo resta vigente a livello nazionale il decreto ministeriale pubblicato sulla gazzetta ufficiale del 18 ottobre 2007 che prevede l’obbligo di indicare sull’etichetta dell’olio di oliva extravergine e vergine non solo la provenienza delle olive (se da più Paesi devono essere esplicitati tutti in ordine di percentuale dei frutti impiegati), ma anche il luogo del frantoio dove le olive sono state molite.

La norma per l'indicazione di origine in etichetta consente di verificare oltre al marchio la reale origine delle olive impiegate e quindi anche di valorizzare gli oliveti italiani che possono contare su 250 milioni di piante, molte delle quali secolari o situate in zone dove contribuiscono al paesaggio e all'ambiente. Ci sono circa 6000 frantoi in Italia, il nostro paese è il secondo produttore europeo di olio di oliva, con due terzi della produzione extravergine e con 38 denominazioni (DOP/IGP) riconosciute dall'Unione Europea, che sviluppano un valore della produzione agricola di circa 2 miliardi di Euro.

La modifica a questo regolamento comunitario è stata accolta con grande interesse dal mondo olivicolo italiano che attualmente stà affrontando una crisi che investe tutto il settore oleario. Crisi che secondo numerosi esperti e rappresentanti di categoria è da attribuire all'ingenti quantità di olio d'oliva di provenienza estera, che è stato immesso sul nostro mercato e spacciato (anche se non in modo esplicito) come Made in Italy.

Uno dei pochi siti che si impegna per una corretta divulgazione e cultura del pregiatissimo alimento quale l'olio extravergine di oliva è il portale www.frantoionline.it all'interno del quale ci sono numerose notizie e informazioni prettamente legati al settore oleario.


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